L’albumina è la proteina plasmatica più abbondante presente nel nostro sangue. Rappresenta circa il 50-60% di tutte le proteine sieriche circolanti ed il suo nome deriva dall’albume d’uovo, dal quale essa fu isolata per la prima volta.
Questa proteina viene sintetizzata dalle nostre cellule epatiche, gli epatociti, che poi la riversano nel torrente circolatorio dove svolge importantissime funzioni per il corretto funzionamento del nostro organismo.
Nella guida di oggi focalizzeremo la nostra attenzione su quelli che devono essere i valori normali dell’albumina nel sangue ed in quali casi è frequente avere livelli di albumina alta o bassa.
Prima di iniziare abbiamo deciso di approfondire le varie funzioni svolte da questa proteina in modo tale da capire cosa può causare un’alterazione dei suoi livelli.
In questo articolo parliamo di:
A cosa serve l’albumina? quali funzioni svolge?
L’albumina è una proteina essenziale per la regolazione ed il mantenimento della pressione oncotica, cioè la pressione osmotica esercitata dalle soluzioni colloidali come il sangue, necessaria per la distribuzione corretta dei liquidi corporei in tutto il compartimento vascolare e tissutale.
In condizioni fisiologiche il valore di questa pressione è di 20 mmHg ed essa consente il passaggio dei fluidi e quindi dei nutrienti dai capillari ai tessuti e viceversa. Se il suo valore scende al di sotto di questa soglia, e cioè avviene in caso di albumina bassa, si manifesta l’edema che può avere una certa gravità a seconda della sede di localizzazione.
L’albumina, inoltre, è il principale carrier di altre proteine che vengono trasportate nel sangue come gli ormoni tiroidei, estrogeni, steroidi ma anche bilirubina, farmaci come penicilline e warfarin, riserve di aminoacidi.
La molecola di albumina è carica negativamente sulla superficie esposta e questo consente ad essa di non essere filtrata dal rene ed espulsa con le urine. Ciò avviene per repulsione elettrostatica perché anche la superficie del glomerulo renale è carica negativamente. Nelle disfunzioni renali in cui vi è un’alterazione strutturale dei nefroni, l’albumina può essere escreta nelle urine, quando in condizioni normali deve essere assente o presente in piccolissime tracce. Per questo motivo, l’albumina nelle urine viene considerata una spia molto importante di eventuali problemi renali.
Nelle malattie a carico del fegato si ha un’alterazione nella sintesi dell’albumina e questo rappresenta un campanello d’allarme di una presunta disfunzione epatica importante sia da un punto di vista diagnostico che prognostico.
Albumina: quali sono i valori normali?
I valori normali di albumina nel sangue devono essere compresi tra 3.5 e 5.5 g/dl ovvero deve costituire circa il 50-60% di tutte le proteine plasmatiche.
Il quadro sieroproteico che si ottiene con una tecnica chiamata elettroforesi consente di quantificare tutte le proteine di cui è costituito il nostro plasma e di rilevare anche le più piccole anomalie.
Valori elevati di albumina sono abbastanza rari, mentre una sua diminuzione può essere causata da diversi fattori che possono essere sia transitori che effetto di una vera e propria patologia e che affronteremo nei paragrafi successivi.
Per eseguire questo esame non c’è bisogno di precauzioni particolari però è necessario sapere che questi valori possono essere alterati da diverse situazioni. Lo stato di gravidanza e l’utilizzo di contraccettivi orali fanno diminuire la quantità di albumina circolante mentre essa si riduce o il suo valore viene falsato da infusione endovenosa di liquidi oppure eccesso di grassi nel sangue.
Perché il medico consiglia di dosare l’albumina nel sangue?
Il medico probabilmente può suggerire di eseguire un test dell’albumina qualora sospetti la presenza di alcune specifiche situazioni che coinvolgono generalmente il fegato.
I sintomi che si associano ad un disturbo di questo tipo sono:
- ittero, cioè una colorazione gialla della pelle e delle sclere (la parte bianca dell’occhio);
- senso continuo di affaticamento;
- inaspettato calo ponderale;
- gonfiore intorno agli occhi;
- gonfiore e dolore allo stomaco;
- comparsa di edema, specie agli arti.
Il test dell’albumina può anche determinare lo stato di determinate condizioni mediche, tra cui pancreatite cronica o malattia renale. Un monitoraggio costante di questo valore, infatti, risulta molto importante per il medico per stabilire il miglioramento o il peggioramento della situazione.
Albumina Alta: cosa vuol dire?
