Elettroforesi Sieroproteica o Protidogramma: proteine presenti nel sangue e valori normali

L’elettroforesi sieroproteica (SPEP) è un esame di laboratorio che viene utilizzato per determinare i livelli di alcuni tipi di proteine presenti all’interno della componente plasmatica del nostro sangue. 

Infatti, il nostro sangue è costituito da una frazione cellulare costituita da globuli rossi, globuli bianchi e piastrine e una componente plasmatica in cui sono disciolte tutte le proteine che costituiscono il quadro sieroproteico. I motivi per i quali un medico può prescrivervi di eseguire questa analisi sono diversi ed i risultati consentono di aiutare a diagnosticare e monitorare una vasta gamma di malattie o condizioni che presentano un livello anomalo di proteine nel sangue.

L’elettroforesi sieroproteica, però, non viene utilizzata per la diagnosi di una malattia ma si aggiunge alla schiera di analisi che il medico può consigliare quando sospetta che possano essere presenti alcune specifiche patologie.

In cosa consiste l’elettroforesi sieroproteica? Quando si utilizza? Qual è l’obiettivo di questo tipo di screening? Quali sono i valori normali e quanto c’è da preoccuparsi nel caso in cui non si rientra nei limiti di normalità?

In questa guida parleremo dell’elettroforesi sieroproteica, anche conosciuta con il nome di protidogramma. Ci concentreremo soprattutto sui valori normali di questo esame e sulla gravità di valori alti e/o bassi.

Che cos’è l’elettroforesi sieroproteica?

L’elettroforesi sieroproteica o protidogramma è una tecnica di screening che consente di riconoscere le eventuali alterazioni della concentrazione di proteine presenti nel siero, cioè quelle che circolano nel nostro flusso sanguigno.

Questa tecnica prevede la separazione delle particelle presenti in una provetta di sangue con l’impiego di una corrente elettrica continua alla soluzione da esaminare (per questo “elettroforesi”).

Di solito le alterazioni che andiamo a individuare con l’elettroforesi sieroproteica sono il risultato di:

  • interventi chirurgici recenti;
  • infezioni di vario genere;
  • carenza di immunoglobuline;
  • stati infiammatori;
  • gammopatie monoclonali.

Come si esegue l’esame?

L’esame prevede un normale prelievo ematico. La preparazione per l’esame consiste nel seguire delle semplici regole, ossia limitare l’assunzione di farmaci, il digiuno dalla sera prima e l’assenza di eccessiva attività fisica nei due giorni che precedono il prelievo ematochimico.

La provetta di sangue prelevata verrà poi sottoposta a una corrente elettrica continua che permetterà alle proteine, che reagiscono come molecole cariche elettricamente, di separarsi, migrando verso l’elettrodo di carica opposta.

Nel siero sono presenti due principali categorie di proteine:

  • L’albumina: rappresenta la quantità maggiore di proteine presenti nel siero, viene prodotta dal fegato ed ha il compito di conservare i liquidi organici del nostro corpo facendo in modo che non escano dai vasi sanguigni. Ha anche la funzione di trasportare i principi attivi dei farmaci e gli ormoni attraverso il flusso sanguigno.
  • Le globuline: si dividono in Alfa-1, Alfa-2 (hanno la funzione principale di trasportare i lipidi presenti nel sangue), Beta (fondamentale per il trasporto del ferro) e Gamma (vanno a costituire gli anticorpi del nostro organismo).Protidogramma

Quali sono i valori normali dell’elettroforesi sieroproteica?

I valori di riferimento per le proteine che costituiscono l’oggetto di questo tipo di analisi sono:

  • Albumina: 3,5-5 g/dL (55%-65%);
  • Alfa 1-globuline: 0,2-0,4 g/dl (4,2%-7,2%);
  • Alfa 2-globuline: 0,4-0,8 g/dl (7%-9%);
  • Beta-globuline: 0,6-1 g/dl (9%-13%);
  • Gamma-globuline: 0,9-1,4 g/dl (13%-21%);
  • Rapporto albumina/globuline: 1,2-1,7.

Il rapporto aumenta nel caso di ipogammaglobulinemia (diminuzione del contenuto di gamma globuline) e diminuisce nel caso di malattia autoanticorpale, epatopatie croniche, gammopatie monoclonali, infezioni croniche, sindrome nefrosica.

Perchè sottoporsi al protidogramma? 

Come abbiamo detto, diversi sono i motivi per cui dobbiamo controllare lo stato di alterazione delle proteine (come un’infiammazione o un recente intervento chirurgico).

La carenza, o la presenza eccessiva delle proteine in questione, potrebbe indicare la presenza di qualche patologia, di seguito descriveremo in modo più dettagliato quali sono i rischi dei rispettivi squilibri proteici.

Il medico può consigliare di sottoporsi all’analisi sieroproeteica nel caso si manifestino i seguenti sintomi:

  • eccessiva ed inspiegabile perdita di peso;
  • dolori frequenti alle ossa;
  • debolezza fisica;
  • nausea;
  • stitichezza;
  • sete eccessiva;
  • mal di schiena ingiustificato da movimenti errati.

