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Le gengive sanguinanti sono la conseguenza, molto spesso, di fattori differenti: dall’utilizzo dello spazzolino in maniera troppo energica, all’uso del filo interdentale in maniera troppo decisa e vigorosa, fino ad arrivare a cause e problemi più gravi quali infiammazioni o parodontiti.
La gengiva è un tipo di tessuto molle che ha il compito di proteggere i denti e l’alveolo dentale. In condizioni di salubrità, essa appare di colore rosa corallo, è compatta e di estende dal margine gengivale libero (quello connesso alla corona dentale) alla giunzione mucogengivale. Esistono due diversi tipi di gengiva: libera e aderente. Le gengive sono una parte importante e delicata dei nostri denti che se infiammata, sanguinante o infetta può causare diversi disturbi e problemi molto seri. Spesso, nell’igiene orale tendiamo a sottovalutare l’importanza di questo tessuto e facciamo poca attenzione al loro benessere predisponendoci a problemi che possono sconfinare anche in una certa gravità.
Nell’articolo di oggi vedremo quali sono le principali cause delle gengive sanguinati, quali i migliori rimedi che abbiamo a disposizione per arginare il disturbo e quale prevenzione è possibile per evitare manifestazioni future.
Gengive sanguinanti: cause e conseguenze
Innanzitutto è bene precisare che una cattiva igiene orale può portare ad un accumulo di batteri e detriti di cibo che portano alla formazione della placca, la quale si deposita sulla superficie del dente accumulandosi a livello dei solchi gengivali provocando fastidiosi processi infiammatori, che possono poi degenerare in parodontiti.
Questa infiammazione è ciò che scatena il sanguinamento delle gengive: il tessuto nella zona interessata si presenta gonfio, iperemico e dolente al punto tale che un minimo trauma provoca la fuoriuscita del sangue. In questi casi la soluzione possibile al problema è una pulizia dei denti da parte del dentista, che andrà ad eliminare con degli appositi strumenti la placca che si è depositata sui denti. La pulizia dei denti, per prevenire ulteriori accumuli, deve essere effettuata ogni sei mesi circa, ma è sempre bene farsi visitare dal proprio dentista.
Per prevenire il problema è necessario lavare i denti in maniera accurata spazzolando delicatamente e in maniera non troppo decisa sia denti che gengive. Al termine della pulizia è buona abitudine massaggiare delicatamente le gengive in modo da riattivare la circolazione gengivale. Affiancare alla pulizia con lo spazzolino anche il filo interdentale è un’altra buona abitudine che tutti dovrebbero avere, avendo sempre cura di non forzare il passaggio del filo tra un dente e l’altro. Questa appena descritta è la causa principale e più comune del sanguinamento gengivale.
Altre cause di origine fisio-patologiche delle gengive sanguinanti sono le seguenti: cambiamenti ormonali durante la gravidanza che rendono più sensibili le gengive, mancanza di vitamina C essenziale per la sintesi del collagene, utilizzo di farmaci anticoagulanti, carenza di vitamina K e alcuni tipi particolari di neoplasie come la leucemia.
Tra le diverse cause merita attenzione particolare quella legata all’utilizzo di farmaci anticoagulanti, quali warfarin, eparina, acenocumarolo che si utilizzano per prevenire fenomeni trombotici che sono alla base di eventi cardiovascolari talvolta fatali. Il meccanismo d’azione di questi farmaci, in parole molto semplici, è quello di rendere il sangue più fluido ed evitare che coaguli. Tuttavia, quando accidentalmente ci procuriamo dei tagli il sangue, per via della presenza di questi farmaci in circolo, non ristagna e ciò favorisce la fuoriuscita di sangue che in casi molto gravi può portare ad emorragie.Il discorso vale anche quando spazzoliamo energicamente i nostri denti lacerando le gengive, il cui sanguinamento non subisce arresto. Tali sintomi devono essere riportati al medico curante che apporterà, qualora necessario, modifiche adeguate al dosaggio della terapia farmacologica.
