I farmaci generici convincono sempre di più gli italiani. Lo dice l’ultimo rapporto Osmed elaborato dall’Agenzia Italiana del Farmaco e lo confermiamo noi di Salutarmente.it che osserviamo la materia da vicino. Come è noto, infatti, i farmaci “non griffati” sono quelli il cui brevetto è scaduto: parliamo, in pratica, di quelli che sogliamo definire generici o equivalenti e che stanno prendendo sempre più piede nel nostro Paese.
Mappa del consumo dei farmaci generici: la situazione italiana
E’ il Molise la regione dove si registra l’incremento più significativo con il 21.9% di segno più alla vendita di farmaci generici. Segue a ruota la Provincia Autonoma di Trento dove l’aumento si assesta al 17,3%. I farmaci generici permettono di risparmiare significativamente: il loro prezzo, infatti, è generalmente inferiore di circa il 40-50% rispetto a quelli per così dire “originale”. Si tratta di una notizia molto positiva che incide anche sulle finanze pubbliche, visto che lo Stato è riuscito a risparmiare circa 4 miliardi di euro grazie alla scelta virtuosa dei cittadini che, a partire dal 2000, possono appunto optare per questa interessante opportunità.
La diffidenza che gli italiani, rispetto agli europei, hanno sempre avuto sta man mano scemando: regioni come l’Emilia Romagna, l’Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano vantano percentuali assai significative riguardo ai consumi, attestandosi rispettivamente al 73,9%, 73,6% e 73,1%. Meno sicuri di cambiare, invece, appaiono i pazienti residenti in Calabria, Lazio e Provincia Autonoma di Trento dove il consumo si attesta al 68,6%, 67,4%, e 68,1%.
Ad oggi, in ogni caso, il complesso di farmaci generici dispensati in Italia ammonta al 12 per cento del totale: siamo ancora lontani dal 50% della media europea e del 70% che si riscontra in Germania, locomotiva del Vecchio Continente anche sotto questo punto di vista. Gli equivalenti rappresentano circa il 20% della spesa nazionale di farmaci, con tutti i benefici che abbiamo visto. Molto c’è da fare per spingere il paziente a “fidarsi” dei farmaci generici: questo è possibile solo creando una stretta rete di informazione che passi dal medico prescrittore al farmacista consigliere. Un obiettivo, questo, estremamente ambizioso da perseguire ma altrettanto importante per alleggerire la spesa farmaceutica del nostro Paese. Ordini professionali, istituzioni e cittadini tutti, dunque, sono chiamati a collaborare sinergicamente per lo sviluppo di questa pratica virtuosa.