Cardiolipina e Anticorpi anti-cardiolipina positivi: Cosa Indicano?

Che cos’è la cardiolipina? A cosa serve? Quali sono le sue funzioni più importanti? A cosa servono, invece, gli anticorpi anti-cardiolipina? Quali sono i valori normali nel sangue? Quali sono i valori di cui dobbiamo preoccuparci in modo particolare?

In questo articolo parleremo di un lipide molto particolare: la cardiolipina. Introducendo anche l’argomento degli anticorpi anti-cardiolipina in modo da capire nel miglior modo possibile a cosa servono, quali sono le funzioni principali e quali sono i rischi ad essa associati.

Che cos’è la cardiolipina?

La cardiolipina è un lipide molto importante che costituisce una piccola parte delle molecole che si trovano sulla membrana interna dei mitocondri. Si può trovare, inoltre, questo fosfolipide nella membrana plasmatica dei procarioti cioè dei batteri.

La cardiolipina è molto importante per il controllo della permeabilità di queste membrane interne. Il suo nome, che potrebbe confondere in quanto rimanda a strutture del sistema cardiovascolare, deriva dal fatto che venne scoperta per la prima volta all’interno delle cellule del cuore.

Quali sono le funzioni più importanti della cardiolipina?

La cardiolipina prende parte a dei meccanismi molto importanti che riguardano la formazione dei coaguli nel sangue, e, come abbiamo detto, è responsabile della forte permeabilità della membrana mitocondriale interna dove ha sede la catena di trasporto degli elettroni responsabile della produzione di energia.

A volte, in determinate condizioni patologiche, può capitare che la cardiolipina venga liberata dalle cellule e raggiunga il circolo sangugno dove va a stimolare la formazione di specifici anticorpi che per errore vengono prodotti verso di essa. Parleremo in maniera approfondita di queste condizioni in seguito.

Cosa sono gli Anticorpi anti-cardiolipina?

Come abbiamo accennato nel paragrafo precedente, questi anticorpi vengono prodotti dal nostro sistema immunitario e vanno ad attaccare erroneamente la cardiolipina che viene prodotta dal nostro stesso organismo. Si tratta, quindi, di auto-anticorpi cioè di anticorpi prodotti dal nostro stesso organismo nei confronti di una sostanza normalmente presente nel nostro corpo.

CardiolipinaVisto che si tratta di una sostanza che prende parte ai meccanismi di coagulazione del sangue, gli anticorpi anti-cardiolipina possono influenzare il rischio di sviluppare delle trombosi, ma non solo.

Altri rischi che possono derivare dalla produzione di questi anticorpi sono:

  • Parto prematuro;
  • Piastrinopenia (conteggio delle piastrine basso rispetto alla norma);
  • Aborto spontaneo;
  • Preeclampsia o gestosi.

Quando vengono prodotti gli Aanticorpi anti-cardiolipina?

Costituiscono gli anticorpi più comuni per quanto riguarda i fosfolipidi. Oltre ad essere connessi con una coagulazione sanguigna decisamente eccessiva, può avere a che fare anche con la presenza di alcune malattie autoimmuni, ad esempio il Lupus eritematoso sistemico.

Gli anticorpi anti-cardiolipina vengono generalmente prodotti in determinate condizioni, sia patologiche che non, come l’assunzione di una certa tipologia di farmaci oppure la presenza del virus HIV, ma approfondiremo su questo tema nei prossimi paragrafi.

Questo tipo di anticorpi può presentarsi insieme ad altri anticorpi facenti parte sempre del gruppo degli “anti-fosfolipidi” e nel caso in cui si producono questi anticorpi in concomitanza con coagulazioni e aborti spontanei, si può andare incontro a una vera e propria sindrome da anticorpi antifosfolipidi, meglio conosciuta come APS.

Quali sono i valori normali e come vengono misurati?

Per misurare e valutare la presenza di anticorpi anti-cardiolipina è sufficiente sottoporsi a un determinato prelievo ematico che ci verrà prescritto dal nostro medico. Visto che alcuni farmaci possono influenzare l’esito è necessario informare lo specialista sull’eventuale assunzione di alcuni di essi, prima di sottoporsi al test.

E’ possibile trovare tre tipi diversi di anticorpi anti-cardiolipina nel nostro flusso ematico (i primi due sono quelli che vengono controllati con una maggiore frequenza):

  • lgG;
  • lgM;
  • lgA.

