Allarme dengue in Italia: sintomi, prevenzione e la situazione attuale

La dengue è una patologia infettiva virale sulla quale si sta manifestando una certa preoccupazione globale. Questa malattia può essere causata da 4 virus distinti che sono denominati Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4. Questi virus vengono trasmessi principalmente attraverso le punture di zanzare infette, in particolare delle specie Aedes aegypti e Aedes albopictus.

Contrariamente ad altri tipi di malattie infettive la dengue non può trasmettersi da persona a persona, ma necessita la presenza del vettore zanzara. L’essere umano è il principale ospite del virus, e il contagio avviene esclusivamente attraverso il vettore zanzara.

Quando una zanzara infetta punge un individuo, il virus può entrare nel flusso sanguigno e rimanere presente per un periodo che va da 2 a 7 giorni. Durante questo tempo, la zanzara può successivamente pungere un’altra persona, continuando il ciclo di trasmissione.

Negli ultimi decenni la dengue ha registrato un incremento rilevante dei casi, diventando un problema di salute pubblica abbastanza preoccupante, soprattutto nei paesi tropicali e subtropicali, ma anche nelle regioni temperate.
Recentemente, un focolaio di dengue è stato segnalato in una località della provincia di Pesaro-Urbino, in Italia, con oltre 100 casi confermati e una decina considerati probabili. Questo evento ha suscitato preoccupazione tra le autorità sanitarie, le quali hanno attivato tutte le misure necessarie per contenere la diffusione della malattia.

Quali sono i sintomi e come viene effettuata la diagnosi della dengue?

I sintomi della dengue sono caratterizzati da un esordio che si manifesta tipicamente 5-6 giorni dopo la puntura dell’insetto.

Il sintomo principale in questa fase è la febbre, che può raggiungere temperature elevate, a cui si aggiunge mal di testa intenso, dolori retro-orbitali, dolori muscolari e articolari, nausea e, in alcuni casi, vomito.

Dopo l’insorgenza della febbre possono presentarsi anche altri sintomi, tra i quali quelli più rilevanti sono le irritazioni cutanee che si diffondono su una larga parte del copro. È importante notare che nei bambini i sintomi possono essere diversi, e talvolta possono non manifestarsi affatto, rendendo la diagnosi più complessa.

La diagnosi della dengue si basa molto spesso sull’osservazione clinica dei sintomi ma può anche essere confermata da analisi di campioni di sangue al fine di osservare la presenza del virus o di anticorpi specifici per supporre la sua presenza.

Questa analisi è fondamentale, poiché la dengue può essere confusa con altre malattie trasmesse da zanzare, come il virus Zika e il chikungunya. Pertanto, una diagnosi precoce e accurata è essenziale per la gestione della malattia e per attuare le giuste misure di prevenzione.

Prevenzione e trattamento: come vengono effettuate?

La prevenzione della dengue è cruciale, e il modo migliore per farlo è ridurre il contatto con le zanzare. Ciò implica l’adozione di misure preventive, come l’uso di repellenti per insetti, l’indossare abbigliamento protettivo e l’installazione di zanzariere alle finestre e ai letti.

Poiché le zanzare sono più attive nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio, è particolarmente importante proteggersi in questi momenti della giornata.

Un’altra strategia chiave nella lotta contro la dengue è la gestione del vettore. Le autorità sanitarie raccomandano di eliminare ogni forma di acqua stagnante nei dintorni delle abitazioni, poiché rappresenta un ambiente favorevole alla riproduzione delle zanzare.

Questo include la pulizia di vasi, contenitori e aree esterne, oltre alla rimozione di rifiuti che possano raccogliere acqua piovana. Le campagne di disinfestazione mirate sono un’altra misura importante per ridurre la popolazione di zanzare Aedes.

Nell’ambito della risposta al recente focolaio, le farmacie comunali stanno distribuendo kit contenenti larvicidi, spray repellenti e disinfettanti, al fine di sensibilizzare la popolazione e fornire strumenti utili per il controllo delle zanzare. Inoltre, è stata avviata una campagna informativa per educare i residenti sulle migliori pratiche per prevenire la proliferazione delle zanzare, enfatizzando l’importanza della cooperazione comunitaria nella lotta contro la malattia.

Vaccinazione della dengue: a che punto siamo?

Di recente è stato approvato anche un vaccino per la prevenzione della dengue, il che rappresenta un miglioramento notevole nel panorama delle strategie preventive per la malattia.
Questo vaccino è stato progettato per fornire protezione contro tutti e quattro i sierotipi della patologia e ha ricevuto grande approvazione a livello internazionale ma anche europeo.

Dobbiamo ricordare però, che la vaccinazione non è ancora universale e la sua efficacia dipende da molteplici fattori, fra i quali la storia di infezioni precedenti del soggetto e l’area geografica in cui vive.

Attualmente, non esiste un trattamento specifico per la dengue. La maggior parte dei pazienti si riprende completamente nel giro di due settimane grazie a cure di supporto, che includono il riposo, l’assunzione di liquidi e farmaci per alleviare la febbre e il dolore.

Tuttavia, in alcuni casi, la malattia può evolvere in forme più gravi, come la dengue emorragica, che è caratterizzata da emorragie severe e può risultare fatale. Pertanto, è fondamentale monitorare attentamente i sintomi e cercare assistenza medica immediata in caso di aggravamento.

Monitoraggio e preoccupazioni future

Il monitoraggio della situazione sanitaria è essenziale, soprattutto in un contesto in cui il numero di casi di dengue continua a crescere. Le autorità sanitarie sono attivamente coinvolte nella gestione del focolaio, collaborando con esperti per attuare misure di contenimento e prevenzione. Incontri periodici tra le autorità locali e regionali sono programmati per discutere l’andamento della situazione e pianificare strategie di intervento efficaci.

La comunità scientifica è in allerta riguardo alla potenziale evoluzione del virus e alla possibilità che le zanzare tigre, già riconosciute come vettori di altre malattie tropicali, possano diventare vettori efficaci per la dengue.

Le condizioni climatiche di settembre e ottobre, infatti, sono favorevoli alla proliferazione delle zanzare, il che aumenta il rischio di contagi. Le preoccupazioni riguardo alla salute pubblica sono giustificate, dato che il clima mite, la mancanza di disinfestazione e la proliferazione di zanzare tigre possono favorire il verificarsi di epidemie.

Focolaio di dengue a Fano: qual è la situazione?

Recentemente, un focolaio di dengue è stato segnalato nella provincia di Pesaro-Urbino, in Italia, con oltre 100 casi confermati e una decina considerati probabili. In risposta, il Comune di Fano ha avviato un intervento di disinfestazione su tutta l’area urbana e promosso la rimozione delle larve di zanzare.

È stata lanciata una campagna informativa per sensibilizzare la popolazione sulla necessità di eliminare l’acqua stagnante dai vasi e dalle ciotole degli animali, indossare abiti protettivi e utilizzare repellenti efficaci. Inoltre, sono state posizionate trappole per zanzare per monitorare la consistenza della popolazione in grado di trasmettere il virus.

Gli esperti, come Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive all’ospedale San Martino di Genova, avvertono che, se non si adottano misure immediate come la vaccinazione e una sorveglianza costante, il focolaio potrebbe espandersi ulteriormente.

Fonti

https://www.regione.marche.it/News-ed-Eventi/Post/105485/Dengue-a-Fano-la-situazione-%C3%A8-monitorata

https://www.rainews.it/articoli/2024/10/dengue-maxi-focolaio-a-fano-oltre-100-casi-si-rischia-espansione-d8765e86-a70c-41e6-9cef-614783cd1536.html

 

 

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