Una sana alimentazione permette di assorbire i nutrienti di cui si hanno bisogno. Dai carboidrati, agli zuccheri, alle proteine, anche sali minerali e oligoelementi. Questi ultimi sono minerali che, anche se presenti in piccole quantità nel nostro corpo, svolgono funzioni importanti per la nostra salute. Uno di questi è il cromo che in base alla forma assunta può presentare benefici nella regolazione del glucosio oppure essere tossico.
Vediamo più in dettaglio dove si trova il cromo e quali effetti produce.
In questo articolo parliamo di:
Cos’è il cromo
Il cromo è un elemento contraddistinto dal simbolo Cr. Il suo nome deriva dal greco e significa “colore”, per la varietà di colori offerta dai suoi composti. Questo minerale è necessario all’organismo in piccole quantità per il buon funzionamento del metabolismo.
Nella sua forma trivalente, è un oligoelemento presente naturalmente in molti alimenti. Si trova anche come integratore alimentare con il nome di cromo picolinato, cioè in forma organica dove è combinato con l’acido picolinico, che sembra più facile da assorbire da parte dell’organismo. Mentre, nella forma esavalente, è tossico. Infatti è un sottoprodotto della produzione dell’acciaio e di altri processi industriali. Il suo assorbimento può provocare dalla dermatite allergica fino al cancro.
Le funzioni del cromo sull’organismo
Il cromo ha diverse azioni, la cui principale è di aumentare l’efficacia dell’insulina. Per questo viene utilizzato come integratore per aiutare a dimagrire e nel gestire la glicemia. Tuttavia, sembra abbia un ruolo anche nel metabolismo dei carboidrati, dei lipidi e delle proteine ed effetti antiossidanti. Inoltre, il cromo pare avere le potenzialità per contrastare l’ipercolesterolemia, riducendo i livelli di colesterolo LDL e aumentando quelli di colesterolo HDL.
Gli studiosi stanno approfondendo le proprietà del cromo riguardo non solo effetti benefici in caso di pre-diabete e diabete, ma anche per depressione, sindrome dell’ovaio policistico, sindrome di Turner, dislipidemie, sindrome metabolica, infarto e alcuni disturbi psichiatrici.
In quali cibi si trova
Il fabbisogno giornaliero di cromo dipende da fattori come età e sesso e da variabili come gravidanza o allattamento al seno. Per gli adulti varia tra i 50 e i 200 μg (microgrammi).
Il cromo, assunto con la dieta, si trova in molti alimenti, ma la quantità esatta varia in base alle condizioni del suolo, dell’acqua e dei processi di produzione.
Ecco in quali cibi si può trovare:
- carni (manzo 2 μg e prosciutto 3,6 μg per porzione)
- prodotti a base di cereali
- frutta (succo d’uva 7,5 μg e succo d’arancia 2,2 μg per porzione)
- verdura (lattuga 1,8 μg per porzione).
- noci
- spezie
- lievito di birra (3,3 μg per porzione).
E’ interessante notare che alimenti contenenti vitamina c o niacina (vitamina B3) aumentano l’assorbimento di cromo, mentre quelli che contengono ossalati (come spinaci, cavolo, rabarbaro) lo inibiscono.
I sintomi da carenza di cromo
E’ difficile che una persona sana, con un’alimentazione varia ed equilibrata, sia in carenza di cromo. Però, in caso accadesse, i sintomi da carenza di questo oligoelemento sono: perdita di peso, stato confusionale, difficoltà di coordinazione e ridotta risposta allo zucchero nel sangue (aumento del rischio di diabete).
Quando il cromo è in eccesso
Bisogna tenere presente che, ad oggi, non è noto un livello massimo di sicurezza di assunzione del cromo. Tuttavia, da diversi studi sembra che dosi giornaliere fino a 1.000 microgrammi possano essere sicure.
Se si assume troppo di questo elemento, è possibile riportare danni alla pelle, ai reni e al fegato. Alcuni casi isolati hanno registrato anche perdita di peso, anemia, trombocitopenia, rabdomiolisi, e ipoglicemia.
Tre studi effettuati tra gli anni ’70 e ’80, hanno visto che pazienti sottoposti a nutrizione parenterale totale a lungo termine hanno manifestato effetti metabolici e neurologici avversi, tra cui iperglicemia, glicosuria (presenza di glucosio nelle urine), perdita di peso inspiegabile, neuropatia periferica, intolleranza al glucosio, confusione. Tuttavia, recenti rivalutazioni hanno concluso che questi studi non forniscono prove di una carenza di cromo nei pazienti e quindi non dimostrano che le persone sane possano sviluppare una sua carenza.
Attenzione all’interazione con i farmaci
Ci sono farmaci che possono interagire con il cromo, in particolare se si utilizzano contemporaneamente prodotti per integrarlo. Ecco i principali:
Insulina
Assumere il cromo contemporaneamente all’insulina potrebbe aumentare la sensibilità e il rischio di ipoglicemia.
Farmaci antidiabetici
Alcuni studi suggeriscono che l’integrazione di cromo potrebbe ridurre i livelli di glucosio nel sangue e l’assunzione contemporanea con antidiabetici potrebbero aumentare il rischio di ipoglicemia.
Levotiroxina
La levotiroxina è utilizzata nel trattamento dell’ipotiroidismo e se assunta con integratori di picolinato di cromo riduce l’assorbimento del farmaco per un periodo di 6 ore.
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
Farmaci che sono inibitori delle prostaglandine come l’aspirina sembrano aumentare l’assorbimento del cromo.
Antiacidi
I farmaci utilizzati per trattare l’iperacidità sembrano inibire l’assorbimento dell’oligoelemento.
Infine, gli integratori di cromo interferiscono con l’assorbimento del ferro. Per tanto, è bene, parlare con il proprio medico di famiglia prima di utilizzare integratori di questo elemento per evitare interazioni con prodotti che si stanno già assumendo.
Fonti:
National Institutes of Health – Chromium
MSD Manuals – Integratori alimentari