Cos’è l’Antigene Carcino Embrionario (CEA)? Di cosa si tratta e a cosa serve l’esame per valutare i livelli del CEA? Quali saranno i suoi valori di riferimento e quali, invece, quelli di cui bisogna preoccuparsi in modo particolare?
Oggi cercheremo di rispondere proprio a tutte queste domande sul test del CEA, un test molto diffuso che appartiene alla categoria dei marcatori tumorali per il cancro al colon e non solo.
Vediamo bene come funziona e a cosa serve.
In questo articolo parliamo di:
Che cosa è l’Antigene Carcino Embrionario? A che cosa serve?
L’Antigene Carcino Embrionario è comunemente conosciuto con la sigla CEA, sicuramente per una questione di comodità di identificazione. Si tratta di una particolare glicoproteina che prende parte all’adesione cellulare.
Questa glicoproteina viene prodotta durante lo sviluppo del feto all’interno dell’utero materno e, proprio prima della nascita, questa produzione si arresta.
Di conseguenza è abbastanza anomalo trovare una concentrazione elevata di CEA nel sangue degli adulti, a meno che non si tratti di un fumatore accanito. In ogni caso, basse concentrazioni di CEA nel flusso ematico, in genere, non destano particolari preoccupazioni, anzi, sono del tutto normali.
Solitamente, i livelli di CEA nel sangue aumentano in modo considerevole nel momento in cui si sta sviluppando un tumore nell’organismo di chi ha fatto l’esame.
Per questo motivo il test dell’Antigene Carcino Embrionario (CEA) è un vero e proprio marcatore tumorale (non è, quindi, un esame di screening per il tumore) e viene preso in considerazione soprattutto quando si sospetta un tumore, ma ci concentreremo sui motivi della sua prescrizione in seguito.
Come funziona l’esame per il CEA?
Visto che stiamo parlando di una sostanza le cui concentrazioni possono essere misurate nel flusso sanguigno, ovviamente, bisogna ricorrere ad un prelievo venoso (solitamente dal braccio).
In linea di massima questo tipo di esame non ha particolari norme di preparazione ma, come saprai, è quasi sempre meglio fare le analisi a stomaco vuoto e nelle ore mattutine.
In casi particolari il medico potrebbe anche ritenere necessario prelevare un altro tipo di liquido, dalle urine al liquido cerebrospinale o peritoneale, ma si tratta di situazioni piuttosto rare che necessitano di un prelievo diverso.
Quando viene richiesto questo tipo di esame?
Dato che non abbiamo a che fare con un esame di routine, il medico avrà i suoi validi motivi per prescrivere l’esame dell’antigene carcino embrionario.
Come abbiamo già accennato in precedenza, questo tipo di esame viene utilizzato come test di follow-up per la diagnosi di alcuni tumori, ad esempio quelli citati in seguito:
- Tumore al pancreas;
- Tumore al colon;
- Tumore allo stomaco;
- Tumore al seno;
- Tumore al retto;
- Tumore ai polmoni;
- Tumore all’ovaio;
- Tumore al fegato.
Inoltre, l’esame del CEA si è dimostrato particolarmente utile per il monitoraggio delle terapie che vengono prescritte per il trattamento di questi tumori, ossia per valutare l’efficacia di queste terapie.
In ogni caso, visto che non si tratta prettamente di un esame diagnostico per i tumori che abbiamo citato sopra, non è sempre detto che in presenza di un tumore questa glicoproteina risulta dalle analisi. Di conseguenza è necessario che questo test venga associato con altri esami di controllo.
Riassumendo, possiamo dire che l’esame per il CEA risulta particolarmente utile nei seguenti casi:
- Quando si sospetta la presenza di un tumore al colon, al retto, allo stomaco, al pancreas, ai polmoni;
- Nel momento in cui si sta seguendo una terapia per il trattamento dei tumori sopra elencati, per vedere se la terapia sta funzionando correttamente oppure no;
- Per poter fare una prognosi del tumore;
- Per vedere se nell’organismo di un individuo che è stato affetto in passato da un tumore, si è ripresentata una recidiva;
- Viene fatto ad altri liquidi corporei nel momento in cui si sospetta che il tumore abbia raggiunto altre zone dell’organismo rispetto a quella di partenza;
- Per ottenere la stadiazione del tumore, ossia per vedere il modo in cui progredisce e/o se si diffonde ad altre zona.
Ricorda sempre, però, che non tutti i tumori producono il CEA, quindi, soprattutto se si sospetta la presenza di un cancro, è indispensabile che tu ti sottoponga ad altri esami di controllo.
Quali sono i valori di riferimento per il CEA?
Prima di concentrarci sui valori di riferimento per l’esame del CEA, ricorda che è sempre meglio che ti affidi ai valori riportati sul tuo referto in quanto potrebbero subire delle variazioni, anche minime, da laboratorio in laboratorio.
In linea di massima possiamo affermare che i seguenti sono i valori normali per il CEA, facendo una distinzione tra fumatori e non fumatori, in quanto, il fumo aumenta la produzione di CEA:
- Fumatori: valori inferiori a 5.0 ng/mL;
- Non fumatori: valori inferiori o uguali a 3.0 ng/mL.
Quali sono i valori di cui bisogna preoccuparsi?
Vediamo adesso quali sono i risultati di cui bisogna preoccuparsi. Come hai potuto vedere nel paragrafo precedente, i valori normali di questo parametro possono partire da zero ed arrivare ad un livello limite che non bisogna superare.
Di conseguenza, i valori che potrebbero suscitare preoccupazioni, soprattutto in alcuni casi in particolare, sono quelli che superano questa soglia massima.
Le malattie che vengono più frequentemente associate ad un aumento dei livelli di CEA sono le seguenti:
- Il carcinoma midollare della tiroide;
- Il tumore all’esofago;
- Il tumore allo stomaco;
- Il tumore al pancreas;
- Il tumore al colon;
- Il tumore al seno;
- Il tumore al polmone;
- Una malattia renale cronica;
- Le varie malattie epatiche, come la cirrosi, l’epatite e l’ittero;
- Una malattia infiammatoria intestinale;
- Il mesotelioma;
- Le varie malattie respiratorie severe, come la polmonite o la pleurite;
- La diverticolite;
- La pancreatite;
- La sindrome del colon irritabile;
- La colite ulcerosa;
- La leucemia;
- Il tumore alle ovaie;
- Il neuroblastoma;
- L’ipotiroidismo;
- La broncopneumopatia cronica ostruttiva;
- Una colecistite;
- L’enfisema polmonare;
- Il morbo di Crohn;
- L’ulcera peptica.
Infine, ricorda che, spesso, un alto livello del CEA può verificarsi nel caso in cui il paziente stia facendo una radioterapia oppure nel caso di fumatori accaniti.
Ci sono dei fattori che possono influenzare l’esito dell’esame?
Oltre al fumo che può influenzare l’esito dell’esame aumentando i livelli di CEA, non ci sono particolari fattori che potrebbero apportare delle modifiche al test.
Per questo motivo ti consigliamo di riferire al tuo medico se sei un fumatore accanito, prima di sottoporti a questo esame, in modo tale da tener conto di questo fattore in sede di analisi.
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