La sigla MCH sta per Mean Corpuscolar Hemoglobin ovvero indica il contenuto medio di emoglobina corpuscolare presente all’interno dei nostro globuli rossi o emazie.
Come ben sappiamo, l’emoglobina è una proteina importantissima per la nostra vita in quanto la sua funzione è quella di trasportare l’ossigeno a tutti i nostri distretti corporei, senza il quale le nostre cellule non potrebbero svolgere le azioni che sono chiamate a svolgere.
Questa sigla la possiamo trovare nella lista di valori che vengono fuori quando ci sottoponiamo ad un emocromo completo e, se alterato, ci iniziamo a porre alcune domande: cosa indica il valore di MCH? perché risulta alterato?
Nella guida di oggi ti parlerò in maniera specifica dell’MCH Alto e del suo significato clinico. Se stai cercando, invece, informazioni sull’MCH basso ti invito a consultare l’altra guida specifica che ho scritto.
In questo articolo parliamo di:
Cos’è l’MCH?
Il valore di MCH fa parte, insieme all’MCV e all’MCHC, dei cosiddetti indici corpuscolari che si possono valutare effettuando un semplice prelievo di sangue.
È possibile conoscere il valore degli indici corpuscolari effettuando un emocromo completo, il quale oltre a valutare la composizione del nostro sangue ci fornisce informazioni dettagliate anche sulla forma e sulla funzionalità dei nostri globuli rossi.
I valori normali di MCH sono compresi tra 27 e 31 picogrammi (pg)/cellula anche se c’è da dire che questi parametri sono molto indicativi e possono cambiare in base al laboratorio in cui effettuate le analisi oppure in base alla vostra età.
Infatti, per stabilire se l’MCH è alto è bene confrontarlo con gli intervalli di normalità riportati sulle analisi che vi sono state consegnate. Normalmente, il valore si considera alterato se è maggiore di 32 pg/cellula.
Cosa significa avere l’MCH alto?
Se il valore di MCH è alto, mentre il numero totale di globuli rossi è basso, vuol dire che il nostro corpo sta producendo globuli rossi in numero minore ma di dimensioni maggiori e più “ricchi” di emoglobina per sopperire alla loro mancanza numerica.
Questa condizione è detta anemia macrocitica la quale indica un’alterazione nel numero di globuli rossi (anemia) associata all’aumento delle dimensioni delle emazie.
La forma più pericolosa di questo tipo di anemia è quella perniciosa che si manifesta in seguito ad una carenza di vitamina B12 ed acido folico che risultano essenziali per la corretta sintesi dell’emoglobina.
L’MCH alto può essere dovuto anche ad altre condizioni come: disfunzioni tiroidee ed in particolare ipotiroidismo, malattie epatiche croniche, casi di anemia aplastica oppure anemia emolitica. L’abuso di alcool è un altro fattore che può provocare l’aumento dell’MCH.
MCH alto: cosa fare?
Avere l’MCH alto è una condizione molto più rara rispetto all’MCH basso, che ha una più elevata incidenza nella popolazione.
Tuttavia, resta compito del medico quello di dare un significato clinico al valore di MCH alto alla luce anche dell’alterazione o meno di altri parametri dell’emocromo come l’emoglobina e l’ematocrito.
Possedere globuli rossi più grandi della norma ma con un buon livello intracellulare di emoglobina, in genere, non è motivo di preoccupazione.
Il solo valore di MCH non è tuttavia discriminante per la formulazione di una diagnosi, ma il vostro medico si avvarrà del supporto di tutto il quadro emocromocitometrico.
Un’altra condizione che dovrà valutare il medico riguarda, appunto, la funzionalità dell’emoglobina ed accertare la presenza o meno di alterazioni a carico delle sua struttura proteica.
Altri valori dell’emocromo:
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