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L’ematocrito è un particolare esame del sangue che viene solitamente utilizzato per la diagnosi dell’anemia ed è spesso effettuato in combinazione con il dosaggio dell’emoglobina oppure come parte di un esame emocromocitometrico completo.
Questo esame è molto utile per individuare, diagnosticare o monitorare un certo numero di condizioni cliniche e malattie che colpiscono la frazione del sangue costituita dai globuli rossi. L’ematocrito, indicato con la sigla HCT, corrisponde alla percentuale di volume occupato dalla parte corpuscolare del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) rispetto al sangue intero. Ad esempio, un ematocrito del 30% significa che ci sono 30 mL di cellule del sangue in 100 mL di sangue.
A cosa serve l’ematocrito?
Poiché la percentuale di globuli bianchi e piastrine è bassissima in confronto ai globuli rossi, l’ematocrito dà un’indicazione principale della quantità di globuli rossi nel sangue. Con un valore di ematocrito di 44%, infatti, la percentuale di volume del sangue intero occupata da:
- globuli rossi è circa il 40-41%
- globuli bianchi e piastrine è circa il 3-4%,
- plasma, il restante 56%.
Questo esame è molto importante per aiutare il medico nell’identificazione di una serie di disfunzioni a carico degli eritrociti. Infatti, è spesso utilizzato per i seguenti motivi:
- identificare e valutare la gravità di una qualsiasi forma di anemia che comporta una riduzione dei globuli rossi, una riduzione dei livelli di emoglobina e causano un ematocrito basso oppure aiuta a diagnosticare una policitemia se l’ematocrito è alto, i globuli rossi sono elevati e il tasso di emoglobina supera i valori normali;
- monitorare la risposta al trattamento farmacologico o trasfusionale dell’anemia o alla policitemia e tutti gli altri disturbi che interessano la produzione dei globuli rossi;
- aiuta il medico a prendere decisioni circa le trasfusioni di sangue o di altri trattamenti da intraprendere se l’anemia è molto grave;
- consente di valutare il grado di disidratazione del paziente.
Esistono una serie di condizioni che possono influenzare la produzione dei globuli rossi da parte del midollo osseo e tutte queste possono causare un aumento o una riduzione del numero di globuli rossi maturi che vengono rilasciati nel torrente circolatorio. Altre condizioni, invece, possono incidere sulla vita media di un globulo rosso riducendo la sua permanenza in circolo. Per questo motivo c’è sempre bisogno di un equilibrio tra la distruzione dei globuli rossi (emolisi) e la produzione da parte del midollo osseo: se questo equilibrio viene alterato si avrà un ematocrito basso che rappresenta uno dei segnali più emblematici di una possibile anemia. Tuttavia, l’ematocrito ha il limite oggettivo di essere un esame del sangue che può evidenziare un problema ma non le cause che l’hanno determinato che possono essere moltissime sia in caso di ematocrito alto sia in caso di ematocrito basso.
Quali devono essere i valori normali dell’ematocrito?
I range di normalità dell’ematocrito sono strettamente dipendenti dall’età e dal sesso dell’individuo e questo valore deve essere sempre messo in relazione con questi parametri. Anche l’etnia di appartenenza è un fattore da tenere in considerazione, come anche il luogo in cui si vive: livello del mare o alta montagna. I valori di riferimento in questione sono:
- Neonati: 55-68%;
- Prima settimana di vita: 47-65%;
- Primo mese di vita: 37-49%;
- Tre mesi di vita: 30-36%;
- Un anno di età: 29-41%;
- Dieci anni di età: 36-40%;
- Maschi adulti: 42-54%;
- Donne adulte: 38-46%.
Una persona che ha un ematocrito basso viene spesso definita anemica e le cause di questa condizione sono molte e tutte diverse tra loro. Alcune delle cause più comuni sono:
- lesioni traumatiche che provocano un’eccessiva perdita di sangue,
- intervento chirurgico,
- cancro al colon,
- sangue occulto nelle feci,
- carenza di ferro, acido folico e vitamina B12,
- neoplasie al midollo osseo,
- chemioterapia
- anemia falciforme
Invece, l’ematocrito alto è una condizione che può riguardare i fumatori, coloro che vivono in alta quota oppure le persone che sono fortemente disidratate, ustionati e diabetici.
Gli appassionati di sport avranno sentito parlare molto spesso di ematocrito quando qualche sportivo viene sottoposto a controlli anti-doping: l’aumento del numero dei globuli rossi e quindi un aumento dell’ematocrito è uno degli espedienti che sovente si utilizzano per aumentare le prestazioni sportive. Per raggiungere questo obiettivo, infatti, alcuni sportivi ricorrono a metodi proibiti come l’uso di eritropoietina (doping con l’EPO) o di trasfusioni di sangue (principalmente doping ematico autologo) in modo da aumentare il numero dei globuli rossi e dunque la quantità di ossigeno trasportabile ai tessuti.
Ematocrito basso: le cause e i sintomi
Come abbiamo ribadito più volte nel corso della trattazione se l’ematocrito è basso di conseguenza sarà bassa anche la quantità di emoglobina contenuta nei globuli rossi e il loro stesso numero. Le cause di un ematocrito basso sono da mettere in relazione ad una riduzione del numero di globuli rossi e dell’emoglobina, per questo anche i sintomi che si manifestano sono una diretta conseguenza di questa condizione.
Le cause principali che possono provocare questo disturbo sono:
- eccessiva perdita di sangue per esempio in seguito a un trauma grave che comporta un copioso sanguinamento. Anche il sanguinamento cronico causato da ulcere gastroduodenali, polipi, cancro al colon, cancro alla vescica oppure il sanguinamento mestruale abbondante può essere una causa dell’ematocrito basso;
- carenze nutrizionali di ferro, folati e vitamina B12 sono responsabili di un’alterazione significativa nel processo di produzione e maturazione dei globuli rossi;
- danni al midollo osseo dovuti ad esempio alla radioterapia, chemioterapia, infezioni o abuso di farmaci alterano la produzione degli eritrociti;
- patologie come anemia aplastica, sindrome mielodisplastica, leucemie, linfoma, mieloma multiplo provocano tutti una riduzione dell’ematocrito;
- l’insufficienza renale grave e altre patologie croniche che provocano una diminuzione della produzione di eritropoietina, un ormone prodotto dai reni che ha il compito di stimolare la produzione dei globuli rossi da parte del midollo osseo;
- riduzione nella produzione di emoglobina, come accade nella talassemia;
- eccessiva distruzione dei globuli rossi a causa dell’anemia emolitica che può manifestarsi in seguito a svariate condizioni: malattie autoimmuni, emoglobinopatie (anemia falciforme), anomalie della membrana degli eritrociti (sferocitosi ereditaria), deficit di glucosio 6-fosfato deidrogenasi.
I segni e i sintomi caratteristici sono sostanzialmente gli stessi che si manifestano in caso di emoglobina bassa: debolezza e affaticamento, stanchezza, astenia, svenimenti frequenti, pallore, fiato corto, vertigini.
Ematocrito basso in gravidanza
Le donne rappresentano la fascia della popolazione più suscettibile a una riduzione dell’ematocrito. Le donne in età fertile tendono ad avere un ematocrito più basso rispetto agli uomini a causa della cospicua perdita di sangue e ferro durante il periodo mestruale.
Durante la gravidanza, l’ematocrito può abbassarsi sotto i minimi indicati come range dal laboratorio di analisi (38% circa), ma nella maggior parte dei casi si tratta di un calo fisiologico e non patologico. Durante la gestazione, in particolare nel terzo trimestre, aumenta il volume del sangue della futura mamma (idremia di gravidanza), senza che ci sia un proporzionale aumento della parte corpuscolata (le cellule del sangue). Questo comporta emodiluizione, ossia una minor concentrazione di cellule del sangue nel plasma che viene rilevato come ematocrito basso, ma che rappresenta appunto uno stato fisiologico. In gravidanza viene dichiarata “anemia” quando l’emoglobina è inferiore a 10 g/dL e l’ematocrito scende sotto il 30%. Laddove il medico lo ritenga utile osservando la diminuzione dei parametri dell’emocromo, potrà essere prescritta un’integrazione di ferro, vitamina B12 e acido folico (B9) che sostengono la produzione di globuli rossi.
Quali sono le cause dell’ematocrito alto?
Se l’ematocrito è alto vuol dire che la percentuale di globuli rossi nel sangue di una persona è superiore ai valori normali, che abbiamo riportato sopra, per età, sesso o condizione specifica in cui si trova quella persona. Le cause più diffuse responsabili di un ematocrito alto includono:
- disidratazione dovuta a un’insolazione o colpo di calore. In questa condizione, poiché il plasma si riduce di volume, perché costituito essenzialmente da acqua, il numero di globuli rossi per unità di volume aumenta e quindi l’ematocrito aumenta. Basterà tornare a idratarsi per ristabilire le condizioni di normalità;
- scarsità di ossigeno (fumatori, alta quota ed enfisema polmonare). In queste condizioni, a causa di una riduzione dell’apporto di ossigeno, il corpo compensa producendo più globuli rossi;
- difetti genetici come malattie congenite cardiache;
- tumore ai reni, che causa l’aumento della sintesi di eritropoietina;
- policitemia vera, una neoplasia mieloproliferativa cronica che causa un’eccessiva produzione di globuli rossi da parte del midollo osseo;
- broncopneumopatia cronico-ostruttiva (BPCO), apnee notturne, embolia polmonare;
- doping.
I sintomi di questi disturbi sono caratteristici di ogni singola causa. Infatti, possono manifestarsi disturbi della vista, mal di testa e capogiri, ingrossamento della milza visibile solo con un esame ecografico. Sarà il medico a indagare a fondo le cause e i sintomi segnalati dal paziente e che accompagnano la rilevazione di un ematocrito alterato nelle analisi cliniche.
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