Il bendaggio gastrico è un intervento chirurgico utilizzato per il trattamento dell’obesità grave. In pratica, questa operazione per dimagrire limita l’introduzione di cibo attraverso un’azione meccanica e rientra in quelli che vengono definiti interventi di chirurgia bariatrica restrittiva.
Il bendaggio gastrico ha sostanzialmente lo scopo di ridurre il volume dello stomaco riducendo di conseguenza la sua capacità di “accogliere” il cibo. Infatti, coloro che si sottopongono a questo tipo di intervento raggiungono la sazietà molto facilmente anche mangiando piccolissime quantità di cibo e se si eccede molto spesso il risultato è l’induzione del vomito. Quindi, la quantità di cibo introdotta sarà considerevolmente inferiore rispetto alle quantità che si assumevano prima dell’operazione con aumento del senso di sazietà e dello svuotamento gastrico. Questo è il razionale che c’è dietro questo intervento che viene scelto da coloro che cercano di perdere molti chili optando allo stesso tempo per un intervento reversibile.
Ma in cosa consiste il bendaggio gastrico? Il bendaggio gastrico più diffuso è quello regolabile laparoscopico, ovvero un intervento poco invasivo e soprattutto reversibile che non prevede alcun sezionamento chirurgico della cavità gastrica. Questa operazione è caratterizzata da un bendaggio gonfiabile, in sostanza una fascetta in silicone, impiantata chirurgicamente nello stomaco e fissato in modo da evitare scivolamenti. La superficie di questa fascia è regolabile: le dimensioni dipendono, infatti, dalla quantità di soluzione fisiologica salina sterile che si trova all’interno del bendaggio. Attraverso un piccolo catetere il medico può regolare il volume di questo strumento, aggiungendo o togliendo soluzione salina. La fascia così inserita, regola la quantità di cibo che raggiungerà lo stomaco, oltre che aumentare il tempo necessario alla digestione del pasto.
Il bendaggio gastrico è indicato nei pazienti obesi con un indice di massa corporea (BMI) di almeno 40 e che hanno già provato eventuali altri metodi per dimagrire, non necessariamente chirurgici, che hanno fallito nell’intento. L’intervento è approvato e consigliato anche per pazienti con patologie strettamente connesse all’obesità come pressione alta, cardiopatie, diabete o apnee notturne. Il bendaggio gastrico regolabile comporta una perdita di circa il 40% del peso in eccesso, con risultati che variano da soggetto a soggetto. Come abbiamo detto, l’operazione è reversibile e questo riduce enormemente i rischi associati all’intervento molto bassi, considerando che l’operazione si esegue in laparoscopia con una riduzione della mortalità operatoria inferiore allo 0.1%. Tuttavia, si tratta comunque un intervento chirurgico e, come tale, porta con sé la possibilità che si verifichino alcuni effetti collaterali quali nausea e vomito, difficoltà nella deglutizione, comparsa di reflusso gastroesofageo, mal di stomaco frequente, dolori addominali, stitichezza, ipovitaminosi, malassorbimento, intolleranza al dispositivo introdotto nell’organismo, dilatazione o ernia della tasca gastrica, danni eventuali allo stomaco per erosione della fascia di silicone, allungamento dell’esofago.
Tra le complicanze post-operatorie, invece, possiamo riscontrare a volte una ostruzione del passaggio di alimenti solidi e liquidi, perdita della soluzione fisiologica dal bendaggio, infezioni causate dal dispositivo e spostamento dello stesso rispetto alla posizione originale. Tutti questi rischi aumentano in maniera esponenziale se il paziente soffre di altre patologie. Sui forum dedicati è possibile leggere numerose testimonianze di persone che si sono sottoposte all’intervento: teniamo a precisare che ogni persona rappresenta un caso a se stante e sarà compito del medico quello evitare che si presentino possibili complicazioni.
Quanto costa un bendaggio gastrico?
Per quanto riguarda i costi, molto dipende dal grado di obesità del paziente che incidono sul costo dell’operazione. Se il soggetto ha una obesità severa, l’intervento, eseguito in strutture pubbliche, è a completo carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Se, invece, preferite svolgere l’operazione presso una struttura privata i costi possono oscillare tra 3.500 euro fino a 5.000-6.000 euro. La scelta del medico a cui rivolgersi e la struttura in cui eseguire l’operazione sono molto importanti ed è bene mettersi in mani sicure, specie quando si tratta di operazioni così delicate. Inoltre, ai costi effettivi dell’operazione vanno aggiunte anche le visite periodiche (follow-up) alle quali dovrete periodicamente recarvi in modo che il medico possa seguire passo passo i vostri progressi o gli eventuali disturbi legati all’operazione. Durante queste visite il medico vi prescriverà sicuramente delle analisi del sangue, dunque un ulteriore costo aggiuntivo, per monitorare la vostra condizione e valutare la presenza o meno di carenze nutrizionali e vitaminiche che, purtroppo, sono molto frequenti in chi si sottopone a questa operazione.
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