Quando ci si trova di fronte ai risultati degli esami clinici possono comparire dubbi e incertezze e la lettura dei valori può arrivare a rappresentare un vero rompicapo per i meno esperti. Quando si riscontrano dei valori anomali nelle analisi del sangue è bene essere a conoscenza di alcune informazioni importanti.
Nell’articolo di oggi vi parleremo di Anticorpi anti-muscolo liscio di tipo ASMA, faremo un focus sui loro valori e vi parleremo di cosa significhi la presenza di valori anomali nelle analisi diagnostiche.
Quando è necessario preoccuparsi? Cosa bisogna fare in presenza di risultati anomali? Risponderemo alle vostre domande e vi aiuteremo a chiarire i vostri dubbi, ma vi ricordiamo che per la diagnosi e per la cura è sempre necessario l’aiuto di un medico specializzato.
In questo articolo parliamo di:
Anticorpi anti muscolo liscio ASMA
Alti valori di anticorpi anti muscolo liscio ASMA possono essere associati a varie patologie e in genere si valutano assieme ad altri anticorpi. Gli anticorpi ASMA sono detti anche SMA o anticorpi anti-actina possono essere indice di una malattia epatica autoimmune o di altri tipi di patologie come, ad esempio, la celiachia.
Se il vostro medico ha optato per prescrivervi un esame per gli anticorpi anti muscolo liscio, che siano essi chiamati col nome di SMA, ASMA, o anti-actina o anti F-actina, potrebbe aver sospettato che soffriate di una malattia autoimmune o di patologie a carico del fegato. Gli anticorpi ASMA o SMA prendono il nome dall’inglese Smooth Muscle Autoantibodies.
Per patologia di tipo autoimmune si intende una malattia che crea anomalie del sistema immunitario. In genere l’organismo attacca solo minacce che vengono dall’esterno che potrebbero essere pericolose per la salute, come batteri e virus. In caso di una malattia autoimmune le cellule immunitarie non riconoscono correttamente alcune cellule del nostro organismo e le avvertono come una minaccia esterna.
Gli anticorpi iniziano così ad attaccare delle cellule che in realtà sono assolutamente innocue per il nostro organismo. Gli anticorpi anti muscolo liscio attaccano una proteina chiamata actina. Questa proteina si trova soprattutto nel fegato, ma la si può individuare anche in altri tessuti del corpo. L’actina, ad esempio, assieme alla miosina ha il compito di agire durante la contrazione muscolare queste sostanze si trovano anche nei filamenti delle cellule muscolari.
Gli anticorpi anti muscolo liscio possono influire sulla salute del fegato. La presenza di valori alterati di questi particolari anticorpi è spesso indice di una epatite autoimmune in corso. In genere la maggior parte dei pazienti colpiti dall’epatite autoimmune sono di sesso femminile. Non in tutti i casi sono associabili all’epatite perché essendo collegati alla salute del fegato potrebbero anche essere spia di una cirrosi biliare primitiva in corso.
Come si effettua l’esame?
L’esame di questi particolari anticorpi si esegue con un comune prelievo di sangue. Per questo esame non risulta necessario nessun tipo di preparazione specifica, basta seguire le normali norme per il prelievo di sangue ovvero è consigliato un digiuno di almeno 8 ore. Come tutti gli esami diagnostici e come anche gli esami del sangue presenta una percentuale di fallibilità.
La diagnosi quindi potrebbe presentare un falso positivo. Se si riscontrano alti valori di anticorpi ASMA o SMA, o anti-muscolo liscio, significa spesso che il paziente è affetto da una epatite autoimmune e solo raramente ci si trova di fronte ad un caso di cirrosi biliare primitiva.
Valori leggermente elevati di anticorpi ASMA potrebbero essere spia anche di altre patologie come:
- epatite C;
- tumore;
- mononucleosi.
Alti valori di anticorpi anti muscolo liscio, potrebbero invece essere sintomo di patologie come:
- cirrosi biliare primitiva;
- tumore;
- malattie virali;
- epatite;
- mononucleosi.
I valori normali in genere dovrebbero presentare dei risultati negativi e non evidenziare la presenza di anticorpi. Un esame positivo ha valori superiori dei 1:40, un valore fortemente positivo presenta dei valori superiori a 1:80. Quando i valori sono compresi tra 80 e 320 in genere si associano all’epatite cronica autoimmune mentre se si riscontrano valori inferiori a 80 potrebbero essere associati alla cirrosi biliare primaria, o all’epatite virale cronica o all’epatite cronica alcolica.
