Come possiamo monitorare lo stato del nostro cuore? Che cos’è il CK-MB? Come facciamo a misurare i valori della creatinchinasi e quali sono i suoi valori normali? Quali sono, invece, i valori di cui preoccuparci? Può questo valore essere predittivo di una specifica patologia o condizione che si manifesterà a breve?
Il cuore è senza dubbio l’organo più importante del nostro organismo. Perciò bisogna tenere sotto controllo i suoi valori e monitorarne lo stato di salute. In questo articolo parleremo della creatinchinasi-MB sierica, di come e quando si deve misurare, e di quali sono i suoi valori di riferimento.
In questo articolo parliamo di:
- Che cos’è la CK-MB?
- Come si misura la CK-MB?
- Quali sono i valori normali di CK-MB?
- Cosa succede se i valori di CK-MB sono troppo alti?
- Quando bisogna fare le analisi per CK-MB?
- Aumento dei livelli di CK-MB e infarto del miocardio
- Quali sono gli altri marcatori biochimici dell’infarto al miocardio?
- Il CK-MB e le sue isoforme
- Si possono abbassare i valori di CK-MB?
Che cos’è la CK-MB?
Per capire meglio in cosa consiste la CK-MB è indispensabile introdurre brevemente qualche conoscenza sulla creatinchinasi, ossia dell’enzima che viene prodotto dai nostri organi tissutali ed è indispensabile per i processi energetici.
La creatinchinasi o CPK, infatti, catalizza la trasformazione di creatina e fosfocreatina liberando energia chimica attraverso il consumo di ATP e permette anche il processo inverso, ossia la liberazione di ATP attraverso la defosforilazione della fosfocreatina.
Nel nostro organismo esistono tre tipi di isoenzimi della creatinchinasi, ossia:
- CK-MM: con maggiore concentrazione nei tessuti muscolari;
- CK-BB: maggiore concentrazione nel tessuto cerebrale;
- CK-MB: maggiore concentrazione nel tessuto cardiaco.
Quindi la CK-MB è l’isoenzima della creatinchinasi presente maggiormente nel tessuto del muscolo cardiaco, ed è un ottimo marcatore per le patologie cardiache, soprattutto per l’infarto del miocardio.
Come si misura la CK-MB?
Per andare a misurare i valori della CK-MB basta sottoporsi ad un semplice prelievo ematico, che ci permetterà di controllare i livelli di questo isoenzima nel nostro flusso sanguigno. In base ai valori che si riscontrano si può definire se sono normali, o se dobbiamo preoccuparci di un valore troppo alto.
Quali sono i valori normali di CK-MB?
Generalmente si considerano normali i valori di CK-MB che vanno da 0 a 25 UI/L. Tuttavia bisogna sempre considerare che questi numeri sono soggetti a variazioni in base anche al laboratorio a cui ci riferiamo.
Visto che i valori normali partono da 0 e finiscono a 25 UI/L, possiamo dire che per valori anomali ci si riferisce ai livelli di CK-MB che superano i 25 UI/L, e che non esiste un’anomalia che riguarda valori troppo bassi dell’isoenzima.
Cosa succede se i valori di CK-MB sono troppo alti?
Nel caso in cui i valori riportati sul referto delle analisi dovessero superare la soglia di normalità, l’alterazione potrebbe essere dovuta alla presenza di danni cardiaci, ma non solo. Di seguito riportiamo alcune patologie e condizioni che possono essere indicate da alti valori di questo isoenzima:
- Malattie infiammatorie muscolari (miositi);
- Malattie genetiche che coinvolgono i muscoli, come la distrofia muscolare;
- Eccessiva attività fisica;
- Insufficienza renale;
- Interventi chirurgici che coinvolgono il muscolo cardiaco;
- Rabdomiolisi (ossia la rottura delle cellule facenti parte del muscolo scheletrico);
- Pericardite;
- Miocardite;
- Infarto del miocardio.
