In questo articolo parliamo di:
Avrete sicuramente notato negli ultimi tempi una nuova comparsa tra le novità della panificazione: il pane al carbone vegetale. Presente ormai quasi ovunque dai supermercati ai panifici fino al cestino del pane che ci portano al ristorante, questo prodotto, per certi versi nuovo, va ad arricchire l’offerta generale che ogni giorno ci vede impegnati nella pianificazione dell’alimentazione che intendiamo seguire.
Ma perché si parla così tanto del pane al carbone? Quali sono le proprietà ed i benefici che provengono dall’assunzione di questa tipologia di pane? Mangiare questo pane può avere rischi per la nostra salute?
In questo articolo cercheremo di capire quali sono le opinioni sull’alimento e se effettivamente vale la pena di considerarlo come un valido alleato a tavola. Fa bene o fa male il pane nero al carbone vegetale? E’ la domanda, sintetica, che tanti consumatori bombardati dalla pubblicità si pongono ogni giorno dinanzi alle novità ed alle mode. Come sempre, proviamo a rispondere con cognizione di causa, focalizzando l’attenzione sugli argomenti che ci interessano più da vicino.
Proprietà del pane al carbone vegetale
Il pane nero al carbone vegetale mira, nelle aspettative di chi ne incentiva la distribuzione, a rispondere all’esigenza di chi non vuole rinunciare a quello che, insieme alla pasta e la pizza, è l’alimento per antonomasia preferito dagli italiani garantendo addirittura di contrastare i sintomi legati meteorismo, alla flatulenza e al gonfiore addominale. Sarà vero tutto questo? Quali sono i pareri e le opinioni dei principali esperti? Sicuramente l’idea commerciale del pane nero è stato un vero e proprio successo: coniugare la bellezza scenografica di un pane con una veste nuova e donargli addirittura proprietà benefiche per la salute. Come detto appunto, è una ottima trovata commerciale e di benefico per la nostra salute c’è ben poco. Per capirlo meglio è bene conoscere le proprietà del pane al carbone vegetale. La moda del pane al carbone vegetale ha preso piede per le sue capacità di intercettare i bisogni di quei consumatori che soffrono di stitichezza e gonfiori addominali specie quando mangiano cibi lievitati come pane e pizza. Il carbone vegetale, assunto come integratore alimentare, è una valida soluzione naturale per la cura dei disturbi legati all’accumulo di gas intestinali e gastrici grazie alla sua naturale porosità che consente l’intrappolamento di liquidi, gas, tossine, virus e batteri. Le dosi consentite di carbone vegetale per la panificazione sono di 10-15 g per ogni chilogrammo di farina, dunque se mangiate pizza e panini ai pasti principali in dosi anche moderate è possibile tranquillamente assumere una stessa dose farmacologica di carbone vegetale che è di 1-2 g. Il problema che si pone è che, molto spesso, l’assunzione del pane avviene proprio in un tempo molto ravvicinato all’assunzione di un farmaco che deve essere assunto a stomaco pieno, riducendone così matematicamente l’assorbimento. Ma vi dirò di più, il pane al carbone vegetale può nascondere delle insidie anche abbastanza pericolose per la nostra salute, vediamole in dettaglio.
Controindicazioni del pane al carbone vegetale
Come abbiamo sottolineato diverse volte, quelli che noi chiamiamo rimedi naturali sono a tutti gli effetti delle tecniche di comprovata validità che possiamo mettere in pratica per curare un determinato problema o disturbo se non vogliamo ricorrere ai farmaci. In questo caso preciso, il carbone vegetale rappresenta un rimedio naturale per combattere meteorismo e dolori addominali la cui efficacia e sicurezza sono stati ampiamente documentati ed approvati. Tuttavia, il carbone vegetale non è esente da effetti collaterali e controindicazioni.
Ad esempio, mangiare quotidianamente pane al carbone vegetale può comportare una riduzione dell’efficacia di farmaci salva-vita come ipoglicemizzanti, anticoagulanti, anticoncezionali o ormoni tiroidei con conseguente riduzione della loro efficacia ed aumento del rischio della comparsa di spiacevoli effetti indesiderati. Questo succede perché il carbone vegetale funge da vera e propria spugna “catturando” nella sua struttura porosa farmaci ma anche vitamine riducendone le concentrazioni plasmatiche.
Assumendo quotidianamente questa tipologia di pane si potrebbe andare incontro alla riduzione dell’assorbimento di determinate vitamine che potrebbe comportare seri rischi per la nostra salute.
La funzione enteroadsorbente di questo pane non è sempre una cosa desiderata specie quando si seguono terapie prolungate con farmaci la cui assunzione è indispensabile per incorrere in rischi per la nostra salute. Questo effetto si manifesta quando si assume un medicinale nel tempo che va da 30 minuti a 2 ore prima che si mangia il pane nero, rischiando di ottenere un assorbimento parziale o assente del medicinale.