Riscontrare valori di albumina alta nel sangue non è una condizione frequente. Tuttavia, esistono alcune circostanze anche del tutto fisiologiche che possono causare un’alterazione dei valori. Vediamo di seguito le condizioni più diffuse:
- Disidratazione. In caso di forte disidratazione o ipovolemia, si ha la riduzione della componente acquosa del sangue senza alterazione di quelle proteica. La disidratazione può essere la causa di diverse situazioni come ad esempio un’ustione che interessa una superficie molto estesa del nostro corpo oppure dovuta ad un’alterazione ormonale come accade nel morbo di Addison;
- Morbo di Addison. Quest’ultimo è caratterizzato da insufficienza corticosurrenale cronica causata dalla mancanza di cortisolo e aldosterone;
- Sarcoidosi;
- Malattia di Besnier-Boeck-Schaumann, una patologia caratterizzata dalla presenza di granulomi non necrotizzanti che sono sensibili ai fattori di crescita tissutali.
Tutte queste condizioni appena descritte non hanno dei sintomi caratteristici e, qualora dovessero presentarsi, questi sono localizzati a livello dell’organo interessato.
Albumina Bassa: cause e sintomi
Decisamente più frequente è la situazione in cui l’albumina è bassa e tale condizione può essere causata da svariate situazioni che abbiamo riassunto qui:
- malattie infettive sia acute che croniche;
- neoplasie e leucemie;
- nefropatie;
- disfunzioni epatiche;
- colite ulcerosa;
- enteropatie essudative;
- allergie;
- emorragie;
- disprotidemia familiare.
Un valore basso di albumina non può essere considerato un parametro assoluto per poter diagnosticare una patologia, piuttosto deve essere considerata una spia che indica che bisogna indagare con ulteriori analisi del sangue.
Nella maggior parte dei casi questa condizione è reversibile e tende a risolversi spontaneamente, in altri casi il valore non ritorna alla normalità perché è indice di una patologia acuta o cronica che necessita dell’ausilio del medico.
Quando si scopre di avere l’albumina bassa, il primo organo a cui si pensa è il fegato in quanto questa proteina è prodotta proprio da quest’organo. Pertanto, per indagare a fondo la situazione il medico vi consiglierà di sottoporvi a degli esami specifici che possano dare informazioni più precise sullo stato di salute di quest’organo. Questo discorso è particolarmente valido per tutti quei pazienti che sono esposti a fattori di rischio che provocano la cirrosi epatica.
L’altro organo che può essere interessato e causare una condizione di albumina bassa è il rene che può essere danneggiato nelle sua struttura ed inficiato nella sua funzionalità. Come spiegato in apertura dell’articolo, se il rene non riesce a trattenere l’albumina questa viene escreta nelle urine ed il sangue si “impoverisce”.
Altre condizioni che possono provocare una riduzione dell’albumina sono le malattie caratterizzate da situazioni flogistiche o malnutrizione. Spesso questa condizione si riscontra nei pazienti celiaci oppure in coloro che soffrono di patologie a carico dell’intestino caratterizzate da una perdita di cospicua di proteine.
I sintomi che si associano alla riduzione dei livelli di albumina sono: comparsa di edema, ritenzione idrica, debolezza muscolare, astenia, crampi addominali anche se in alcuni casi essa può manifestarsi in maniera del tutto asintomatica.
Prima di congedarci vorrei rispondere ad un quesito che molti si pongono nel momento in cui scoprono che vi è un’alterazione dei valori di albumina: cosa mangiare in caso di albumina bassa? La risposta nel paragrafo successivo.
Albumina bassa: cosa mangiare?
Come abbiamo visto, le cause dell’albumina bassa possono essere svariate ed ognuna riguardare la funzionalità di organi dalle funzioni più disparate. La prima cosa da fare è quella di diagnosticare con l’aiuto del medico la causa della diminuzione dell’albumina per capire ad esempio se vi è un danno epatico, renale o causato da altre disfunzioni.
A seconda della diagnosi cambierà anche la dieta da seguire e l’unica persona che potrà indicarvi cosa mangiare e cosa evitare sarà il nutrizionista.
Nessuna decisione fai da te, si tratta questo di un disturbo serio che va curato con un approccio razionale e mirato. In genere, se si ha l’albumina bassa si tende a consigliare alimenti che ne contengono sufficienti quantità come l’uovo oppure il latte vaccino.
Si tende a prescrivere alimenti che contengano anche una buona quota di proteine di facile digestione come quelle vegetali o provenienti da carne bianca o tacchino. Frutta e verdura saranno indispensabili per ridurre la ritenzione idrica che si associa alla diminuzione di albumina, come anche bere molto è importante per favorire il drenaggio dei liquidi corporei.
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