Starnuti, lacrimazione, prurito al naso, tosse asmatica sono solo alcuni dei sintomi caratteristici dell’allergia alle graminacee. Questa reazione del sistema immunitario può essere anche debilitante e necessita di trattamenti adeguati.
Vediamo, più in dettaglio i segnali caratteristici dell’allergia, quali farmaci si possono utilizzare e anche come prevenire questa condizione.
In questo articolo parliamo di:
Cos’è l’allergia alle graminacee
L’allergia alle graminacee è provocata dai pollini delle graminacee, una delle famiglie vegetali più diffuse al mondo. Infatti, se ne contano circa 9.000 specie diverse. La famiglia delle graminacee raccoglie una vasta gamma di piante erbacee che possono crescere spontaneamente, come nei campi, nei giardini e a bordo strada, oppure essere coltivate. Basti pensare, ad esempio, che la maggior parte dei cereali ne fa parte, quindi si possono trovare anche nei piatti che portiamo in tavola. Il periodo di picco è da marzo fino a settembre. Colpisce circa il 10-15% della popolazione ed è molto diffusa tra i bambini.
I pollini dispersi nell’ambiente durante la fioritura sono rivestiti da proteine che, a contatto con le vie aeree, scatenano una reazione del sistema immunitario che produce anticorpi, le immunoglobuline E. A loro volta stimolano alcune cellule immunitarie a liberare istamina, una sostanza che favorisce l’infiammazione.
La risposta all’allergene può avvenire in seguito a inalazione, contatto o ingestione, per questo è bene che chi sa già di essere allergico faccia attenzione anche all’alimentazione. Non si conosce del tutto la causa dello sviluppo dell’allergia alle graminacee, ma questa condizione può essere ricercata in una predisposizione genetica, così come in fattori esterni che possono contribuire a svilupparla, come il clima o l’ambiente.
I sintomi dell’allergia alle graminacee
I sintomi principali dell’allergia alle graminacee coinvolgono per lo più l’apparato respiratorio.
Ecco i principali segni:
- starnuti
- raffreddore
- rinite allergica
- rinorrea (naso che cola)
- infiammazione della mucosa nasale
- prurito al naso e agli occhi
- congestione nasale
- difficoltà a respirare (dispnea)
- tosse
- asma e sue complicazioni
- rischio di shock anafilattico, una complicazione rara che può provocare un collasso cardiocircolatorio e va trattata tempestivamente.
L’allergia può anche dare problemi agli occhi come prurito, lacrimazione, congiuntivite e fotofobia.
Altri sintomi possono riguardare il cavo orale nel momento in cui la persona allergica ingerisca alimenti che innescano la reazione. In questo caso si manifesta con prurito alla lingua o al palato, ma possono comparire anche malessere generale, mal di testa, disturbi del sonno e manifestazioni cutanee.
Diagnosi e trattamenti
Per avere una diagnosi di allergia alle graminacee, è bene effettuare una vista dall’allergologo.
Lo specialista indicherà quali sono i test necessari per procedere alla diagnosi, che di norma sono il Prick Test (Test allergologici cutanei), dove si applicano piccole quantità di allergeni sull’avambraccio e si monitorano le reazioni cutanee; e il Rast Test, test sierologico per la ricerca di immunogammaglobuline E.
Una volta ottenuta la diagnosi, lo specialista può anche indicare alcuni farmaci che possono essere utili in caso si presentino i sintomi dell’allergia.
Normalmente viene effettuata la prescrizione di farmaci broncodilatatori e corticosteroidi, in spray o in compresse. Molto utilizzati anche i farmaci antistaminici, che bloccano la produzione di istamina e alleviano il prurito, gli starnuti e la lacrimazione. Possono essere abbinati anche i decongestionanti spray, che sono efficaci contro la congestione nasale. In alcuni casi vengono prescritti i prodotti a base di sodio cromoglicato e antileucotrienici, una classe di farmaci che allevia i sintomi della rinite. Infine, è disponibile anche la terapia desensibilizzante o immunoterapia specifica con estratti allergenici, in pratica una “vaccinazione”.
Questo trattamento, disponibile in compresse, è di lunga durata (3-5 anni) e “allena” poco alla volta la risposta immunitaria rendendolo meno reattivo per numero e intensità degli episodi.
Per tutte le terapie è fortemente consigliato il consulto medico evitando il “fai-da-te”.
Prevenzione in 5 mosse
È possibile adottare alcune semplici misure e precauzioni per cercare di limitare il più possibile il contatto con gli allergeni responsabili della reazione allergica.
Ecco 5 consigli che possono essere utili:
- segnalare la propria condizione ad amici, colleghi di lavoro e insegnanti, per facilitare eventuali cure d’emergenza.
- la reazione allergica ad alimenti è meno frequente, ma è bene leggere le etichette sui prodotti alimentari.
- pulire di frequente gli ambienti domestici e di lavoro, facendo attenzione a oggetti come poltrone, divani, tappeti, cuscini, letti e biancheria, condizionatori.
- cercare di mantenere un’umidità ottimale nell’ambiente in cui si vive, evitando i climi troppo secchi o troppo umidi.
- coprire bocca e naso se ci si trova all’aperto o in generale di deve passare in luoghi in cui sono presenti allergeni.
Cosa evitare a tavola per chi soffre di allergia alle graminacee
Come precedentemente accennato, chi soffre di allergia alle graminacee dovrebbe fare attenzione anche a tavola. Infatti, ci sono alcuni frutti e verdure che hanno una parentela botanica con la famiglia delle graminacee. La loro ingestione può di fatto scatenare l’allergia. Per quanto riguarda i frutti, è bene fare attenzione quando si mangiano le pesche, i meloni o le angurie.
Mentre, a livello di erbe, sarebbe meglio evitare la cannarecchia, l’erba canina, l’erba mazzolina e in generale le gramigne come quelle delle vie o le gramigne dei prati.
Infine, ci sono anche i cereali, che appartengono alla famiglia delle graminacee, che sarebbe meglio evitare, però bisogna tenere presente che la lista è piuttosto lunga. In generale ne fanno parte l’avena, il grano e il granturco, l’orzo, la segale.
Fonti:
- Ospedale Humanitas – Allergia alle graminacee
- Centro Medico Sant’Agostino – Allergia alle graminacee