In particolare, durante la gravidanza molte donne lamentano disturbi gengivali al punto tale che si parla ormai di gengivite da gravidanza. I disturbi si possono manifestare già dai primi mesi con rossore, congestione e gonfiore delle gengive, spesso sanguinanti in seguito a minimi traumi. Le cause di tale disturbo è legata, come già accennato in precedenza, alle variazioni ormonali che si verificano nell’organismo della donna durante il periodo della gravidanza ed è possibile riscontrare lo stesso problema anche in pubertà o in menopausa. Le variazioni ormonali rendono l’organismo maggiormente suscettibile all’attacco di agenti patogeni: ecco perché le donne sono più esposte alla presenza di tartaro, placca oltre che carenza delle normali difese della mucosa orale. In alcuni casi si può essere in presenza di epulide, una condizione particolare in cui si creano delle estroflessioni delle gengive simili a noduli, dovute proprio all’aumento degli estrogeni. Tali formazioni di solito scompaiono naturalmente dopo il parto: se ciò non dovesse accadere sarà necessaria una asportazione chirurgica delle stesse. Tutti i disturbi gengivali presenti durante la gravidanza non sono, ovviamente, pericolosi né influiscono sulla gravidanza stessa. E’ anche vero che in alcuni casi molto rari, se la situazione dovesse essere particolarmente grave, essi potrebbero aumentare il rischio di parto prematuro. Altra causa abbastanza grave che provoca il sanguinamento gengivale è un disturbo a carico delle piastrine, come ad esempio la trombocitopenia idiopatica, una malattia autoimmune che porta ad una riduzione patologica del numero delle piastrine che non riescono a tamponare le emorragie anche quelle di lieve entità.
Fonte foto: pregmed.org |
Per quanto concerne le conseguenze delle gengive sanguinanti, invece, quella che sovente si presenta è l’alito cattivo, essendo lo stesso sanguinamento gengivale un disturbo strettamente connesso all’igiene orale. Infatti, in questi casi, è fondamentale intensificare l’igiene orale utilizzando anche prodotti con ingredienti disinfettanti e rinfrescanti, spazzolando accuratamente anche lingua e il palato. Ovviamente è importante anche rivolgersi al proprio dentista di fiducia che saprà suggerirvi l’intervento migliore e la soluzione a questo fastidioso problema. Altra conseguenza, oltre al classico aspetto poco sano con rossore e gonfiore, è il ritirarsi della gengiva stessa. Ciò si verifica soprattutto in caso di parodontite, dove il deposito di placca e tartaro sui solchi gengivali è talmente ingente da creare delle tasche gengivali. In questa zona il tessuto si infiamma e il tartaro in questi casi non può essere rimosso con la quotidiana igiene ma è necessario l’intervento del dentista.
Gengive sanguinanti: rimedi e trattamento
In presenza di sangue è utile consultare prontamente il vostro dentista specie se il disturbo è frequente e la perdita di sangue copiosa. A seguito di tale consulto il medico deciderà se consigliarvi un’igiene personale più efficace oppure un trattamento terapeutico anche attraverso l’utilizzo di farmaci ad azione locale.
In caso di gengivite i rimedi possibili riguardano la pulizia dei denti quotidiana preferendo uno spazzolino dalle setole morbide ed un dentifricio per gengive sensibili, evitare l’utilizzo di collutori commerciali troppo aggressivi, servirsi del filo interdentale dopo la pulizia con lo spazzolino, evitare spuntini tra i pasti, ridurre alimenti che favoriscono l’accumulo di placca come caramelle e cibi zuccherini. Eventualmente il dentista potrà prescrivere degli integratori vitaminici, soprattutto a base di vitamina C che rappresenta un ottimo coadiuvante in caso di gengive infiammate. Nel caso di gengiva infetta potrebbe essere necessario ricorrere all’utilizzo di antibiotici in modo da ridurre l’infezione e l’infiammazione associata.
Altri suggerimenti utili e soluzioni fai da te per prevenire e curare il problema del sanguinamento gengivale sono, ad esempio, ridurre il fumo, poiché ne aggrava la frequenza, controllare regolarmente il sanguinamento premendo sulla zona interessata con una garza imbevuta di acqua ghiacciata, provare a modificare l’alimentazione per vedere gli effetti positivi o meno, evitare i farmaci antinfiammatori se non sono necessari.
I rimedi naturali che possiamo sfruttare a nostro vantaggio che possono alleviare il problema della comparsa di sangue possono essere l’utilizzo di succo di limone, utilizzato diluito in acqua come un collutorio, risciacqui acqua e sale, succo di aloe vera o il Tea tree oil, un rimedio naturale molto diffuso e facilmente reperibile in commercio.
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