Sicurezza alimentare: attenzione al fridgescaping e altri social trend

Quadretti, fiori in vaso, piccole e graziose porcellane, a volte tutto coordinato su un tema preciso. Non sembra nulla di più di un home decor, se non fosse che viene fatto all’interno del frigorifero di casa, tra la verdura e i formaggi. È l’ultimo trend che spopola sui social network, il fridgescaping. Per quanto possa essere, per alcuni, un passatempo, bisogna fare attenzione all’igiene e alla sicurezza alimentare.

Vediamo, in questo articolo cos’è il fridgescaping, altri trend che non sono consigliabili per la sicurezza alimentare, e quali sono le buone regole di conservazione per i cibi in frigorifero.

Cos’è il Fridgescaping

Il termine fridgescaping è di derivazione inglese e indica il trend di decorare l’interno di un frigorifero come se fosse una qualsiasi altra stanza della casa. La moda non è nata su TikTok, ma sembra che si debba tornare indietro al 2011.

In particolare, a un post sul blog di Kathy Perdue, una designer in pensione ed ex blogger di lifestyle. In quel caso le scelte erano molto più morigerate. Infatti, la blogger si limitava a pulire il frigorifero prima di fare la spesa e a riporre frutta, verdura, uova, eccetera, in contenitori eleganti. Ora, le decorazioni includono di tutto: cornici, piccole porcellane, fino a piccoli busti, lucine e fiori freschi, accanto a mazzi di asparagi in vasetti, ciotole di verdure e caraffe di vetro piene di succo di frutta. Tutto disposto con cura.

Una delle prime utenti che hanno realizzato questo tipo di stile decorativo del proprio frigorifero è stata Lynzi Judish. Anche se è stato solo per divertimento e giusto il tempo di girare un reel. Subito dopo, infatti, ha tolto tutti gli oggetti poiché la maggior parte non era assolutamente adatta al contatto con gli alimenti. Per questo motivo, chi è affascinato (magari anche tentato) di copiare questo trend in voga deve ricordare che sono contenuti funzionali solo per i social media.

Lavare frutta e verdura in lavastoviglie è pericoloso

Un altro social trend che è tornato alla ribalta è quello di pulire frutta e verdura in lavastoviglie o in lavatrice. Nemmeno questa pratica è davvero una novità, infatti nel 2020 c’era già stata una utente (sempre su Tik Tok) che aveva realizzato un video andato momentaneamente virale. Usare gli elettrodomestici come la lavastoviglie per pulire gli alimenti non è una buona idea, dal momento che nel loro scopo d’uso si utilizzano detergenti e altre sostanze chimiche.

Tuttavia, anche quando non viene aggiunto detergente, la lavastoviglie potrebbe contenere residui di detersivi e brillantanti, ricordano gli esperti.

No al cibo in lavastoviglie

L’acqua calda, poi, può raggiungere temperature superiori ai 68 gradi Celsius, che sono idonei per pulire i piatti, ma rischiano di danneggiare i cibi. Alcuni modelli di lavastoviglie utilizzano acqua fredda con l’opzione di risciacquo, che fa circolare acqua pulita all’interno dell’elettrodomestico. Ma, bisogna ricordare, questo non è sufficiente a rendere idoneo un elettrodomestico del genere a pulire frutta e verdura, perché le lavastoviglie possono ospitare batteri, muffe e lieviti che potrebbero essere trasferiti sul cibo. Oppure sono la frutta e la verdura ad avere microorganismi, come le muffe. E visto che le lavastoviglie riciclano l’acqua, quelle spore potrebbero essere trasferite al resto dei prodotti alimentari.

Sicurezza alimentare: attenzione alla cross-contamination

Tornando alla conservazione in frigorifero, Ernestina Casiraghi, docente di scienze e tecniche alimentari dell’Università degli Studi di Milano sottolinea:

“Lo scopo principale della refrigerazione è quello di prevenire o ritardare danni microbiologici, fisiologici e chimici negli alimenti, in quanto alle basse temperature è minore sia la crescita microbica sia la velocità delle reazioni chimiche ed enzimatiche”.

