Eritritolo, i possibili rischi cardiovascolari del dolcificante naturale

Sostituire lo zucchero classico negli alimenti e nelle bevande con altre sostanze che conferiscano dolcezza, è abitudine ormai assodata. Molto utile per chi deve seguire regimi alimentari ipocalorici o per chi è diabetico. Tra i tanti possibili sostituti dello zucchero c’è l’eritritolo, un dolcificante naturale.

Nonostante i vantaggi di questa sostanza, la ricerca scientifica, negli ultimi tempi, ha iniziato a valutare il possibile rischio cardiovascolare dell’eritritolo.

In questo articolo approfondiamo cos’è l’eritritolo, le sue caratteristiche e funzioni.

Cos’è l’eritritolo, il dolcificante di origine vegetale

L’eritritolo è un dolcificante naturale e viene molto spesso utilizzato come sostituto dello zucchero (saccarosio). Questo perché ha lo stesso aspetto e lo stesso sapore, ma è caratterizzato da un apporto calorico e nutrizionale, pressoché nullo, pari circa 0,2 Kcal per grammo. Infatti, viene impiegato nelle diete o in chi soffre di diabete proprio per l’elevato potere dolcificante, stimato intorno al 60 – 80% del comune saccarosio.

L’EFSA (Ente europeo per la sicurezza alimentare) ha fissato il valore di dose giornaliera accettabile pari a 0.5 g/kg di peso corporeo. Corrisponde alla dose minima di eritritolo per cui non si osservano effetti avversi. Ad esempio, per una persona di 60 kg, gli effetti lassativi dell’eritritolo si possono avere con l’ingestione di una quantità pari o superiore a 30 g.

Chimicamente è un polialcol ed è presente in natura nei prodotti di origine vegetale, come frutta o mais, ed estratto industrialmente proprio a partire da zuccheri vegetali sottoposti a processi intensivi di fermentazione batterica in specifici bioreattori.

Come gli altri prodotti di questa categoria, non causano un rapido aumento delle concentrazioni di glucosio nel sangue. Non tutti sanno, inoltre, che l’eritrolo non è associato allo sviluppo della carie.

Eritritolo: in etichetta claim per salute dentale

L’eritritolo è usato come sostituto dello zucchero negli alimenti a ridotto contenuto energetico o senza zuccheri aggiunti. È, infatti, spesso addizionato ad alcuni alimenti e bevande, soprattutto fermentate, in quantità molto maggiori rispetto a quelle che naturalmente sono presenti negli alimenti. Lo si può trovare in polvere, così come in forma granulata e in etichetta è comunemente indicato con la sigla E968.
Dal 2015 è stato autorizzato anche come esaltatore di sapidità in bevande rinfrescanti light o senza zuccheri. In quest’ultimo caso la legge prevede un limite di utilizzo di 16 g.

L’EFSA ha approvato il claim secondo cui il consumo di cibi o bevande contenenti eritritolo in sostituzione dello zucchero contribuisce al mantenimento della mineralizzazione dei denti riducendo la loro demineralizzazione.

Per poter utilizzare questo claim, però, è necessario che le quantità di dolcificante aggiunto a cibi e bevande siano tali da non ridurre il pH della placca al di sotto di 5,7 sia durante che nei 30 minuti successivi al consumo.
Inoltre, sempre, l’EFSA ha autorizzato il claim secondo cui i cibi e le bevande contenenti eritritolo in sostituzione dello zucchero inducono un minore aumento del glucosio nel sangue dopo il loro consumo rispetto ai cibi e alle bevande contenenti zucchero. L’eritritolo aiuta quindi a ridurre la risposta glicemica post-prandiale.

Per poter utilizzare questo claim è però necessario che le quantità di eritritolo aggiunte a cibi e bevande siano tali da ridurre il contenuto di zuccheri della quantità specificata dell’Allegato al Regolamento (CE) N. 1924/2006.

Controindicazioni dell’eritritolo. Ecco quali sono

L’eritritolo è un prodotto sicuro, ma la sua assunzione non è priva di possibili effetti collaterali, perché può causare, in persone particolarmente sensibili o se assunto in dosi eccessive:

  • diarrea
  • mal di testa
  • dolori allo stomaco.

Recentemente, un problema da non sottovalutare riguarda la presenza di piombo, un’impurezza associata all’eritritolo. Nelle specifiche di purezza dell’Unione Europea, per questo additivo è prevista una impurità massima di piombo pari a 0,5 mg/kg. Secondo la valutazione fatta da EFSA, questo limite può rappresentare un problema per chi consuma in larga parte eritritolo.

Studi sul rischio cardiovascolare, cosa sappiamo

Ultimamente, però, si sta cercando di indagare anche gli effetti a lungo termine, in particolare quelli sul sistema cardiovascolare. In un recente studio pubblicato su Nature Medicine, è stata osservata un’associazione tra elevati livelli circolanti di eritritolo e un aumentato rischio di eventi cardiovascolari avversi maggiori come morte, infarto miocardico non fatale o ictus, in un periodo di osservazione di tre anni. Tuttavia, sono necessarie maggiori ricerche per capire meglio questa possibile associazione.

Poi, un altro studio americano, di dimensioni molto ridotte, ha comparato direttamente gli effetti sulla funzionalità piastrinica nell’assunzione di glucosio rispetto all’assunzione di eritritolo. E sembra che i dati abbiano confermato che il glucosio non influisce sulla coagulazione, ma l’eritritolo sì.

La quantità di eritritolo utilizzata in ogni bevanda nello studio USA (30 grammi) era equivalente a quella inclusa in tipiche bibite senza zucchero, gelati o muffin, di cui le persone spesso consumano più di uno.

“Questa ricerca solleva alcune preoccupazioni sul fatto che una porzione standard di un cibo o una bevanda dolcificata con eritritolo possa stimolare acutamente un effetto diretto di formazione di coaguli.”

Ha detto in una dichiarazione il coautore dello studio, il dottor Wai Hong Wilson Tang, direttore della ricerca per l’insufficienza cardiaca e il trapianto di cuore presso la Cleveland Clinic.

In risposta allo studio, il Calorie Control Council, un’associazione di settore, ha dichiarato alla CNN che 30 anni di scienza hanno dimostrato che l’eritritolo è una scelta “provata sicura ed efficace” per la riduzione di zuccheri e calorie.
Carla Saunders, presidente, ha affermato che i consumatori dovrebbero interpretare i risultati di questo studio pilota con estrema cautela.

Il numero limitato di partecipanti, un totale di 10, ha ricevuto una quantità eccessiva di eritritolo, quasi quattro volte il massimo approvato per una singola bevanda negli Stati Uniti.

Fonti:

Condividi su: