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Il cortisolo è un ormone importantissimo che viene prodotto dalla ghiandole surrenali dalla porzione fascicolata. Si tratta di un ormone steroideo che viene sintetizzato a partire dal colesterolo sotto l’azione dell’ACTH (ormoneadenocorticotropo) prodotto dall’ipofisi.
La sua funzione principale consiste nell’indurre un aumento dei livelli di glucosio nel sangue stimolando la gluconeogenesi epatica, ovvero la sintesi di glucosio a partire dagli aminoacidi che derivano dal catabolismo dei muscoli scheletrici e dai lipidi del tessuto adiposo. Il cortisolo, quindi, svolge sostanzialmente un’azione contraria a quella dell’insulina.
Cortisolo alto o basso? Nella guida di oggi conosceremo i valori che devono essere ritenuti corretti, quali patologie possono causare livelli di cortisolo alti o bassi, comprendendo al tempo stesso quando sia il caso di preoccuparsi e quando no.
Il cortisolo svolge un ruolo fondamentale nel nostro corpo (che andremo a conoscere): vediamo insieme come interpretarne i valori e il funzionamento.
Il dosaggio del cortisolo nel sangue (cortisolemia) si rende necessario delle diagnosi di tutte quelle patologie in cui si ha eccesso (cortisolo alto o ipercorticosurrenalismo) o riduzione (cortisolo basso o iposurrenalismo) di questo ormone.
Che cos’è il cortisolo?
Il cortisolo è un ormone che viene prodotto dalle ghiandole surrenali. È un ormone steroideo la cui produzione viene stimolata dall’ormone ACTH o adrenocorticotropo, che viene associato spesso allo stress.
Il cortisolo svolge anche un azione importante contro le infiammazioni, dato che ha un’azione anti-immunitaria, motivo per il quale è utilizzatissimo in medicina nella forma sintetica dei cortisonici (farmaci che hanno una struttura simile al cortisolo che ne mimano le sue azioni di soppressione del sistema immunitario).
In aggiunta, il cortisolo coadiuva la produzione da parte del nostro corpo del glucosio a partire dagli aminoacidi presenti all’interno delle strutture muscolari. Questo è fondamentale per permettere nostro organismo di mantenere uno stato di allerta che spesso prende il nome, in gergo medico, di “stress“.
Dati gli effetti positivi e necessari che svolge sul nostro organismo, verrebbe da chiedersi se il cortisolo sia da considerarsi pericoloso o comunque innaturale in concentrazioni superiori a quelle ritenute normali: la risposta non può che essere affermativa, dato che se in eccesso può inibire la sintesi di RNA, DNA, proteine, ormone della crescita, testosterone con danni a livello di vari organi ed apparati del nostro organismo.
I livelli di cortisolo non sono sempre costanti
I livelli di cortisolo cambiano, e molto, durante la giornata seguendo un ritmo che viene definito circadiano. Tendenzialmente il picco si ha al mattino, intorno alle 7, con la quantità invece più bassa che si fa registrare in genere poco prima di andare a dormire.
Nel caso in cui si dorma di giorno però e si stia svegli di notte (può essere per abitudine, o per lavoro etc.) il ciclo del cortisolo si adatterà ai nostri ritmi.
Diventa dunque estremamente importante registrare anche l’ora in cui si è effettuato il prelievo e paragonarlo con i cicli del sonno del paziente (l’ora in cui ci si corica, quando avviene il risveglio e la durata totale del sonno).
Tendenzialmente quando il medico sospetta che si sia in presenza di condizioni che possono determinare una produzione di cortisolo non adeguata, si dovrà effettuare il test al mattino dopo aver assunto una compressa da 1 mg di desametasone che ha lo scopo di sopprimere la produzione di questo ormone; all’inverso, quando si pensa che invece i livelli di cortisolo siano superiori al dovuto, il prelievo verrà effettuato di sera.
Come avviene il test?
