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L’alanina aminotransferasi (ALT) è una transaminasi e fa parte di una folta famiglia di enzimi epatici impegnati nelle reazioni biochimiche di degradazione degli aminoacidi.
Questo enzima prende il nome anche di GPT o SGPT dall’inglese Serum Glutamic Pyruvic Transaminase che è possibile trovare scritto sulle nostre analisi del sangue.
Un’altra transaminasi di importanza clinica e la AST o aspartato aminotransferasi, il cui dosaggio viene sempre effettuato insieme all’ALT per avere più chiaro il quadro degli enzimi epatici.
In condizioni fisiologiche, i valori normali nel sangue dell’alanina aminotransferasi devono essere molto bassi. Al contrario, sono molto elevati all’interno delle cellule epatiche : gli epatociti.
Se vi è un danno epatico per una qualsiasi causa i valori di questi enzimi nel sangue possono aumentare ed avere un quadro caratterizzato da alanina aminotransferasi alta.
Spesso ci si accorge dell’aumento di questi valori eseguendo delle semplici analisi del sangue di controllo, altre volte il medico prescrive il controllo di questi valori per valutare gli effetti epatotossici dell’assunzione di alcuni farmaci.
I valori normali nel sangue di ALT alanina aminotransferasi sono di circa 7-55 unità internazionali per litro (U/L), superata questa soglia è abbastanza normale preoccuparsi.
Sulle analisi del sangue spesso si può leggere la sigla “s-alanina aminotransferasi” che indica semplicemente il dosaggio di questo enzima all’interno del sangue dunque quello sierico.
Quali possono essere le cause di questo aumento? Quali sintomi comporta? Nella guida di oggi cercheremo di approfondire a 360° tutte le caratteristiche di questo esame del sangue così importante.
Alanina aminotransferasi alta (ALT): cause e sintomi
Per ritrovare valori elevati di questo enzima nel sangue è necessario che vi sia un danno epatico consistente tale da rompere le cellule (lisi cellulare) e fare in modo che il loro contenuto citoplasmatico venga rilasciato nel torrente ematico.
Il danno epatico può avere diverse cause come ad esempio le epatiti virali oppure altre patologie a carico del fegato.
In genere, i livelli sanguigni di questo enzima iniziano ad aumentare molto prima della comparsa dei sintomi che preannunciano l’esordio di una malattia e parallelamente, ai valori elevati di alanina aminotransferasi aumentano anche quelli dell’AST; anche se il primo enzima è molto più specifico per diagnosticare un danno epatico.
Si considerano elevati quei valori che superano di 10 volte la soglia di normalità e, in casi molto gravi, questo valore può aumentare fino a 100 volte.
I sintomi di AST alta possono essere i seguenti: astenia, mancanza di appetito, nausea e vomito, gonfiore addominale, feci di colore chiaro e urine scure, ittero, riversamento di liquido addominale (ascite).
Una volta che il medico avrà rilevato questi sintomi, vi prescriverà degli esami di routine in cui includerà anche questi delle transaminasi.
Controllare i livelli di AST e ALT è molto importante se si seguono terapie a base di statine (farmaci per il controllo del colesterolo) per diagnosticare, dopo circa un mese dall’inizio del trattamento, la tollerabilità epatica della cura intrapresa.
Le cause di un aumento transitorio dell’alanina aminotransferasi ALT possono essere diverse come ad esempio riguardare l’alimentazione, abuso di alcool ed dieta scorretta ricca di grassi e prodotti sofisticati tipica dei fast-food, esercizio fisico intenso.
Può essere causata da malattie virali come epatiti, mononucleosi e pancreatiti. Anche l’insufficienza cardiaca congestizia o problemi ai dotti biliari come ostruzioni o restringimenti possono causare l’aumento delle transaminasi ed in questi casi questo valore rappresenta un campanello d’allarme da non sottovalutare.
L’ALT può alterarsi anche in caso di tumore al fegato, alla prostata e metastasi ossee.
Esistono fattori che possono influenzare l’esame?
I farmaci rappresentano una delle cause più comuni di alterazioni delle transaminasi, essendo il fegato il principale organo deputato della loro metabolizzazione.
Le sostanze in questione sono: steroidi anabolizzanti, estrogeni (anticoncezionali), FANS (come il paracetamolo), isoniazide, salicilati, diuretici tiazidici, fenotiazine, benzodiazepine, allopurinolo, eparina, imipramina, dicumarolo, metildopa, morfina.
Attenzione anche a particolari integratori alimentari e prima di assumerli chiedete sempre consiglio al vostro medico e/o farmacista.
Per eseguire queste analisi non vi è alcuna precauzione specifica, ma basta sottoporsi ad un semplice prelievo di sangue venoso.
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