Betaglucani: cosa sono, quali benefici e controindicazioni

Immunomodulatori, prebiotici e antinfiammatori, sono solo alcune delle proprietà dei betaglucani, sostanze costituite da catene di unità di glucosio. Trovano impiego sia a livello alimentare che di benessere generale e si sta analizzando il loro impiego anche come possibile farmaco. Vediamo, quindi, cosa sono i betaglucani, quali i loro benefici e i possibili effetti collaterali.

Cosa sono i betaglucani

I betaglucani sono fibre alimentari solubili, elementi strutturali delle pareti cellulari, ma anche molecole di riserva energetica in alghe, piante (come avena e orzo), batteri (principalmente probiotici) e funghi (lieviti e funghi commestibili).

Chimicamente sono polisaccaridi naturali non amidacei costituiti da singole unità di glucosio. Più semplicemente sono catene di unità di glucosio legate tramite i legami α e β. Sono noti sia come fonte energetica per l’organismo sia come fibre non digeribili con evidenti funzioni fisiologiche.
In particolare i betaglucani presentano legami β-(1,3) o β-(1,4), con ramificazioni. E la posizione dei legami, il grado e la lunghezza delle ramificazioni, la conformazione e la solubilità influiscono sull’attività biologica della sostanza.

In quali alimenti si trovano

I betaglucani si trovano all’interno di alghe, lieviti, alcuni tipi di funghi, e cereali, come grano, mais, avena, orzo, farro, ma in particolare dei semi, scientificamente definiti “cariossidi”. Ma non sono gli unici composti benefici, infatti, si trovano anche :

  • lignani
  • tocotrienoli
  • folati
  • fruttani
  • fitosteroli
  • polifenoli
  • policosanoli
  • fitati
  • pentosani
  • arabinoxilani.

I benefici dei betaglucani

I betaglucani vedono impiego in diversi settori: alimentari, della salute e cosmetico. Hanno un impatto benefico sull’organismo e per questo sono conosciuti come “regolatori della risposta biologica”. Svolgono infatti, numerose attività biologiche supportate: prebiotica, antiossidante, ipoglicemica, antinfiammatoria, ipocolesterolemica e contribuiscono alla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari. Non solo, negli ultimi anni sono state scoperte anche attività immunostimolanti, anti-infettiva, antitumorali, anti-radiazioni, e di contrasto dei difetti del tubo neurale.

In particolare, l’azione prebiotica è diventata man mano sempre più conosciuta per il suo impatto positivo sull’intestino. In generale, i prebiotici sono sostanze non digeribili di origine alimentare che favoriscono la crescita e l’attività dei batteri già presenti nel tratto intestinale. Oltre al frumento, al germe di grano e alla soia, altri alimenti che contengono prebiotici sono le cipolle, gli asparagi, i carciofi, i fagioli, le banane, l’aglio e il miele.

Quali controindicazioni portano i betaglucani

I betaglucani possono portare, però, ad alcuni effetti avversi se assunti per via orale in dosi eccessive come diarrea, nausea e vomito.
Invece, nel caso di somministrazione per via endovenosa includono effetti collaterali quali:

  • mal di testa
  • Mal di schiena e dolori articolari
  • Alterazioni della pressione sanguigna
  • Brividi e febbre
  • Diarrea e eccesso di urina
  • Arrossamento ed eruzioni cutanee
  • Nausea e vomito
  • Linfonodi ingrossati.

Interazioni con farmaci

Prima di assumere integratori a base di betaglucani è bene contattare il proprio medico per valutare se, in base al proprio quadro clinico, sono sostanze indicate. Prestare particolare attenzione se si assumono farmaci per la pressione alta, per la gestione della glicemia e del colesterolo, o farmaci immunosoppressori e antinfiammatori non steroidei.

 

Fonti:
ISSalute – Classificazione cereali
WebMD – Betaglucans
Science Direct – Biochemistry and genetics

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