Come sempre vi ricordiamo che gli intervalli di riferimento possono variare da un laboratorio all’altro e bisogna fare attenzione a leggere i valori interpretando quelli di riferimento presenti sul vostro referto. Ricordiamo anche che l’esame del sangue relativo a questi anticorpi misura la quantità degli anticorpi ASMA nel sangue e non da una definitiva diagnosi. Per la diagnosi delle patologie correlate a questo tipo di anticorpi bisogna sempre consultare un medico specialista.
Gli anticorpi anti-muscolo liscio sono utili per la diagnosi tra i due più comuni tipi di epatite autoimmune:
- epatite di tipo 1;
- epatite di tipo 2.
Nell’epatite di tipo 1 nel sangue del paziente si ritrova un’alta concentrazione di SMA e/o di ANA mentre nell’epatite di tipo 2 si riscontra un forte aumento degli LKM-1. In genere il medico prescrive l’esame in presenza di sintomi particolari come:
- astenia;
- ittero;
- alti valori di AST;
- alti valori di bilirubina.
In caso di epatopatia questi esami sono utili per individuare le varie cause come ad esempio:
- patologie autoimmuni;
- abuso d’alcol;
- infezioni;
- effetti collaterali dei farmaci.
Se il test per gli anticorpi ASMA è negativo, ma i sintomi sono presenti, bisogna indagare anche ANA e LKM1 o in alcuni casi anche altri autoanticorpi. Questi esami sono necessari per escludere la causa autoimmune della patologia.
Nel caso in ci si sospetti la presenza di una epatite autoimmune può essere necessaria anche una biopsia del fegato. Con la biopsia si preleva una piccola porzione di tessuto che viene esaminata al microscopio alla ricerca di cellule anomale o di segni tipici di danno da epatite o di cicatrizzazione del tessuto epatico.
In genere il titolo anticorpale degli SMA è basso nei bambini o in chi ha malattie che compromettono il sistema immunitario.
Cosa sono gli anticorpi LKM-1 e gli anticorpi ANA?
Gli anticorpi anti microsomi epato-renali, più semplicemente conosciuti con il nome di anticorpi anti–LKM, sono degli autoanticorpi associati alle malattie croniche a carico del fegato. In genere si associano a malattie come l’epatite autoimmune e l’epatite C. Sono distinti in tre tipi di anticorpi anti microsomi epato-renali in base alla reattività nei confronti di particolari antigeni che si trovano nei microsomi epatici e renali.
Si dividono in:
- Anti LKM 1;
- Anti LKM 2;
- Anti LKM 3.
Gli anti LKM 1 sono associati all’Epatite autoimmune di tipo 2 o all’epatite C, gli anti LKM 2 sono associati ad epatite indotta da acido tienilico, gli anti LKM 3 infine sono associati ad epatite cronica D.
Gli anticorpi anti nucleo o ANA fanno parte di una categoria molto ampia di autoanticorpi che l’organismo produce per attaccare se stesso. Si producono a causa di un errore e sono correlati a varie malattie autoimmuni come il lupus eritematoso o le malattie infiammatorie croniche come le epatopatie o malattie polmonari.
Anticorpi anti-muscolo liscio ed epatite
L’epatite virale è un processo di infiammazione che causa la necrosi delle cellule del fegato a causa di un attacco da parte di virus epatotropi ovvero di virus che hanno come bersaglio le cellule epatiche (del fegato). L’epatite può presentarsi in due forme principali:
- l’epatite acuta (malattia di breve durata);
- l’epatite cronica (che dura da almeno 6 mesi o più).
In genere i sintomi dell’epatite sono:
- nausea e vomito;
- febbre;
- dolori muscolari;
- edema;
- ittero.
In alcuni casi non compare alcun sintomo e ci si accorge della malattia solo a seguito di indagini specifiche. In genere la maggior parte delle persone guarisce dall’infiammazione acuta in poco tempo o in qualche settimana, se l’infiammazione non guarisce nel giro di 6 mesi si parla di epatite cronica.
L’epatite di Tipo 1 risulta positiva agli anticorpi ANA e/o per le anticellule lisce SMA. L’epatite di tipo 1 è la forma più comune e viene rilevata nel 95% dei pazienti esaminati con sospetta epatite. L’epatite di Tipo 2 evidenzia un risultato positivo per anticorpi microsomiali fegato-rene ovvero LKM1. L’epatite di Tipo 3 risulta positiva per altri autoanticorpi.
L’epatite C è una malattia di tipo infettivo causata dal virus dell’Hepatitis C virus o HCV. Colpisce in soprattutto il fegato, ma l’infezione è spesso asintomatica. Se diventa cronica può portare alla cicatrizzazione del fegato e alla cirrosi. Il decorso è lento e la cirrosi in genere arriva dopo molti anni. La cirrosi epatica potrebbe causare insufficienza epatica, cancro al fegato o anche varici esofagee e gastriche.
