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Esami ematochimici: cosa sono? Quali test includono? In quali casi dobbiamo ricorrervi? A cosa servono?
Queste sono solo alcune delle domande a cui risponderemo nel corso della guida di oggi e vedremo insieme passo passo, quelli che sono appunto gli esami ematochimici, tra gli strumenti diagnostici più importanti tra quelli che sono a disposizione dei medici per individuare eventuali patologie, squilibri, problematiche che potrebbero evolversi in stati di malattia.
Stiamo parlando, in sostanza, delle classiche analisi del sangue che si utilizzano per controllare il nostro stato di salute e rilevare prontamente un’alterazione dei parametri che possono essere segno di malattie o di condizioni in fase di aggravamento di una sintomatologia che ancora deve presentarsi. Per questo motivo vengono spesso prescritti nell’ambito di esami del sangue di routine in modo da avere sempre sotto controllo la situazione.
Cosa sono gli esami ematochimici?
Gli esami ematochimici non sono altro che gli esami del sangue che vengono utilizzati per:
- rilevare la presenza e la concentrazione nel sangue di taluni enzimi (tra quelli che più di frequente vengono testati transaminasi, fosfatasi, enzimi dell’apparato epatico, Gamma GT/GGT, colinesterasi);
- il conto totale delle proteine, nonché quello delle proteine divise per tipo (albumina e globuline);
- la concentrazione di bilirubina;
- la concentrazione di glucosio;
- le concentrazioni dei diversi elettroliti (cloro, calcio, fosforo, potassio, sodio);
- la presenza di eventuale acido urico;
- il contenuto nel sangue di anidride carbonica.
A cosa servono questi test specifici?
Di seguito troverete anche quelle che sono le funzioni dei test singoli, tra quelli che fanno parte degli esami ematochimici, riassunte a scopo informativo.
Transaminasi
Si tratta del test che individua la presenza degli omonimi enzimi nel sangue che operano a livello epatico. Il loro scopo è quello di convertire gli aminoacidi, rendendoli disponibili a scopo energetico ed una loro presenza in concentrazione elevata può essere indice di problemi all’apparato epatico, e dunque in misura principale al fegato. Nell’ambito di questo esame, vengono dosati i seguenti valori:
- Alanina aminotranferasi (ALT) chiamata anche transaminasi glutamico-piruvica (GPT);
- Aspartato aminotransferasi (AST) nota anche con il nome di transaminasi glutammico-ossalacetica (GOT);
- Gamma glutamiltransferasi detta anche gamma glutamiltranspeptidasi (gamma GT).
Fosfatasi alcalina
Individua presenza e concentrazione del medesimo enzima. Anche in questo caso è uno dei test che appartiene al cosiddetto profilo epatico, ovvero a quei test che vengono effettuati per ravvisare eventuali problemi al fegato. Oltre ad indicare la presenza di malattie del fegato, la fosfatasi alcalina consente di individuare soprattutto danni a livello delle vie biliari.
Proteine nel sangue
Si tratta di valori che possono essere misurati eseguendo un’elettroforesi sieroproteica o protidogramma grazie al quale è possibile valutare la concentrazione di tutte le proteine plasmatiche presenti nel sangue. Sia valori alti che bassi sono in genere collegati a disturbi di carattere o metabolico o renale. Quando le proteine sieriche totali sono alte, si può essere in presenza di problemi al fegato, oppure ai reni, nonché di alcune patologie autoimmuni e di alcune malattie che colpiscono nello specifico il sangue.
Quando invece i valori che si fanno registrare sono bassi, potremmo essere di fronte a problemi di carattere intestinale, con compromissione dell’assorbimento. Tra le patologie più comuni collegate a questa condizione troviamo morbo di Crohn, scompensi cardiaci, anoressia, diete insufficienti, forme tumorali di diverso tipo, anoressia.
Urea nel sangue
Quando i test che misurano la concentrazione di urea nel sangue fanno registrare valori superiori al dovuto, si è in presenza il più delle volte di alterazioni del funzionamento dei reni, oppure di diete che presentino un forte sbilanciamento a livello delle proteine. Inoltre, e spesso in istanza decisamente più comune, può essere anche il caso di una momentanea disidratazione.