Tali sintomi possono essere associati a svariate malattie che, nella maggioranza dei casi, vanno diagnosticate sottoponendosi ad un esame del sangue:

  • neoplasie;
  • disfunzioni tiroidee;
  • diabete;
  • anemia;
  • malattie epatiche;
  • malnutrizione;
  • malattie autoimmuni;
  • sclerosi multipla.

Cosa succede quando i valori delle proteine sono troppo alti?

Per ogni tipo di proteina presente nel sangue avremo un tipo di sintomatologia diverso per le alterazioni dei valori:

Albumina

Valori troppo alti di albumina causano iperalbuminemia e possono essere sintomo di una eccessiva attività fisica, disidratazione, o di patologie più serie che riguardano l’equilibrio idrico salino.

Alfa-1 globuline

L’innalzamento dei valori di queste proteine possono indicare la presenza di una gravidanza oppure possono aumentare se si assumono anticoncezionali per via orale. Tuttavia, possono associarsi anche a patologie ma possono anche indicare la presenza di un infarto del miocardio, malattie infettive o infiammatorie croniche.

Alfa-2 globuline

I valori delle alfa-2 globuline si alzano nel caso in cui sono presenti patologie renali, diabete, patologie genetiche (come la sindrome di Down), tumori maligni e in gravidanza.

Beta globuline

Valori troppo alti si riscontrano in caso di anemia da carenza di ferro nel sangue, ipercolesterolemia, e si può verificare anche in presenza di una gravidanza.

Gamma globuline

Nel caso in cui si ottengono valori troppo alti di gamma globuline si parla di ipergammaglobulinemia e può essere causata da patologie infiammatorie autoimmuni, da malattie come il mieloma multiplo, e durante infiammazioni croniche e acute.

Cosa succede quando i valori delle proteine sono troppo bassi?

Come per i valori troppo alti, anche per risultati eccessivamente bassi avremo una sintomatologia diversa per ogni tipo di proteina:

Se l’albumina è bassa

Valori troppo bassi di questa proteina prendono il nome di ipoalbuminemia. Può essere causata da patologie come la celiachia, o altre malattie che coinvolgono il sistema epatico, come la cirrosi. Può anche essere causata da fattori non patologici come la malnutrizione, il digiuno e la gravidanza.

Se le alfa-1 globuline sono basse

L’abbassamento dei valori di queste proteine può essere sintomo di patologie epatiche, renali, ed ereditarie (come l’efisema polmonare congenito).

Se le alfa-2 globuline sono basse

Il loro abbassamento al di sotto della soglia minima può essere stato causato da patologie epatiche che compromettono la loro sintesi, da ipertiroidismo e da patologie di tipo infiammatorio.

Se le beta globuline sono basse

Valori troppo bassi di beta globuline possono indicare malnutrizione e patologie che coinvolgono il fegato (come la cirrosi epatica).

Se le gamma globuline sono basse

Valori troppo bassi causano la ipogammaglobulinemia, che può insorgere dopo un trapianto di organi a causa dei farmaci che aiutano l’organismo a non rigettare l’organo trapiantato, ma può anche costituire il campanello di allarme per malattie congenite, tumore del sangue (come il linfoma o la leucemia), e per malattie molto più gravi come la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita, comunemente conosciuta come AIDS.

Quali sono i fattori che possono incidere sull’alterazione dei risultati?

Come per qualsiasi altro tipo di esame del sangue, anche in questo caso potrebbero interferire dei fattori che alterano il risultato finale. Per quanto riguarda i valori delle proteine totali, i seguenti fattori contribuiscono ad un abbassamento del risultato:

  • gammopatie monoclonali (morbo di Waldenström e mieloma);
  • gammopatie policlonali;
  • disidratazione.

Tra i fattori che invece possono essere incisivi per un aumento dei valori, sempre delle proteine totali, abbiamo soprattutto:

  • epatopatie acute e croniche;
  • noplasie;
  • sindrome nefrosica;
  • diarrea;
  • emodiluizione;
  • febbre;
  • insufficienza renale;
  • interventi chirurgici;
  • infezioni acute;
  • malnutrizione cronica;
  • ipercatabolismo;
  • vomito;
  • digiuno o dieta ipoproteica;
  • traumi.

Come dobbiamo comportarci in caso di valori alterati?

La prima cosa da fare nel caso in cui dovessimo riscontrare dei valori alterati dai nostri esami di elettroforesi sieroproteica, è chiamare il nostro medico curante, in modo tale che una persona qualificata possa interpretare i risultati delle analisi.

Il medico ci aiuterà a cercare la causa scatenante dello squilibrio, consigliandoci di fare ulteriori controlli ed altri esami, in modo tale da arrivare a un risultato definitivo.

Una volta trovata la causa scatenante possiamo procedere con la cura, nel caso in cui si tratti di una patologia, o con l’eliminazione della stessa causa, ad esempio se lo squilibrio dovesse dipendere dall’assunzione di un farmaco, come la pillola anticoncezionale, è consigliabile sospenderne l’assunzione.

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