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Il nostro corpo ci da innumerevoli segnali prima di cedere, uno dei tanti riguarda i valori degli enzimi cardiaci.
In genere questi particolari enzimi sono rilasciati nel sangue a seguito di un infarto o di un serio danno al cuore, ma entrano in circolo anche in caso forte stress che interessa il cuore.
Gli enzimi cardiaci possono anche essere spia di alcune patologie a carico del cuore oltre che un allarme che il nostro corpo ci lancia per avvertirci che qualcosa non va.
Ma quali sono gli enzimi cardiaci, a cosa servono e come possono aiutarci a prevedere problemi seri? Oggi vi parleremo proprio di queste sostanze che possiamo ritrovare nel nostro sangue in particolari condizioni.
Enzimi cardiaci: Quali Sono?
Gli enzimi cardiaci sono quel particolare tipo di enzimi che vengono rilasciati nel sangue in caso di patologie a carico del cuore e/o durante e dopo un infarto del miocardio. Gli enzimi cardiaci si ricercano tramite le analisi del sangue e sono utili per confermare se la persona ha o ha avuto patologie che interessano il cuore o se ha avuto un infarto.
Gli enzimi cardiaci sono i seguenti:
- Creatinfosfochinasi (CPK o CK), in particolare la sua isoforma specifica del cuore CK-MB;
- Aspartato aminotransferasi (AST o GOT);
- Lattato deidrogenasi (LDH);
- Troponina.
La frequenza e la quantità riscontrata nel sangue di questi enzimi cardiaci, sono utili per capire la gravità della patologia oltre che la fase in cui si trova. Quando si parla di biomarcatori si parla di molecole che vengono rilasciate nel circolo sanguigno quando il cuore è sotto forte stress o se ha subito danni. Il valore di questi enzimi è un punto di riferimento fondamentale che serve per diagnosticare:
- l’ischemia cardiaca;
- la sindrome coronarica acuta;
- varie patologie a carico del cuore.
Il test degli enzimi cardiaci vengono effettuati anche per prevenire un possibile ed eventuale rischio di sviluppo di patologie a carico del cuore. Inoltre, servono per il monitoraggio dei pazienti con sospetta ischemia cardiaca oppure con sospetta ACS cardiaca (ovvero la sindrome coronarica acuta).
La causa più comune di ischemia cardiaca e di sindrome coronarica acuta cardiaca è la formazione di ostruzioni sulle pareti arteriose. Queste placche ostruttive si chiamano in medicina aterosclerosi e vanno a ridurre l’apporto di sangue e ossigeno al cuore.
L’ischemia cardiaca si verifica a causa di un apporto ridotto di ossigeno e di sangue al cuore, questa riduzione di apporto è causata dal restringimento di una coronaria che va oltre il 70%. Una volta ristretta il rischio di insorgenza di un infarto si alza notevolmente oppure si verifica direttamente un infarto.
I fattori che causano l’insorgenza delle placche coronariche sono:
- ipercolesterolemia;
- pressione alta;
- diabete;
- obesità;
- carenza di sonno;
- fumo;
- stress;
- ritmi di vita molto frenetici.
Anche la troponina è considerato un enzima cardiaco. Si tratta di una proteina che si trova nel muscolo scheletrico e nel muscolo cardiaco e regola le contrazioni muscolari, comprese quelle del cuore. Quando le cellule del miocardio subiscono un danno queste particolari proteine vengono rilasciate nel circolo sanguigno (esattamente come gli altri enzimi cardiaci) ed è possibile rilevarle tramite delle semplici analisi del sangue. Più grave è il danno, più alta sarà la concentrazione di troponine nel sangue. Per questo motivo un test della troponina potrebbe essere necessario per la diagnosi di infarto e/o di altre patologie a carico del cuore.
ll complesso delle varie troponine è costituito da tre diverse subunità:
- TnC (o Troponina C);
- TnI (o Troponina I);
- TnT (o Troponina T).
La TnI e la TnT vengono rilasciate nel sangue a seguito di danni a carico del cuore come ischemia, infarto miocardico e processi infiammatori a carico del cuore.
I valori di queste due sostanze si misurano per capire se il paziente ha subito un infarto oppure un altro tipo di danno a carico del muscolo miocardico. I valori di queste sostanze si rilevano attraverso un esame del sangue e sono considerati tra i più importanti riferimenti per la diagnosi delle patologie a carico del cuore e per la valutazione dello stato di salute del muscolo cardiaco.