Bilirubina
Quando i valori di bilirubina si fanno registrare come troppo alti, si è in presenza di ittero. Se è la quantità di bilirubina non coniugata ad essere troppo alta, siamo in genere in presenza di patologie che prevedono la distruzione di globuli rossi.
Anemia emolitica, anemia perniciosa, cirrosi epatica, sindrome di Gilbert: sono tutte cause che possono nascondersi dietro valori di bilirubina non coniugata troppo alta.
Quando invece ad essere troppo alta è la bilirubina coniugata o diretta, si è in presenza in genere di problemi che riguardano principalmente il fegato, come ad esempio epatiti virali e alcoliche, nonché reazioni a talune categorie di farmaci. In casi statisticamente meno rilevanti invece si può essere in presenza di calcoli ai dotti biliari o a lesioni degli stessi.
Elettroliti
Il test degli elettroliti nel sangue è uno dei più complessi tra quelli che vengono presentati in breve in questa pagina, in quanto ad essere testate sono le concentrazioni di diverse sostanze come cloruri, magnesio, potassio, calcio e sodio. Al variare delle concentrazioni di queste sostanze possono essere associate diverse patologie e stati di malessere, motivo per il quale appunto l’esame elettrolitico è tra i più importanti tra quelli che fanno parte del gruppo degli esami ematochimichi.
Glucosio nel sangue o glicemia
Il test della glicemia nel sangue è di importanza fondamentale per individuare eventuali patologie che possano compromettere quelli che sono i normali processi metabolici degli zuccheri. Il test viene svolto sia a digiuno che a distanza fissa dall’ingestione di una certa quantità di glucosio. Serve per individuare stati come l’alterata glicemia a digiuno, l’intolleranza al glucosio e infine diversi tipi di diabete. È un test diagnostico di importanza fondamentale per il controllo anche dell’evoluzione delle suddette patologie.
Anidride carbonica nel sangue
Nel caso in cui invece ad essere fuori norma fossero i valori di anidride carbonica (CO2) nel sangue, si è in presenza di quella che in gergo medico viene chiamata ipercapnia. Si tratta di uno stato che può essere determinato da problemi di ipoventilazione, patologie che attaccano i polmoni e più in generale di problematiche che riguardano la corretta respirazione del soggetto.
Quando sono richiesti gli esami ematochimici?
Nella nostra brevissima rassegna abbiamo indicato a grandi linee quelli che sono i fenomeni che sono collegati a questo o a quello specifico test che fa parte del gruppo degli esami ematochimici. Sarà il vostro medico, quando necessario, ad indicare il ricorso a uno o a più degli esami in questione.
Come si svolgono gli esami ematochimici?
Si tratta di esami che passano tutti dalle analisi del sangue. Il tutto avverrà con un prelievo, prima del quale potremmo dover osservare alcune specifiche indicazioni, come il digiuno o il bere determinate quantità di acqua. Ad ogni modo sarà il vostro medico ad indicarvi come comportarvi prima del prelievo, che in alcuni casi può essere anche doppio a breve distanza di tempo, come nel caso specifico del test per la glicemia.
Ad ogni modo all’interno della categoria dei test ematochimici rientrano esami anche piuttosto diversi per modalità tra loro: sarà necessario muoversi passo per passo e seguire per filo e per segno le indicazioni date dal nostro medico curante e dal laboratorio nel quale ci recheremo a svolgere gli esami.
Mai interpretare i test degli esami ematochimici da soli
Informarsi su quelli che sono i valori dei vari test e le possibili conseguenze di registrazioni fuori norma è sicuramente una buona cosa, ma non deve assolutamente portare all’autodiagnosi e mai assolutamente all’autoterapia. Si tratta infatti di valori che il più delle volte sono di fondamentale importanza e complessità e che devono essere inquadrati dal medico, anche alla luce di altri tipi di sintomi che potrebbero interessare il nostro corpo.
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