Il pane al carbone vegetale è cancerogeno?
Il pane nero contiene benzopirene, una sostanza cancerogena che deriva dalla combustione del legno. Negli Stati Uniti è vietato introdurre il carbone vegetale nel pane mentre in Europa ciò è possibile entro determinati limiti. Infatti, il carbone vegetale in Italia rientra nell’elenco delle sostanze coloranti consentite dalla legge ed identificate con la sigla E153 il cui uso alimentare è consentito per dare colorazione ai formaggi e ai prodotti da forno.
Conclusioni: fa bene mangiare pane al carbone vegetale?
Come abbiamo avuto modo di illustrarvi nel corso dell’articolo, mangiare il pane al carbone vegetale non apporta alcun beneficio significativo per il nostro organismo, anzi in taluni casi può essere anche pericoloso. A ciò va aggiunto il fatto che se si sceglie di assumere questo pane come rimedio naturale per contrastare i sintomi del meteorismo e del gonfiore addominale, la scelta è sbagliata in partenza. Prima di tutto, se si soffre di gonfiore addominale e di pesantezza dopo aver mangiato pane e pizza, il problema è il lievito anzi per essere più precisi la riduzione dei tempi di lievitazione nel fabbricare i prodotti da forno. Per questo motivo è molto meglio comprare del pane azzimo perché privo di lievito che ridurrà automaticamente il vostro gonfiore addominale. Questo tipo di pane può fare molto poco per questo disturbo. Per il meteorismo, inoltre, è importante anche riequilibrare la flora batterica intestinale con il giusto apporto di probiotici e prebiotici.
Il pane al carbone vegetale, riassumendo sinteticamente, non apporta alcun beneficio per la nostra salute se crediamo di assumerlo per godere dei benefici del carbone vegetale in esso contenuto.
Il consumismo, come è noto, ci induce quotidianamente a variare le nostre abitudini alimentari con la promessa, spesso solo ipotetica ed eventuale, di migliorare la nostra salute. Considerate che il pane nerocosta mediamente tra i 5 ed i 7 euro al chilo, a fronte del pane tradizionale il cui costo si aggira tra i 2 ed i 3 euro a seconda di dove lo si acquista. Sta a voi, ovviamente, decidere se volete spendere decine di euro al mese in più solo per seguire una moda o preferire un’alimentazione mirata al problema che volete risolvere!
Aggiornamenti dal Ministero della Salute
Con una circolare ministeriale datata il 22 dicembre 2015, il Ministero della Salute chiarisce quelle che sono le disposizioni in merito alla fabbricazione e all’utilizzo del termine di pane nero. Come si può leggere sul sito web, se la sostanza è utilizzata come colorante le disposizioni da applicare sono quelle contenute nel Regolamento CE n. 1333/208 per quanto concerne le dosi mentre per i requisiti di purezza vige il Regolamento UE n. 231 del 2012. In sostanza, in quest’ultimo c’è scritto che il carbone vegetale può essere utilizzato esclusivamente come colorante nei prodotti da forno quali dolci, salatini, creakers e fette biscottate.
Qualora si utilizzi il carbone vegetale negli alimenti per effetti benefici sulla salute, il regolamento a cui fare riferimento è quello dell’UE n. 432 del 2012 il quale recita, tra le varie cose, che il prodotto alimentare deve essere corredato di un elenco delle indicazioni per il quale il suo utilizzo è giustificato e se ci sono particolari fasce della popolazione, come ad esempio i bambini, che non possono assumere il prodotto.
Per quanto riguarda la realizzazione di prodotti da forno come pane, pizza o focacce il Ministero si è espresso come segue nella nota 47415 del 22 dicembre 2015:
- è ammissibile la produzione di un “prodotto della panetteria fine” denominato come tale, che aggiunga agli ingredienti base (acqua, lievito e farina), tra gli altri, anche il carbone vegetale come additivo colorante e nelle quantità ammesse dalla regolamentazione europea in materia (Reg. CE 1333/08 All. II Parte E);
- non è ammissibile denominare come “pane” il prodotto di cui al punto 1, né fare riferimento al “pane” nella etichettatura, presentazione e pubblicità dello stesso, tanto nel caso in cui trattasi di prodotto preconfezionato quanto nel caso di prodotti sfusi (Articolo 18, Legge 580/67;
- non è ammissibile aggiungere nella etichettatura, presentazione o pubblicità del prodotto di cui al punto 1 alcuna informazione che faccia riferimento agli effetti benefici del carbone vegetale per l’organismo umano, stante il chiaro impiego dello stesso esclusivamente quale additivo colorante.