Le concentrazioni di TnI e TnT aumentano se il paziente ha avuto un infarto entro 3 o 4 ore dall’episodio e il valore può rimanere alto per circa 10 o 15 giorni. Valutare i vari enzimi cardiaci è necessario per capire il tipo di problema che affligge il paziente, la gravità del caso e per valutare una corretta terapia.
Enzimi cardiaci Alti: Cosa Significa?
Se si innalzano gli enzimi cardiaci significa che il cuore sta accusando una condizione di particolare sofferenza delle cellule che compongono le fibre muscolari del miocardio.
Questo fenomeno di innalzamento deve essere valutato con attenzione dal medico e relazionato alle condizioni in cui è apparso. Ad esempio se il rialzo degli enzimi è comparso in contemporanea o successivamente ad un episodio di febbre si potrebbe pensare ad una sospetta pericardite (ovvero un processo infiammatorio del cuore che di solito segue alle infezioni di organi vicini o a traumi).
Per valutare le patologie che affliggono il cuore è necessario anche controllare i valori della troponina (proteina delle fibre muscolari) nell’arco di più prelievi. Un controllo accurato e approfondito sugli enzimi cardiaci e sui vari parametri circolatori e sull’ECG del paziente possono fornire un quadro ben delineato per la diagnosi e per la terapia delle eventuali malattie. I valori normali della troponina cardiaca devono essere pressoché vicini allo zero per denotare che il cuore è in salute.
Alti livelli di enzimi cardiaci nel sangue possono essere associati anche a patologie extra cardiache (ovvero che non hanno origine direttamente nel cuore) come ad esempio:
- pressione alta;
- ictus;
- emorragia cerebrale;
- embolia polmonare;
- preeclampsia;
- ipotiroidismo;
- cirrosi epatica;
- disfunzioni renali gravi;
- insufficienza respiratoria;
- shock settico;
- crisi epilettiche;
- rigetto di un organo dopo il trapianto.
Quando viene prescritto l’esame degli enzimi cardiaci?
Se paziente presenta sintomi riconducibili ad un possibile attacco di cuore è necessario fare gli opportuni esami. I sintomi più comuni di problemi cardiaci sono:
- dolore al torace;
- senso di oppressione al torace;
- respiro corto;
- difficoltà a respirare;
- battito cardiaco accelerato;
- nausea;
- senso di affaticamento;
- vomito;
- sudori freddi;
- giramenti di testa;
- mal di schiena accompagnato da dolore alle braccia, alla mandibola e al collo.
Se avvertite questi sintomi è consigliabile rivolgersi immediatamente al più vicino pronto soccorso ospedaliero. Evitate di soprassedere, un infarto può essere fatale e un intervento tempestivo può fare la differenza tra la vita e la morte.
Enzimi cardiaci come avvertimento
Gli enzimi cardiaci ci avvertono che il nostro cuore è sotto stress, non è necessario arrivare ad avere un vero e proprio infarto per far sì che i valori di questi enzimi schizzino in alto nelle analisi. Basta che il cuore abbia subito anche danni da stress e i valori nelle analisi risulteranno anomali.
Se sapete che nella vostra famiglia ci sono stati casi di infarto o di patologie a carico del sistema cardiocircolatorio cercate di tenere sotto controllo i valori di questi enzimi tramite analisi periodiche, soprattutto se vi sembra di aver notato qualche sintomo che possa essere ricondotto a patologie a carico del cuore.
Per maggiori informazioni e delucidazioni riguardo gli enzimi cardiaci e le opportune analisi per la loro valutazione vi consigliamo di consultare sempre il vostro medico, anche per dissipare un piccolo dubbio.
Come sempre vi ricordiamo che i nostri articoli sono a scopo puramente informativo e che non sostituiscono in alcun modo il parere del vostro medico di fiducia.
Se pensate di soffrire di patologie a carico del cuore parlate con il vostro medico curante di fiducia, evitate di trascurare il vostro problema e vedrete che tutto andrà per il meglio. Per evitare di soffrire di patologie cardiache è sempre consigliabile seguire uno stile di vita sano e attivo e una dieta con pochi grassi.
Se pensate di essere soggetti a rischio pensate di prendere provvedimenti prima di incontrare il peggio e ricordate che prevenire è meglio che curare.
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