Infatti, una delle principali cause delle infezioni o delle intossicazioni alimentari è il mantenimento dei cibi a temperature inadeguate. Anche, banalmente, una collocazione sbagliata degli alimenti sui ripiani del frigorifero di casa. Una condizione che peggiora in situazioni di scarsa pulizia negli ambienti in cui l’alimento viene conservato. Per questo è importante, ad esempio, tenere separati gli alimenti crudi da quelli cotti o pronti al consumo per evitare che microrganismi eventualmente presenti nei primi, possano trasferirsi ai secondi. Si parla infatti di cross-contamination (contaminazione crociata) quando c’è un passaggio diretto o indiretto di microrganismi patogeni da alimenti contaminati ad altri alimenti.

Ecco dove riporre correttamente gli alimenti

Una volta fatta la spesa, bisogna rapidamente riporre gli alimenti alle giuste temperature di conservazione. Nel frigorifero, dobbiamo ricordare, la temperatura non è mai costante su tutti i ripiani. È bene fare riferimento al libretto di istruzioni del proprio elettrodomestico, ma in generale la temperatura corretta del frigorifero è di 4°C. Il punto più freddo del frigorifero è solitamente il ripiano più basso, sopra il cassetto per le verdure, (2°-4°C), mentre gli scompartimenti o le mensole all’interno della porta sono i punti più caldi (fino a 10°-15°C). I ripiani intermedi possono variare da i 4°-5°C delle mensole centrali fino agli 8°C di quella più alta, i cassetti in basso possono arrivare fino a 10°C e sono destinati alle verdure e alla frutta che potrebbero essere danneggiati da temperature più basse.

In sintesi, ecco dove riporre correttamente bibite e alimenti:

  • Ripiani alti: uova, dolci, formaggi, burro, yogurt…
  • Nella zona in mezzo: affettati, verdure cotte, sughi, salse, cibi cotti, avanzi, le torte e i prodotti con la scritta “dopo l’apertura conservare in frigorifero”;
  • Sui ripiani in basso: carne, pesce, pollame, cibi crudi;
  • Nel cassettino in basso: frutta e verdura;
  • Nello sportello dell’anta vanno i prodotti che necessitano solo di una leggera refrigerazione, come bibite, la senape e il burro.

A differenza del frigorifero, il freezer può far insorgere meno problemi. Però, bisogna evitare di mettere a contatto alimenti surgelati con non surgelati e di ricongelare alimenti scongelati.

Le 9 regole per la sicurezza alimentare di prodotti refrigerati

Dal momento che è fondamentale conoscere quali sono le basi per la sicurezza alimentare anche tra le mura di casa, ecco le 9 regole per gestire al meglio i prodotti in frigorifero:

  1. Non mettere in frigorifero cibi ancora caldi per evitare un rapido innalzamento della temperatura dell’elettrodomestico. L’ideale è riporli entro due ore, cercando di raffreddarli il più possibile.
  2. Non riempire eccessivamente il frigorifero superando il carico massimo. Questo per evitare di ridurre la capacità di mantenere le basse temperature dell’impianto stesso.
  3. Spostare, in estate, il termostato su una temperatura più fredda rispetto all’inverno. In generale, aprire il frigorifero solo quando è necessario e richiudetelo il più presto possibile.
  4. Controllare se il frigorifero funziona adeguatamente e fare manutenzione regolare: pulizia, rimozione delle incrostazioni e sbrinare regolarmente.
  5. Riporre gli alimenti sempre in contenitori puliti e bassi, forniti di coperchio o almeno avvolti con pellicola o altro mezzo per evitare contatto con aria e che perdano umidità e sapore. No a carne o pesce che sgocciolano sugli alimenti posti in ripiani inferiori.
  6. Attenzione alla data di scadenza: Da consumarsi entro…” di solito si usa per alimenti che si degradano facilmente e devono essere consumati entro la data indicata. “Da consumarsi preferibilmente entro…” indica per quanto tempo l’alimento può essere consumato senza alcun rischio e si usa per gli alimenti che possono essere conservati più a lungo (come i cereali, il riso, le spezie).
  7. Praticare il FIFO (First-In-First-Out, cioè “primo dentro primo fuori”). Cioè, tirare fuori e consumare per primi gli alimenti che sono stati riposti per primi.
  8. Riporre gli alimenti acquistati più di recente dietro o sotto quelli già presenti nel frigorifero.
  9. Non lavare frutta e verdura prima di conservarle in frigo perché porta a un aumento di umidità e si potrebbero sviluppare microrganismi.

Fonti:

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