Si consiglia di ripetere l’analisi più volte nel caso in cui dobbiamo misurare il rischio di danni cardiaci, in quanto è probabile riscontrare dei falsi positivi.
Quando bisogna fare le analisi per CK-MB?
Solitamente il medico ci prescriverà questo genere di analisi in seguito a risultati troppo alti di CK (creatinchinasi totale), in modo da andare a verificare se si tratta di un’alterazione dovuta all’isoenzima del tessuto cardiaco.
Viene anche prescritto quando non si ha la possibilità di fare il test della Troponina (un test specifico per capire se il paziente ha avuto dei danni al muscolo cardiaco).
Aumento dei livelli di CK-MB e infarto del miocardio
Esistono molti marcatori per la diagnosi di un infarto del miocardio. Le analisi del CK-MB sono indispensabili soprattutto per valutare l’andamento temporale di questo danno cardiaco.
Nel caso di un infarto le cellule morte iniziano a riversare il loro contenuto nel flusso sanguigno, e proprio da questo riversamento viene determinato l’aumento dei valori di CK-MB nel plasma.
Le analisi del sangue in questo caso aiuterebbero a prevenire la morte dell’individuo se vengono fatte subito dopo la comparsa dei sintomi, in modo da intervenire subito nel caso di un altro infarto miocardico.
L’aumento di CK-MB avviene già dopo circa tre ore dall’inizio della necrosi cellulare, per poi raggiungere il picco massimo nelle successive 18-24 ore, e tornare a normalizzarsi dopo circa 72 ore dall’evento.
Quindi, come abbiamo già detto, ai primi sintomi di un infarto si consiglia di controllare questi valori, in modo da monitorarli nelle successive 72 ore, permettendoci di intervenire tempestivamente nel caso di un secondo episodio.
Quali sono gli altri marcatori biochimici dell’infarto al miocardio?
Per la diagnosi di un infarto o di danni cardiaci, il medico può prescriverci anche altri test che fungono da marcatori per questo genere di patologie, alcuni di questi sono i seguenti:
- Troponina;
- LDH (è un indicatore tardivo);
- CK (creatinchinasi totale), anche se è aspecifico;
- AST (determinazioni di aspartato amminotransferasi);
- Mioglobina (già dopo un’ora dall’infarto).
Tuttavia, LDH, AST e CK sono ormai considerati dei test obsoleti in quanto mancano di specificità e di sensibilità. Un marcatore ideale dovrebbe essere caratterizzato da:
- Elevata specificità;
- Facilità nell’impiego dello stesso test;
- Metodica robusta;
- Elevata sensibilità;
- Tempi di risposta non eccessivamente lunghi.
Il CK-MB e le sue isoforme
Nella diagnostica dell’infarto miocardico acuto si preferisce l’utilizzo delle isoforme di CK-MB, esse sono:
- CK-MB 1: è l’isoforma sierica;
- CK-MB 2: è l’isoforma tissutale.
La presenza dell’isoforma tissutale nel siero è sintomo di una precoce necrosi cellulare miocardica, per questo motivo CK-MB 2 ha una maggiore specificità e sensibilità per a diagnosi di un IMA (infarto miocardico acuto).
Si possono abbassare i valori di CK-MB?
Esistono moltissime guide che puntano a rimedi più o meno naturali per abbassare i valori di CK-MB, che indicano questo o quell’alimento come autenticamente miracoloso per il superamento di queste problematiche. In realtà andrebbe ricondotto il problema all’interno del suo carattere di “segnale”: intendiamo dire che per abbassare i valori di CK-MB dovranno essere eliminate le cause che hanno portato al loro innalzamento.
Sarà necessario dunque seguire un percorso prima diagnostico, poi eventualmente terapeutico, per far rientrare i valori di CK-MB all’interno della forbice ritenuta normale. Sconsigliato, sempre e in particolare con problematiche potenzialmente gravi come quelle di cui abbiamo parlato oggi, tentare il fai da te o rivolgersi a questo o a quel rimedio naturale o meno, su consiglio di chiunque non sia il nostro medico curante.
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