Il test è un normalissimo prelievo del sangue, che dovrà essere effettuato possibilmente:
- con un giorno di riposo da eventuali attività fisiche, in modo particolare se intense;
- prendendosi 30 minuti di relax prima del prelievo.
Attenzione, perché ci sono moltissimi medicinali che possono inoltre modificare l’esito del test. Prima di sottoporsi alle analisi del sangue, è bene comunicare al nostro medico, nel caso in cui non ne fosse al corrente, tutti i medicinali che abbiamo utilizzato negli ultimi periodi.
Farmaci come fenobarbital, carbamazepina, fenitoina e rifampicina sono induttori metabolici che determinano un aumento dell’attività metabolica del fegato e quindi una più rapida eliminazione del desametasone assunto per il dosaggio del cortisolo provocando falsi positivi. Al contrario farmaci come la cimetidina, il diltiazem oppure la fluoxetina causano inibizione metabolica (rallentamento della metabolizzazione epatica) fornendo falsi negativi.
Dosaggio del cortisolo urinario
Se i valori di cortisolo nel sangue sono alti rispetto a quelli che generalmente sono considerati normali vuol dire che le ghiandole surrenali producono quantità eccessive di questo ormone e sarà compito del medico indagare la causa scatenante. Poiché la produzione di questo ormone è sotto il diretto controllo dell’ipofisi, con molta probabilità ci troviamo dinanzi ad un cattivo funzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene.
Questa alterazione può essere causata da diversi fattori: tumori benigni, sindrome di Cushing, tumore alle ghiandole surrenali. Per stabilire la causa certa di un aumento del cortisolo il medico consiglierà di sottoporsi ad esami più approfonditi che comprendono il dosaggio dell’ACTH oppure l’analisi del cortisolo urinario.
Il dosaggio del cortisolo nel sangue non fornisce sempre un dato certo sia perché è estremamente variabile nel corso della giornata sia perché numerose condizioni come gravidanza, pillola contraccettiva, terapia ormonale sostitutiva in gravidanza e condizioni di stress prolungato possono causarne una sostanziale variazione.
Per questo motivo l’esame del cortisolo urinario si rende estremamente importante per valutare l’effettiva funzionalità del surrene ed avere un dato più certo perché riferito all’intero arco della giornata. Questo esame consiste nella raccolta delle urine nell’arco delle 24 ore e consente di misurare il cortisolo libero (cioè non legato alle proteine trasportatrici nel sangue) che viene filtrato dai reni; al contrario del dosaggio del cortisolo salivare ed ematico che misurano i livelli in un preciso momento della giornata.
Come si esegue l’esame?
Il dosaggio del cortisolo urinario è un esame assolutamente indolore che richiede soltanto una normale emissione e raccolta di urina all’interno di un opportuno contenitore in cui si urinerà durante tutto l’arco della giornata. Il suo dosaggio avverrà prelevando un piccolo campione di questa urina.
La procedura per una corretta raccolta è la seguente:
- Al risveglio, la prima urina va gettata nel water e quindi esclusa dall’analisi;
- Per tutto l’arco della giornata si raccoglie l’urina in un contenitore specifico che si conserverà in un luogo fresco al riparo da fonti di calore;
- La prima urina del mattino del giorno seguente va raccolta all’interno del contenitore;
- Si consegna al laboratorio il contenitore il più presto possibile.
Il dosaggio del cortisolo urinario consente di misurare solo la quota di cortisolo libero cioè quello non legato alle proteine di trasporto nel sangue. Per alcuni pazienti sottoporsi alle analisi del sangue (e più precisamente al prelievo con l’ago) può essere fonte di grosso stress che fa aumentare i livelli di cortisolo e quindi alterare i dati che saranno poi elaborati successivamente. Infatti, spesso si consiglia di misurare il cortisolo salivare che insieme a quello urinario rappresentano dati molto importanti per il medico al fine di giungere ad una diagnosi precisa.
