Tè matcha, tra benefici e controindicazioni. Ecco cosa sapere

Il è una delle bevande più consumate, al mondo. Apprezzato per le sue varietà, e quindi per i sapori e gli aromi distintivi, è stato studiato anche per gli effetti benefici sulla salute. Negli ultimi anni ha avuto una grande crescita in popolarità il tè matcha, un tè verde molto particolare. Infatti, non solo ha una coltivazione tradizionale specifica, ma è apprezzato anche per l’alta presenza di sostanze antiossidanti.

Vediamo, quindi, quali sono i benefici del tè matcha, ma anche le possibili controindicazioni nell’assumere questa bevanda.

Il segreto del tè matcha: la tradizione

Il matcha è un tè verde giapponese in polvere (Camellia sinensis) della varietà Tencha. Secondo il metodo tradizionale, per la maggior parte del periodo di crescita, i cespugli di tè sono coperti con stuoie di bambù per ombreggiare le foglie dalla luce diretta del sole. Durante questo processo, le piante sono in grado di produrre quantità maggiori di aminoacidi e composti bioattivi, tra cui clorofilla e teanina, responsabili del gusto unico, non amaro, e del caratteristico colore vibrante del matcha. Di conseguenza, il matcha è molto apprezzato per la sua qualità e considerato il tè verde più aromatico. La raccolta, poi, è esclusivamente manuale ed è seguita da un breve trattamento al vapore che serve a proteggere le foglie dall’ossidazione, a preservarne il sapore e il contenuto nutrizionale. Il passaggio finale è la macinatura ultra fine delle foglie utilizzando pietre di granito.

Proprietà e componenti del matcha

Per quanto riguarda le proprietà del tè matcha 1 g apporta 3 calorie, e contiene:

  • 0,5 g di proteine
  • 50 UI di vitamina A
  • vitamine del gruppo B
  • vitamina C
  • vitamina E
  • vitamina K
  • ferro
  • tracce di altri minerali.

La bevanda, poi, è una fonte di sostanze antiossidanti e antinfiammatorie che possono aiutare le difese dell’organismo. Infatti, è una fonte di polifenoli (antiossidanti), clorofilla, L-teanina, teofillina, caffeina, e vari tipi di catechine. Il tè verde contiene quattro catechine principali: epicatechina (EC), epicatechina-3-gallato (ECG), epigallocatechina (EGC) e epigallocatechina-3-gallato (EGCG).
È da ricordare che la quantità di sostanze attive contenute nel tè dipendono non solo dal tipo di tè, ma anche dalla quantità di foglie per porzione, dalla temperatura e dal tempo di infusione.

Benefici del tè matcha, ecco quali sono

Il consumo regolare di matcha sembra avere un effetto positivo sulla salute fisica e mentale. I benefici riguardano:

  • la funzione cognitiva
  • il sistema cardiovascolare
  • il sistema metabolico
  • il sistema respiratorio
  • effetto anticancerogensi
  • effetto anti-stress.

Da alcune ricerche sembrerebbe che l’epigallocatenichina gallato, in caso di diabete, possa aiutare a ridurre i livelli di trigliceridi e di colesterolo totale nel sangue e i livelli epatici di glucosio, proteggere i reni. Proteggerebbe anche la salute cardiovascolare proprio mantenendo basso il colesterolo ematico. La teofillina aiuterebbe, invece, ad aumentare le energie, mentre la clorofilla stimolerebbe i meccanismi di depurazione dell’organismo. Infine, il matcha eserciterebbe un effetto calmante, combatterebbe le infezioni, sarebbe utile in caso di disturbi gastrointestinali e potrebbe aiutare a ridurre il rischio di cancro.

Servono ulteriori studi per determinare gli effettivi benefici

Fino a oggi, però, studi clinici randomizzati effettuati che riguardano l’effetto del matcha sulla funzione cognitiva sono risultati contraddittori. Gli effetti cardio-metabolici, invece, sono stati studiati in fase preclinica, con risultati più omogenei. Non solo, infatti, consumare matcha con una dieta ricca di grassi sembra portare una diminuzione della velocità di aumento di peso, dell’assunzione di cibo, a un miglioramento del profilo glicemico e lipidico, alla riduzione delle citochine infiammatorie e al miglioramento dello stress ossidativo.
Inoltre, le prove riguardanti la funzione anti-tumorale del matcha sono molto limitate. I risultati hanno mostrato che il matcha può influenzare la proliferazione, la vitalità, la risposta antiossidante e la regolazione del ciclo cellulare delle cellule del cancro al seno. Complessivamente, le prove riguardanti l’effetto del tè matcha sulla funzione cognitiva, sulla funzione cardio-metabolica e sul ruolo anti-tumorale sono ancora limitate, non è possibile trarre conclusioni definitive. Per questo sono necessari ulteriori approfondimenti.

Chi non dovrebbe bere il tè matcha

Bisogna ricordare che il tè verde può interferire con diversi farmaci, fitoterapici o prodotti a base di vitamine. Inoltre, i soggetti sensibili alla caffeina (il tè contiene circa 20-50 milligrammi ogni 100 ml di bevanda) dovrebbero evitare di consumare questa bevanda dal momento che potrebbe dare loro insonnia, nervosismo, irritabilità e aumento della frequenza cardiaca. Inoltre, è bene non far bere tè verde ai bambini proprio per il suo contenuto in caffeina.
Il tè verde, in generale, può influire anche sul funzionamento della tiroide e secondo alcuni studi ci può essere stress ossidativo e tossicità epatica ad alcune concentrazioni di polifenoli.
Il consumo della bevanda, infine, deve essere evitato in caso di terapia antitumorale a base di bortezomib, poiché le molecole di epigallocatechina gallato si legano al farmaco, impedendo di legarsi alle cellule tumorali e di danneggiarle. Per questo è sempre bene chiedere consiglio al proprio medico di famiglia o allo specialista di riferimento riguardo i medicinali assunti o che si devono assumere.

Come preparare un buon tè matcha

Ecco i passaggi per preparare un buon tè matcha.

  1. Setaccia la polvere di tè matcha

    così si scioglierà più facilmente. Metti la quantità desiderata di tè per una ciotola nel setaccio. Usa un cucchiaio apposito (chashaku) o un cucchiaio dosatore per pressare il tè attraverso la rete del setaccio nella ciotola asciutta e preriscaldata.

  2. Prepara l’acqua calda, meglio se di tipo dolce

    Se si usa acqua del rubinetto dovrebbe essere filtrata con un depuratore. Qualunque sia l’acqua utilizzata, è bene portarla almeno una volta al punto di ebollizione e poi raffreddarla alla temperatura desiderata.

  3. Prepara una ciotola di tè

    Quantità di matcha: 2 cucchiai con un chashaku, 1 cucchiaio normale da tè o 1 misurino piatto con il cucchiaio dosatore (circa 1,5 grammi).
    Quantità di acqua calda: 70 ml di acqua precedentemente bollita. Sì all’uso di una tazza dosatrice.
    Temperatura dell’acqua: in inverno, versare acqua bollente nella tazza dosatrice una volta per ottenere una temperatura di 75℃ – 85℃. In estate, versare direttamente l’acqua bollente nella tazza dosatrice. Per ridurre la temperatura versare questa acqua in un altro recipiente e poi di nuovo nella tazza dosatrice per ottenere una temperatura di 70℃ – 80℃.

  4. Frusta il tè

    Una volta messo il tè nella ciotola e aggiunta l’acqua calda, si mescola con il chasen (frustino di bambù). Solleva poi il chasen leggermente dal fondo e sbatti vigorosamente avanti e indietro con il polso e il braccio, evitando di far ruotare il tè. Quando si trasforma in una schiuma cremosa e fine, rallenta e muovi il chasen sulla superficie per rimuovere le bolle più grandi e ottenere una superficie liscia e uniforme. Infine, ruota lentamente il chasen intorno alla ciotola e sollevalo con cura dal centro per creare una piccola montagnetta.

Consiglio bonus: aggiungendo alcuni cubetti di ghiaccio, puoi trasformare il matcha caldo in un delizioso tè freddo.

Fonti:

 

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