Appartenente alla categoria dei tuberi commestibili, in questi ultimi anni il Topinambur si è fatto largo anche nella nostra dieta mediterranea dimostrandosi un alimento non solo sano ma anche versatile in cucina.
Adatto anche ai celiaci o a chi soffre di sensibilità al glutine poiché ne è totalmente privo, il Topinambur venne coltivato per la prima volta in America, ancor prima che arrivassero gli europei. Il Topinambur appartiene alla famiglia delle Asteraceae ma, a differenza di altri tuberi più conosciuti e utilizzati nelle nostre preparazioni, come le patate, immagazzina fruttani anziché amido aiutando l’organismo a lavorare meglio, soprattutto a livello intestinale, e proteggendo dal rischio di patologie collegate al sovrappeso, obesità e diabete. I fruttani sono carboidrati formati dalla ripetizione di molecole di fruttosio; catene lunghe di fruttani prendono il nome di inulina. Vediamo insieme proprietà e benefici per la salute associati al consumo del topinambur.
In questo articolo parliamo di:
Topinambur: proprietà e benefici
Oltre alla buona quantità di fruttani di questo interessante tubero, il Topinambur presenta un elevato contenuto di fibre (circa 2,7 grammi ogni 100 grammi di prodotto), vitamine A, B, C ed E ed una quantità di potassio superiore anche a quella normalmente presente nelle banane.
Ricchissimo anche di molti altri minerali come ferro, zinco e magnesio, questo tubero aiuta quindi a migliorare gli impulsi nervosi, tenere sotto controllo la pressione, regolare il pH sanguigno e stabilizzare le secrezioni acide dello stomaco, utile soprattutto per chi soffre di acidità e conseguenti disturbi da reflusso gastroesofageo.
Studi recenti compiuti sul Topinambur hanno inoltre evidenziato come una sua assunzione regolare possa impattare positivamente sull’assetto lipidico, contrastando la formazione di colesterolo LDL (conosciuto più comunemente come colesterolo “cattivo”). Questo ultimo aspetto, unito al basso apporto calorico (circa 78 kcal per 100 grammi) e all’assenza di amido (contiene infatti solo fruttosio), rende il Topinambur un alimento interessante soprattutto per i soggetti obesi o affetti da diabete mellito di tipo 2. Il topinambur si è quindi meritato il nome di “patata dei diabetici“.
Un altro studio internazionale ha inoltre evidenziato come la secrezione del tubero possa agire come agente citotossico nei confronti delle cellule responsabili del cancro al seno. Alcuni studiosi hanno voluto fare un ulteriore passo in avanti nella conoscenza del Topinambur concentrando i loro studi sulla varietà Rote Zonenkugel stabilendo che questa tipologia rossa del tubero sia caratterizzata da un maggior contenuto proteico e di aminoacidi essenziali come la metionina, svariate volte superiore rispetto ad altri alimenti similari e più utilizzati in cucina come cicoria e patate, appartenenti alla stessa famiglia.
A tutte questi nutrienti di cui è composto il Topinambur aggiungiamo infine uno dei più importanti, l’inulina, la fibra alimentare solubile costituita chimicamente da una lunga catena di fruttosio, con effetti depurativi e probiotici. L’inulina, spesso utilizzata anche sotto forma di integratore, è utile per migliorare la digestione, regolarizzare l’intestino fornendo il substrato di crescita della flora intestinale “buona” e aiutare in caso di stitichezza, oltre a migliorare l’assorbimento dei minerali e stimolare il sistema immunitario (fonte).
Grazie al suo sapore dolciastro e alla consistenza simile a quella di una patata a pasta gialla o bianca, il Topinambur dà inoltre un rapido senso di sazietà senza appesantire. Questa sua capacità si rivela quindi particolarmente utile in caso di regimi dietetici ipocalorici.
Come mangiare il Topinambur
Per utilizzare il Topinambur è necessario innanzitutto pulirne la parte esterna, possibilmente sotto acqua corrente spazzolandolo. Non è necessario sbucciarlo prima di consumarlo in quanto anche la buccia è parte edibile di questo prodotto e perfettamente digeribile. Chi non gradisce la buccia e preferisce consumarlo senza, dovrà comunque sbollentarlo prima di procedere con questa operazione.
Quando si acquista questo tubero è necessario prestare attenzione alla sua consistenza, evitando quelli grinzosi e preferendo quelli più sodi e nei quali il colore della buccia è sgargiante.
A differenza di altri prodotti della stessa famiglia, il Topinambur può essere consumato sia cotto che crudo ma, qualora si optasse per la cottura, è fondamentale cucinarlo al vapore oppure al forno per preservarne i preziosi nutrienti visti finora. In ogni caso, prima di procedere al consumo da crudo oppure successivamente a cottura, è necessario lasciarlo in ammollo in acqua e limone per qualche minuto dopo averlo spazzolato sotto acqua corrente per evitare che annerisca.
Topinambur: controindicazioni
Nonostante gli enormi benefici che l’assunzione di questo alimento può fornire al nostro organismo, esiste la possibilità che il Topinambur provochi degli effetti collaterali. Il maggior responsabile degli effetti collaterali legati a questo tubero è l’inulina in esso contenuta. Nei soggetti che soffrono di colon irritabile, infatti, potrebbe causare disturbi intestinali quali diarrea e flatulenza. È tuttavia possibile introdurlo gradualmente e in piccole dosi nella propria dieta, preferendo un consumo che non superi le due volte a settimana. Nei casi di allergia, invece, il soggetto potrebbe addirittura avere problemi respiratori o orticaria con formazione di pomfi. In quest’ultimo caso è necessario evitare del tutto l’assunzione di questo tubero.
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