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Tipico frutto della stagione invernale, col suo particolare colore verde acceso e il gusto dolce al punto giusto, il kiwi rappresenta un valido alleato per supportare l’organismo durante i mesi più freddi dell’anno contribuendo ad integrare la giusta quantità di vitamina C giornaliera. Utilissimo come frutto spezza-fame perché poco calorico e molto salutare, il kiwi ha però anche delle controindicazioni da non sottovalutare, soprattutto per soggetti sensibili. Cerchiamo di capire, quindi, quali sono i benefici apportati dal consumo dei kiwi, le loro proprietà e quando stare attenti al loro consumo.
Kiwi: non solo vitamina C
Complice l’abbassamento delle temperature, il nostro sistema immunitario tende ad indebolirsi con maggiore facilità e questo frutto ricco di vitamina C arriva esattamente nel momento dell’anno nel quale ne abbiamo più bisogno. Il kiwi contiene più vitamina C dell’arancia: ben 85 mg per 100 g di kiwi verde, oltre 160 mg per il kiwi giallo.
Considerando che il fabbisogno giornaliero è di circa 80mg di vitamina C, consumare regolarmente 1-2 kiwi al giorno permette di soddisfare il fabbisogno giornaliero di questa vitamina, contrastando i radicali liberi, proteggendo le biomolecole come i lipidi e il DNA dal danno ossidativo e aiutando a mantenere alte le nostre difese.
In questo dolce frutto c’è però anche molto altro. Un esempio? I kiwi sono ricchi di fibre solubili, adatte in particolar modo a chi soffre di stitichezza. Queste fibre, infatti, accumulandosi nell’intestino che è costretto ad eliminarle, migliorano il transito intestinale pulendo le pareti da scorie che a lungo andare potrebbero danneggiare il colon. Può essere utilizzato come rimedio efficace per la stitichezza anche in gravidanza.
Un altro importante elemento presente nei kiwi è la luteina, un potente antiossidante e carotenoide in grado non solo di tenere sotto controllo i grassi nel sangue, contrastando così l’insorgenza del colesterolo alto, ma anche di riparare i pigmenti della retina e proteggerla dai raggi UV.
Tra i flavonoidi presenti nel kiwi troviamo anche la quercetina, un polifenolo con azione antinfiammatoria, antiossidante e antiipertensiva (fonte).
Kiwi: un alleato in gravidanza
Per le donne che stanno affrontando una gravidanza in inverno, soprattutto se in stato avanzato, i kiwi possono rappresentare un aiuto prezioso. Il motivo? Oltre ad aiutare chi soffre di stitichezza, i kiwi permettono di aumentare la diuresi sgonfiando più facilmente caviglie e cosce. Altro elemento presente in questo frutto e fondamentale prima, durante e subito dopo una gravidanza, l’acido folico aiuta le mamme in attesa a integrare questa vitamina indispensabile per lo sviluppo del sistema nervoso del feto e a contrastare gli stati anemici della donna in gravidanza.
Kiwi: per chi è controindicato?
Dopo aver elencato la lunga lista di proprietà e benefici del kiwi, sembra quasi impossibile che un frutto così utile e sano possa presentare controindicazioni anche importanti. La verità è che gli effetti collaterali determinati dall’assunzione di questo frutto colpiscono solitamente alcune categorie specifiche di persone. Nonostante il grande aiuto dei kiwi sulla regolarizzazione del transito intestinale, ad esempio, questo frutto deve essere assolutamente evitato da chi soffre di diverticolosi, poiché i suoi tipici semini neri potrebbero finire nelle piccole anse dell’intestino causate da questo disturbo e infiammare ulteriormente tutto l’apparato.
Un’assunzione eccessiva dei kiwi, in particolar modo di quelli più acerbi, potrebbe inoltre avere un effetto lassativo.
Il kiwi contiene actinidina, un enzima proteolitico naturale unico nel kiwi che scompone le proteine e facilita la digestione gastrica e ileale. Questa proteasi può provocare, soprattutto nei più piccoli, infiammazioni della bocca, con bruciore a labbra e lingua, gonfiore improvviso fino alla vera e propria reazione allergica. È quindi preferibile evitare che i bambini assumano i kiwi prima dei 2 o 3 anni di età. Durante le prime assunzioni del frutto da parte dei bambini, è importante procedere per gradi iniziando con piccoli pezzi e osservando se si presentino eventuali reazioni allergiche. I frutti più maturi hanno una concentrazione minore di actinidina.
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