In questo articolo parliamo di:
- Come si misurano i valori del ferro? Quali sono i valori normali?
- Perché e quando viene prescritto questo esame durante la gestazione?
- Cosa succede quando si riportano valori di ferritina troppo bassi?
- Quali sono i sintomi di livelli bassi di ferritina?
- Quali sono i rischi a cui si va incontro nel caso di bassi livelli di ferritina?
- Come possiamo porre rimedio a questa condizione di anemia?
Che cosa indicano i valori di ferritina? Come si comportano questi valori durante la gravidanza? Cosa accade quando si ha un livello di ferritina troppo basso durante tutto l’arco della gestazione? Quali sono i rischi per la gestante? Quali, invece, quelli del bambino?
Quando si è in gravidanza è lecito e normale chiedersi le implicazioni e gli effetti di possibili alterazioni dei valori che vengono dosati sottoponendosi agli esami del sangue obbligatori previsti.
Oggi parleremo, in particolare, della ferritina bassa in gravidanza focalizzando la nostra attenzione sulle cause e sulle conseguenze di un valore troppo basso di ferritina, anche detto ipoferritinemia.
Come si misurano i valori del ferro? Quali sono i valori normali?
Durante la gravidanza è necessario monitorare i parametri biologici e anche la composizione di sangue ed urine con una certa costanza, al fine di garantire un corretto sviluppo del feto e individuare prontamente problematiche che potrebbero colpire entrambi.
Il dosaggio dei valori della ferritina rientra tra quei parametri particolarmente importanti da valutare durante il periodo di gestazione ed è per questo che vengono monitorati durante tutti e 9 i mesi della gravidanza.
Questi valori vengono registrati attraverso un semplice prelievo ematico. E’ importante monitorare i livelli del ferro in quanto questo minerale importantissimo prende parte al trasporto di ossigeno, favorendo, quindi, l’ossigenazione del sangue del piccolo.
Premettendo che i valori di riferimento possono variare in base alle tecniche che vengono utilizzate dal laboratorio di analisi, i seguenti vengono generalmente considerati valori normali per una donna che non è in dolce attesa:
- Valori compresi tra 20 e 120 nanogrammi/mL.
Nel caso di una donna durante il periodo di gestazione, però, bisogna iniziare ad allarmarsi nel momento in cui i valori di ferritina della donna scendono al di sotto dei 10 g/dl.
Perché e quando viene prescritto questo esame durante la gestazione?
Per monitorare al meglio l’andamento della gravidanza è opportuno che il medico conosca a fondo le condizioni della gestante fin dall’inizio del periodo di gestazione. Per questo motivo si consiglia di sottoporsi a un dosaggio della ferritina non appena si scopre di essere in dolce attesa.
Inoltre, i medici consigliano alla gestante di sottoporsi a un emocromo completo per valutare anche la disponibilità di ferro dell’organismo in modo periodico. Tuttavia, il ginecologo potrebbe ritenere opportuno intensificare i controlli o prescrivere esami diversi in determinate condizioni.
Cosa succede quando si riportano valori di ferritina troppo bassi?
Nel caso in cui, appunto, i valori della ferritina scendano al di sotto dei 10 g/dL, la futura mamma è colpita da una anemia. Questa condizione, però, è molto comune durante la gravidanza, infatti circa il 40% delle donne incinte ne soffre.
Il motivo principale per cui l’anemia è così diffusa tra le future mamme, è che il fabbisogno di ferro della gestante aumenta notevolmente nel secondo e nel terzo trimestre, in quanto il bambino ne utilizza una parte sottraendola alla mamma.
Tra i motivi più frequenti per cui la gestante va incontro a una carenza di ferro, abbiamo soprattutto i seguenti:
- Gravidanze di gemelli (più sono i bambini che la gestante porta in grembo, maggiori saranno le quantità di ferro che le verranno sottratte per soddisfare il fabbisogno dei piccoli);
- Placenta previa che provoca dei sanguinamenti;
- Processo di emodiluizione;
- La presenza di fibromi uterini che causano delle piccole perdite di sangue.
Quali sono i sintomi di livelli bassi di ferritina?
Il ginecologo saprà riconoscere i sintomi relativi a questa condizione fisiologica. Tuttavia è bene che la stessa gestante si informi su di essi in modo tale da sapere a cosa sta andando incontro.
Per questo motivo di seguito vi mostriamo quali sono i sintomi più frequenti di valori di ferritina bassa:
- Dispnea (anche detta “fame d’aria”);
- Frequenti mal di testa;
- Capogiri;
- Irritabilità;
- Senso di spossatezza e stanchezza cronica;
- Aspetto più pallido della pelle;
- Aumento della frequenza cardiaca;
- Mancanza di fiato;
- Aumento del volume della milza;
- Mancanza della forza muscolare;
- Diminuzione della libido;
- Vertigini e sensazione di svenire;
- Mancanza di concentrazione;
- Dolori ai muscoli, alle articolazioni e alle ossa;
- Presenza di ulcere sul palato, sugli angoli della bocca e sulla lingua;
- Sindrome delle gambe senza riposo.
Non bisogna assolutamente sottovalutare questi sintomi qualora dovessero manifestarsi, in quanto, una mancanza di ferro potrebbe portare gravi conseguenze alla futura mamma, ma soprattutto al bambino che è in via di sviluppo.
Quali sono i rischi a cui si va incontro nel caso di bassi livelli di ferritina?
Visto che il ferro è deputato alla sintesi dell’emoglobina che trasporta ossigeno, la mancanza di ferro andrebbe a causare un deficit nell’assorbimento dell’ossigeno.
Un’ossigenazione errata del piccolo potrebbe provocare i seguenti rischi:
- Diminuzione del peso corporeo del piccolo;
- Sviluppo di patologie cardiovascolari;
- Inadeguata dimensione del cranio rispetto all’età gestazionale;
- Rallentamento della crescita cerebrale del piccolo;
- Depressione post-partum (per la mamma).
Infine, recenti studi, hanno dimostrato che una carenza di ferro durante il periodo di gestazione, potrebbe causare un rapporto distaccato tra il bambino e la madre.
Come possiamo porre rimedio a questa condizione di anemia?
Una condizione di anemia durante la gravidanza potrebbe andare ad interferire con l’ossigenazione del bambino, portando anche delle gravi conseguenze sullo sviluppo del piccolo. Per questo motivo è importante porre rimedio alla carenza di ferro.
Il medico ci consiglierà sicuramente di integrare questo minerale così importante attraverso l’alimentazione, anche se a volte potrebbe ritenere opportuno prescriverci degli integratori (ad esempio nel caso in cui si aspettano dei gemelli).
Di seguito citiamo alcuni degli alimenti più comuni in cui possiamo trovare questa sostanza:
- Carne rossa (specialmente il fegato bovino);
- Selvaggina;
- Frutta secca;
- Pesce (soprattutto la sogliola, la spigola, il merluzzo eccetera);
- Verdure a foglia verde come gli spinaci;
- Uova;
- Cereali;
- Legumi.
Inoltre, si consiglia di affiancare ad un’alimentazione ricca di ferro, anche l’assunzione di alimenti contenenti vitamina C, in modo da favorire l’assorbimento a livello intestinale del ferro.
Una sostanza che potrebbe contrastare l’insorgere dell’anemia durante la gravidanza, è l’acido folico. E’ risaputo, infatti, che anche questa sostanza è indispensabile per la sintesi dell’emoglobina. Quindi possiamo dire che l’acido folico affianca l’attività del ferro.
Infine se state affrontando una gravidanza e siete particolarmente soggetti ad anemia, il medico, oltre ad inserire gli integratori nella dieta a base di ferro, vi sconsiglierà totalmente di mangiare alcuni cibi che possono contrastare il riassorbimento del minerale, ad esempio:
- Caffè;
- Cibi ricchi di calcio (come il latte e i suoi derivati);
- Tè;
- Cibi ricchi di fibre.
Data l’importanza del ferro per l’organismo della futura mamma, ma soprattutto per il corretto sviluppo del bambino, vi consigliamo di rivolgervi sempre al vostro medico curante o al vostro ginecologo nel momento in cui iniziate a sospettare la presenza di una anemia.
Condividi su: