L’alcool rientra nella composizione di moltissime bevande che consumiamo abitualmente come vino, birra e molti liquori della tradizione regionale e fondamentalmente ci preoccupiamo della sua permanenza nel nostro sangue e nelle urine in vista di un esame specifico per la ricerca di questa sostanza.
Anche all’interno di alcuni farmaci possiamo ritrovare l’alcol come ingrediente della preparazione ad esempio negli elisir, nelle tinture e nei digestivi pertanto è ancora più lecito chiedersi quanto tempo rimane l’alcool nelle urine in quanto anche l’assunzione di un farmaco può falsare i risultati del test che andremo ad eseguire.
Nella guida di oggi ci occuperemo di analizzare il tragitto che questa molecola fa nel nostro organismo e cercheremo di rispondere ad una delle domande che sicuramente ti stai ponendo in questo momento se hai un esame per la ricerca dell’alcool da sostenere. —
Iniziamo subito.
In questo articolo parliamo di:
Che viaggio fa l’alcool nel nostro organismo?
L’alcool, come tutte le sostanze che ingeriamo, segue un percorso preciso nel nostro organismo che lo porta ad essere smaltito.
É una molecola idrosolubile che viene rapidamente assorbita a livello gastrointestinale ed il suo assorbimento a livello dello stomaco è favorito dall’assenza di cibo. Infatti, a stomaco vuoto l’alcool raggiunge subito il sangue e si distribuisce in maniera abbastanza ubiquitaria, anche se il target principale è rappresentato dal sistema nervoso centrale.
L’organo chiamato ad occuparsi della metabolizzazione dell’alcool è il fegato, ecco perché nei soggetti che abusano di questa sostanza è anche l’organo maggiormente interessato da effetti tossici a breve e lungo termine.
Le vie di trasformazione dell’alcool sono due e portano a formazione di acetaldeide che poi viene ossidata per formare acetato. L’accumulo di acetaldeide nel nostro organismo è responsabile di diversi fastidi che si accusano dopo aver assunto un grosso quantitativo di alcool tra cui vampate di calore, forte nausea, vomito, vertigini e cefalea che tengono lontano il consumatore dall’assunzione di altro alcool.
La maggior parte dell’etanolo ingerito viene eliminato dal corpo grazie alle urine, anche se una piccola percentuale viene smaltita con il respiro. L’esame del respiro infatti viene utilizzato, per la sua facilità di impiego, durante l’alcool test per determinare se il soggetto si trova alla guida dopo aver bevuto.
Eliminazione urinaria: quanto tempo l’alcool resta nelle urine?
Dopo aver subito metabolizzazione e dopo aver svolto le sue azioni l’alcool abbandona il nostro organismo. Come già anticipato, le vie che intraprende sono sostanzialmente due: urine e respiro. Nelle urine si possono ritrovare tracce di alcool anche dopo 80 ore successive dall’ultima assunzione. Ciò vuol dire che se beviamo oggi un bicchiere di vino saranno necessari più di tre giorni per poter eliminare dalle urine ogni traccia della sua assunzione.
L’esame delle urine non è il primo test che in genere si effettua per capire se una persona ha fatto uso massivo di alcool ma piuttosto si tratta di un esame che può essere richiesto in casi particolari mentre se vogliamo avere subito la prova dell’assunzione o meno di alcool da parte di una persona, il test più affidabile è quello del respiro.
Per capire meglio tutto il tragitto che la molecola di alcool fa nel nostro organismo. Immaginiamo un individuo che assume alcool a digiuno. La molecola raggiungerà picchi ematici in un lasso di tempo relativamente breve arrivando agli organi target dove svolgerà la sua azione. Una minima parte raggiunge rapidamente i polmoni dai quali sarà eliminata attraverso l’aria espirata.
Il tempo impiegato per raggiungere i reni sarà maggiore motivo per il quale quando occorre un responso rapido sullo stato di ebrezza dell’individuo viene analizzato il respiro. Gli esami tossicologici invece si avvalgono di campioni di urine proprio perché l’etanolo permane per lungo tempo nelle urine, potendo essere individuato anche dopo diverse ore dall’ultima assunzione.
Nei soggetti dipendenti che stanno seguendo un percorso di disassuefazione viene in genere ricercato l’etilglucuronide nelle urine. Questa sostanza, derivante dalla metabolizzazione epatica dell’etanolo, permane nell’organismo per diverso tempo e il suo dosaggio nelle urine può indicare se l’individuo sta rispettando o meno l’astinenza. Questo test può dare risultati positivi fino a 5 giorni dopo l’ultima assunzione di alcool.
È possibile velocizzare il processo di eliminazione?
Il modo migliore per superare indenni un test tossicologico è l’astensione dall’uso e abuso di qualsiasi tipo di sostanza incluso l’alcool. Purtroppo non esistono dei metodi efficaci per eliminare dal nostro organismo qualsiasi tipo di sostanza in maniera immediata o quando se ne abbia l’esigenza.
Naturalmente il tempo di permanenza dell’alcool nell’organismo dipende anche dalla continuità con cui si abusa di questo tipo di sostanza. In coloro che ne fanno abuso da molto tempo, non solo i danni a tessuti ed organi risultano più marcati, ma si osservano tracce di alcool anche dopo qualche giorno da una eventuale interruzione, proprio perché si parte da un organismo in cui la concentrazione di alcool di partenza è maggiore.
Trattandosi di una sostanza idrosolubile, bere molta acqua aiuta di sicuro a diluire l’alcool e, stimolando la diuresi, a favorirne l’eliminazione. Questo allontana l’etanolo dal sangue più velocemente, ma naturalmente essendo le urine il veicolo attraverso cui questa sostanza si muove verso l’esterno, l’esame di un campione permetterebbe comunque di identificarne la presenza, anche qualora si utilizzasse questo espediente, a meno che non sia trascorso qualche giorno.
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