Esistono molti test diagnostici per scoprire l’epatite C:
- il test Western blot;
- il test ELISA;
- il testi di verifica della presenza di RNA virale.
L’RNA del virus viene rilevato tramite il PCR e in genere compare da una a due settimane a seguito dell’avvenuta infezione. Per la diagnosi tramite anticorpi potrebbe servire più tempo perché inizialmente non possono essere facilmente rilevati.
L’epatite A attacca quasi esclusivamente il fegato, ma a volte si replica anche nell’orofaringe e nell’intestino tenue. La diagnosi avviene tramite la ricerca di anticorpi della classe IGM.
L’epatite B fa parte del gruppo dei virus più infettivi al mondo e si trasmette tramite rapporti sessuali non protetti o tramite i fluidi corporei tra cui il sangue. La diagnosi di epatite B si fa marker virali specifici.
L’epatite C è un virus poco infettivo, ma molto resistente. La diffusione avviene tramite il sangue e non per via sessuale dove si trasmette solo in presenza del ciclo mestruale o in caso di lesioni che mettono a contatto col sangue. Nella maggior parte dei casi è una malattia asintomatica e molti pazienti non se ne accorgono prima di 10 o 30 anni per questo spesso l’infezione diventa cronica.
L’epatite D è la forma più pericolosa di epatite. I sintomi sono molto simili a quelli dell’epatite B, ma per la D può verificarsi anche una coinfezione da virus delta o anche una sovrainfezione. Nella coinfezione da virus delta la malattia infiammatoria può diventare cronica mentre nel secondo caso si può verificare una epatite fulminante che conduce velocemente alla morte. Per questo non bisogna mai trascurare i sintomi associabili alla malatti.a
In questo elenco abbiamo descritto brevemente i tipi più comuni di epatite, ma per un elenco esaustivo e una corretta diagnosi è necessario il controllo di un medico che prescriverà anche degli esami specifici.
Per la maggior parte delle epatiti si può ricorrere ad un vaccino, il maggiore e più valido aiuto per la corretta prevenzione. Per fare una corretta prevenzione ed evitare di contrarre l’epatite bisogna ricordarsi di fare molta attenzione all’igiene, di evitare rapporti sessuali non protetti e di evitare anche il contatto con il sangue.
Se sospettate di essere stati esposti al rischio chiedete comunque gli esami al medico anche se non sono ancora presenti sintomi evidenti. Anche se avete viaggiato in paesi esposti al rischio si consiglia di chiedere il parere di un medico.
Anticorpi anti-muscolo liscio ASMA e celiachia
In genere gli anticorpi ASMA sono associati alla diagnosi di epatiti, ma gli studi si avvicinano sempre più alla possibile relazione tra ASMA e celiachia. Ultimamente si evidenza spesso la relazione tra le malattie autoimmuni epatiche e la celiachia. Secondo uno studio del Sant’Orsola-Malpighi di Bologna le due principali forme di danno al fegato sono correlate con l’enteropatia da glutine.
In genere questo problema si elimina facilmente eliminando il glutine dalla dieta. Se la celiachia viene diagnosticata tardi si può addirittura presentare un importante danno epatico e in genere la celiachia viene rilevata nei pazienti affetti dalla cirrosi biliare primitiva o da epatite autoimmune. Se si riscontrano squilibri negli anticorpi di cui parliamo nell’articolo è necessario e consigliabile anche verificare se i valori delle analisi possono essere collegati con la malattia celiaca.
Se sospettate di essere affetti da malattia celiaca chiedete subito al medico di prescrivervi gli esami diagnostici. Se la celiachia viene trascurata per troppo tempo potrebbe danneggiare irrimediabilmente l’intestino e l’apparato digerente. I sintomi più comunemente associati alla celiachia sono:
- gonfiore addominale;
- dolore addominale;
- dissenteria alternata a costipazione;
- feci pallide e maleodoranti e oleose;
- nausea e vomito;
- dimagrimento;
- anemia;
- dolore alle ossa;
- debolezza;
- intorpidimento di mani e piedi;
- assenza di mestruazioni;
- stomatite;
- afte.
In alcuni casi le persone affette da malattia celiaca possono anche non presentare sintomi. Purtroppo se resta asintomatica per molto tempo la malattia può causare danni seri al fegato e anche tumori dell’intestino. Nei casi gravi la malattia potrebbe risultare addirittura fatale.
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