Quali sono i valori normali di cortisolo nel sangue?
Per quanto riguarda i valori che devono essere considerati normali di cortisolo nel sangue:
- per gli adulti e i bambini abbiamo 5-25 µg/dL al mattino, mentre verso sera i valori da ritenersi normali devono essere inferiori a 4.5 µg/dL con un leggero picco in corrispondenza della cena.
Al di fuori della forbice di valori sopra riportati, possiamo considerarci in presenza di un anomalia, che dovrà essere sicuramente oggetto di ulteriori approfondimenti da parte del medico curante.
Quando i valori di cortisolo sono alti
Quando i valori di cortisolo sono alti rispetto a quelli che possono essere considerati normali, potremmo essere in presenza di diversi tipi di patologie:
- ipertiroidismo;
- alcuni tipi di forme tumorali che possono colpire il surrene;
- sindrome di Cushing, patologia che causa un’iperattività del surrene e dunque una sovrapproduzione di cortisolo;
- danni renali;
- danni al fegato.
Inoltre l’utilizzo della pillola anticoncezionale o lo stato di gravidanza possono andare ad aumentare sensibilmente quelli che sono i livelli di cortisolo che vengono registrati attraverso le analisi.
Anche la sepsi (malattia sistemica che causa l’invasione di microrganismi di fluidi e cavità del nostro organismo) può determinare un aumento di cortisolo presente nel sangue.
La sindrome di Cushing
La sindrome di Cushing è una causa che vede tra i suoi segni più comuni la produzione eccessiva di cortisolo, anche per periodi di tempo estremamente prolungati.
Si tratta di una patologia che ha un quadro eziologico particolarmente complicato, che può dipendere o da forme tumorali che possono essere collocate in zone del corpo anche lontane dai reni (pensiamo al microcitoma polmonare, ai tumori che attaccano il pancreas, ai tumori che attaccano la tiroide etc.), oppure anche dall’uso prolungato ed eccessivo di farmaci cortisonici.
Ai livelli di cortisolo piuttosto elevati si accompagnano comunque anche altri sintomi:
- astenia;
- sensazione persistente di fatica;
- osteoporosi;
- aumento di peso;
- assenza di libido;
- impotenza;
- amenorrea;
- irsutismo nella donna;
- diabete mellito di tipo II;
- iperglicemia;
- depressione;
- problemi cutanei;
- dolori ossei e anche articolari;
- aumentata tendenza alle infezioni.
Si tratta dunque di una patologia che può peggiorare in modo significativo la qualità della vita del soggetto che ne viene colpito.
Si ricorre in genere a rimozione chirurgica di uno o di entrambi i surreni, oppure alla rimozione dei microadenomi che insistono sull’ipofisi.
Le terapie a base di farmaci ricorrono in genere al Lysodren® (mitotano), un farmaco che riesce a distruggere le ghiandole surrenali per via chimica, terapia che dunque si rende particolarmente utile nel caso in cui l’intervento per l’ablazione dei surreni non sia possibile.
Nel momento in cui vi scriviamo, inoltre, è in sperimentazione in Italia un farmaco che sembrerebbe in grado di ridurre la produzione di ACTH da parte dell’ipofisi: i risultati sembrerebbero molto incoraggianti e potrebbero offrire un’importantissima alternativa a quei soggetti per i quali la rimozione del surrene per la correzione di questa patologia non sia possibile.
Quando i valori di cortisolo sono invece troppo bassi
Quando i livelli di cortisolo nel sangue sono invece troppo bassi:
- potrebbero esserci problemi che coinvolgono il surrene, come ad esempio il morbo di Addison;
- può essere anche il caso di infezioni come la tubercolosi, che possono attaccare direttamente le ghiandole surrenali;
- anche problemi che riguardano l’ipofisi, ovvero forme tumorali, possono determinare alterazioni per quanto riguarda la produzione di cortisolo.