In questi giorni si è tornati a parlare dell’ossido di etilene, una sostanza chimica tossica e cancerogena che aveva già destato l’allarme delle autorità sanitarie europee nel corso dell’estate.
Infatti come certamente si ricorderà, ad agosto alcuni prodotti alimentari erano stati ritirati dal mercato perché contenenti tracce di questa sostanza, che, sebbene sia stata sottoposta al bando in UE, è ancora impiegata in altri paesi.
Vediamo perché l’ossido di etilene è tossico per la salute, quali sono i sintomi riconducibili all’avvelenamento da questa sostanza e in quali alimenti questo composto è stato rinvenuto di recente?
In questo articolo parliamo di:
Ossido di etilene: cos’è e per cosa si utilizza
L’ossido di etilene (anche detto ossirano, formula chimica C2H4O) è un composto appartenente agli eteri ciclici. Più precisamente si tratta del più semplice tra gli epossidi, vale a dire gli eteri ciclici in cui l’ossigeno costituisce uno degli atomi di un anello a tre termini. Come suggerisce il nome, questo composto si ottiene in seguito all’ossidazione dell’etilene (C2H4), un idrocarburo alchene. Questo composto si presenta allo stato gassoso per via della bassa temperatura di ebollizione (11°C) e a differenza di altri composti simili è solubile in acqua. Questo composto è presente in natura nel gas naturale, mentre nella vita di tutti i giorni lo si trova anche tra le sostanze inalate quanto si fumano sigarette.
Per via delle sue proprietà disinfettanti, questo composto si impiega in molteplici settori, per esempio nei processi di sterilizzazione degli strumenti chirurgici, sterilizzazione delle sale operatorie o per disinfettare i silos contenenti ad esempio semi/farine per preservare dalla contaminazione da parte di muffe o batteri.
Le autorità dell’UE hanno proibito l’uso dell’ossido di etilene in ambito alimentare, essendo stati accertati i suoi effetti nocivi per la salute e la sua responsabilità dietro l’insorgenza di alcuni tipi di tumore. Tuttavia in alcuni paesi extra-UE viene ancora utilizzato e questo crea problemi di contaminazione nel caso di importazione di materie prime da paesi che ancora lo utilizzano.
Ossido di etilene: rischi per la salute e sintomi
Come anticipato nel precedente paragrafo, l’ossido di etilene è bandito per l’uso alimentare a causa della sua natura cancerogena. Alcuni studi condotti sulle cavie da laboratorio hanno dimostrato come l’esposizione prolungata all’ossirano possa favorire l’insorgenza del cancro al fegato, mentre secondo altre analisi condotte dalla United States Enviromental Protection agency (EPA), negli umani l’esposizione prolungata a questo composto aumenterebbe le probabilità di ammalarsi di:
- Leucemia linfocitica;
- Linfoma non-Hodgkin;
- Mieloma;
- Carcinoma del seno;
Si è poi dimostrata la correlazione tra l’esposizione prolungata al composto e l’insorgere della cataratta. Sempre tra le cavie si è anche osservata un’alta incidenza degli aborti spontanei e altri problemi di natura riproduttiva (malformazioni fetali) negli esemplari esposti ad alti quantitativi di ossirano. Tuttavia non si hanno ancora dati certi riguardo l’incidenza del fenomeno anche tra gli esseri umani.
Come premesso nel paragrafo precedente, nella vita quotidiana non è difficile entrare in contatto con l’ossirano. Basta infatti fumare una sigaretta o respirare del fumo passivo per immettere nell’organismo questa sostanza.
L’inalazione di ossido di etilene è la modalità che presenta più rischi se perpetrata nel tempo. La sintomatologia tipica di chi è stato esposto all’ossido di etilene può includere:
- Mal di testa;
- Convulsioni;
- Nausea e vomito;
- Diarrea;
- Irritazione degli occhi;
Nei casi peggiori (alta quantità per lungo tempo) si può arrivare anche a ictus e al coma, con possibilità di andare incontro al decesso del soggetto.
Quali alimenti possono contenere ossido di etilene?
L’ossido di etilene è dannoso anche se ingerito? Una volta confermato il rischio cancerogeno legato all’inalazione dell’ossido di etilene, le Autorità Sanitarie della UE hanno previsto il divieto del suo utilizzo anche come additivo alimentare.
Quali alimenti potrebbero contenerlo? In linea di massima le categorie di alimenti che potrebbero essere maggiormente interessate dalla contaminazione da ossido di etilene e per le quali ci sono già state segnalazioni di lotti di marche differenti sono:
- Snack dolci e salati, in particolare contenenti sesamo;
- Gelati;
- Frutta secca;
- Spezie;
- Caramelle;
- Yogurt;
- Prodotti da forno;
- Creme spalmabili;
Le autorità europee monitorano periodicamente gli alimenti importati da paesi extra-UE o contenenti materie prime provenienti da quest’ultimi. Ne segue che l’attenzione nei confronti di questo pericoloso composto è alta. Si consiglia di evitare cibi con non consumare gli alimenti incriminati quando segnalati dalle autorità e di rimanere sempre aggiornati a riguardo.
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