Anche se sono molte le possibilità che i valori di riferimento risultino diversi in base al laboratorio che decidiamo di frequentare, possiamo dire che i seguenti sono generalmente considerati come valori normali per questo esame:

Uomini

  • IgG 0-25 GPL;
  • IgM 0-20 MPL;

Donne

  • IgG 0-25 GPL;
  • IgM 0-20 MPL.

Si consiglia di ripetere l’esame nel caso in cui i risultati dovessero riportare la presenza di questi anticorpi in quanto potrebbero emergere in linea momentanea, oltre al fatto che sono frequenti i casi che riportano falsi positivi.

Cosa succede se gli esami riportano valori troppo bassi?

Visto che bassi valori di anticorpi anti-cardiolipina indicherebbero che il nostro sistema immunitario non è soggetto al malfunzionamento che li produrrebbe, un risultato negativo sarebbe l’ideale e non indicherebbe la presenza di alcun pericolo. Infatti questo valore coicide con la più assoluta normalità.

Cosa succede se gli esami riportano valori troppo alti?

Il problema sorge quando i valori degli anticorpi anti-cardiolipina superano la soglia di normalità. Infatti la presenza di questi auto-anticorpi sta a segnalare un funzionamento errato del sistema immunitario.

Questo malfunzionamento del sistema immunitario, potrebbe farci pensare alla presenza di una condizione patologica. Tra le condizioni patologiche, e non, capita molto spesso di trovare le seguenti:

  • Coagulazione del sangue eccessiva;
  • Sindrome da anticorpi anti-fosfolipidi
  • Artrite psoriasica;
  • Lupus eritematoso sistemico;
  • Frequenti aborti spontanei;
  • Sindrome di Sjogren;
  • Artrite reumatoide;
  • Porpora trombocitopenica idiopatica.

Come possiamo comportarci per favorire il ripristino dei valori normali?

Al fine di riprortare i valori degli anticorpi anti-cardiolipina entro i limiti di normalità, il medico ci prescriverà il trattamento adeguato e/o altri esami di controllo, in base alla diagnosi che ci è stata fatta.

Quando viene prescritto un esame di questo tipo?

L’esame per andare ad indagare sulla presenza di anticorpi anti-cardiolipina è molto utile per la diagnosi di alcune patologie.

Il medico deciderà di prescriverci le analisi del sangue in questione, nel momento in cui si manifesteranno i seguenti fenomeni:

  • Ricorrenti episodi di trombosi;
  • Prolungato tempo di tromboplastina parziale PTT. Nella prassi medica, accanto a questo esame si consiglia di dosare anche l’anticoagulante lupico cioè il tempo di veleno della vipera di Russell diluito;
  • Frequenti aborti spontanei;
  • Risultati falsi positivi della VDRL, ovvero il test per la diagnosi delle malattie veneree;
  • Infarti placentari;
  • Sindromi simili al Lupus eritematoso sistemico.

Visto che la presenza di trombosi potrebbe costituire un sintomo importante per alcune condizioni patologiche, di seguito vi elenchiamo alcuni dei “campanelli di allarme” che possono farvi pensare all’insorgenza di un coagulo del genere:

  • Dolore della gamba colpita dalla trombosi;
  • Respiro affannoso nel caso di un’embolia polmonare;
  • Cambiamento di colore della gamba interessata;
  • Gonfiore della gamba;
  • Tosse persistente (nel caso di embolia polmonare);
  • Dolore al petto (nel caso di embolia polmonare).

Infine, nel caso in cui l’esame è risultato positivo alla presenza di questi anticorpi, si consiglia di ripeterlo dopo un certo periodo di tempo, in modo tale da riuscire a capire se la loro presenza è dovuta da una determinata condizione patologica, oppure se si tratta solo di una situazione temporanea.

Quali sono i fattori che possono influenzare l’esito finale dell’esame?

Come abbiamo già detto, la presenza temporanea di questi anticorpi potrebbe essere strettamente collegata alla presenza di un’infezione. Tuttavia diversi sono i fattori che possono influenzare i risultati dell’esame. Tra i più frequenti abbiamo:

  • Aumento dell’età anagrafica;
  • Precedente test della sifilide (spesso contengono dei fosfolipidi che possono essere la causa di un falso positivo);
  • Antibiotici;
  • Penicillina;
  • Farmaci diagnostici radioattivi;
  • Uso contraccettivi orali.
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