Digrignare i denti è una abitudine abbastanza diffusa tra i bambini, ma presente in molti adulti. E’ una attività prevalentemente presente durante il sonno, detta anche bruxismo: la tendenza a stringere, digrignare o serrare i denti durante la notte a volte è presente anche nelle ore diurne e in questo caso il trattamento da attuare diverrà più complesso. Questo tipo di azione non rientra nella funzione propria della bocca, esattamente come può essere masticare la gomma americana, mangiare unghie o morsicare matite. Tutte queste abitudini possono portare, alla lunga, a conseguenze negative e danni notevoli per la struttura del nostro organismo. Le strutture coinvolte, ossia i denti, il tessuto di supporto dei denti, i muscoli della masticazione, le articolazioni temporo-mandibolari, possono subire notevoli danni e mutamenti. Ad esempio, strofinare i denti di notte comporta l’usura dei denti stessi; serrarli, invece, comporta una minore usura ma può comportare il formarsi di piccole filature dello smalto dei denti, delle piccole spaccature dovute esattamente alla pressione dei denti gli uni contro gli altri.
I bambini digrignano i denti molto più degli adulti: il 15% dei bambini lo fa. Ciò non significa che i nostri bambini sono stressati: molti, infatti, soffrono di bruxismo in relazione ad altre malattie, ad esempio quando soffrono di mal di orecchie. Anche i bambini che tendono a parlare nel sonno oppure ai quali è stato diagnosticato un disturbo psicologico, tendono a strofinare i denti di notte. Tale disturbo, solitamente, scompare in età adolescenziale. Se è vero che sono molti i bambini che tendono a digrignare i denti, è anche vero che gli adulti non sono esenti dal problema. Essendo lo stress la causa principale del disturbo, è facile che anche gli adulti possano riscontrare il problema in età avanzata.
Digrignare i denti: cause e sintomi del bruxismo
La causa di questo problema non è ancora nota; vi sono, tuttavia, alcune teorie che spiegano il disturbo in diversi modi. Una prima teoria sostiene che alcune interferenze nell’occlusione dentale possano stimolare questa attività come tentativo da parte dell’organismo stesso di eliminare le interferenze.
Altri studi sostengono, invece, che il bruxismo sia strettamente legato allo stress: tale legame pare confermato da un gran numero di soggetti affetti dal disturbo, che digrignano appunto i denti di notte. In questi casi è molto utile affrontare tecniche di rilassamento quali lo yoga, dedicarsi al proprio hobby preferito, rilassarsi all’aria aperta. In questo modo si allenta la tensione e si dovrebbe digrignare meno i denti di notte. Questa visione psicosomatica è molto attuale. Il bruxismo, nella maggior parte dei casi, esprime in una forma involontaria, un forte stato di tensione emotiva. E’ un tentativo, inconscio, di scaricare la tensione, l’ansia, l’aggressività che si è accumulata durante la giornata e non si è riusciti ad esprimere o eliminare. In questo modo le tensioni sono messe a tacere e vengono a ripresentarsi in un contesto più controllato, appunto il sonno. Chi soffre di questo disturbo tende, di norma, a rimuginare, difficilmente sa dire la parola no quando gli viene chiesto di fare qualcosa e reprime la rabbia che prova.Un’altra ipotesi considera, invece, il disturbo come direttamente collegato ad alcuni farmaci che si assumono. Alcuni farmaci possono avere effetti collaterali che coinvolgono l’attività muscolare, tra gli altri ad esempio gli antidepressivi. In questo caso si può chiedere aiuto al medico che può eventualmente sostituire i farmaci.
I soggetti affetti da questo disturbo non sono consapevoli di averlo. Spesso sono i familiari a farlo presente. I segnali da tenere presenti sono: rumore da digrignio durante la notte; dolori alla mandibola al risveglio; masticare all’interno della guancia; rosicchiarsi le unghie; succhiarsi il pollice o rosicchiare giocattoli in caso di bambini. La prima cosa da fare nel caso si abbia il dubbio di digrignare i denti di notte è consultare il dentista, che valuterà lo smalto e lo stato dei vostri denti, anche spruzzando dell’acqua per valutare il grado di sensibilità. In caso di esame positivo, il dentista vi farà alcune domande classiche relative allo stato psicofisico del momento, per capire se si è in un momento particolarmente stressante o difficile. In base alle risposte il medico sarà in grado di provvedere a pianificare un intervento specifico.
Rimedi per il bruxsismo: si può smettere di digrignare i denti?
Essendo un disturbo di cui non ci si rende conto, è impossibile controllarlo consciamente. Vi sono alcuni rimedi possibili che possono alleviare le conseguenze negative. Innanzitutto è possibile abituarsi all’utilizzo di un bite, un dispositivo in resina trasparente che viene applicato ai denti superiori e permette di ridurre le conseguenze negative del disturbo. Evita, infatti, l’usura impedendo che i denti vengano a contatto tra loro. Il bite in resina è meno duro dei denti, quindi lo sfregamento dei denti inferiori con questo strumento non comporta danni, anche se si consumerà con il tempo e sarà necessario sostituirlo. Il bite è utile anche a modificare la posizione della mandibola quando questa risulta alterata, migliorando notevolmente la struttura e la muscolatura.
Se si digrignano i denti anche di giorno, diviene fondamentale saperlo controllare. Innanzitutto avviene mentre siamo svegli, quindi è facilmente riscontrabile anche da chi ne soffre. Non è pensabile utilizzare il bite anche di giorno, se non per periodi molto limitati. Ad esempio se si è consapevoli di cadere nel problema in determinati contesti lavorativi, in determinate riunioni con alcune persone definite, allora è possibile concentrarsi e ridurre il problema. Se il bruxismo avviene indistintamente durante il giorno, allora può essere utile l’uso di alcuni stratagemmi: ad esempio utilizzare dei post it che ce lo ricordino, attaccandoli nei posti che frequentiamo maggiormente: ad esempio allo schermo del pc, allo specchio, al frigorifero. Vedendo i bigliettini ci ricorderemo di dover controllare il nostro difetto, mantenendo una posizione di riposo: labbra chiuse e denti ben separati all’interno della bocca.
Se la causa principale del disturbo è lo stress, si può anche cercare di controllare il fastidio dedicandosi ad attività rilassanti, magari poco prima di andare a dormire. Lo yoga pare essere un ottimo rimedio in questo senso, specialmente se praticato la sera. Altrimenti sarà sufficiente esercitarsi un paio di volte la settimana; evitare situazioni stressanti, almeno fino alla soluzione del problema; dedicarsi spesso alle attività e agli hobby che amiamo, in questo modo la tensione accumulata durante la settimana lavorativa potrà allentarsi. E’ fondamentale riconoscere la casa scatenante lo stress: se la conosci la eviti. Funziona esattamente così: una volta riconosciuta la causa dello stress, sarà semplice riuscire ad affrontarla in maniera diversa o, potendo, evitarla. Nel caso in cui il periodo sia particolarmente pesante psicologicamente, allora è forse necessario l’intervento di un medico che possa darvi un sostegno maggiore, magari anche attraverso dei farmaci. Fino a che non si elimina la causa dello stress, il bruxismo sarà presente durante le vostre notti.
A volte, infine, per curare il disturbo sono sufficienti alcuni accorgimenti e cambi di stile di vita: basta cambiare la posizione in cui si dorme; eliminare la caffeina; eliminare il fumo prima di andare a dormire. Piccole azioni che contribuiscono ad alleviare il problema.
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