Che cos’è il fibrinogeno? Il fibrinogeno, detto anche Fattore I, è una importantissima proteina plasmatica prodotta dal fegato che svolge un ruolo cruciale nel processo di coagulazione sanguigna insieme a ben altri 13 fattori.
Quando c’è un danno vascolare e si inizia a perdere sangue, l’organismo mette in atto la cascata coagulativa per evitare ingenti perdite di sangue ed emorragia. Nel caso di fibrinogeno basso oppure di difetti a carico della coagulazione sanguigna si avrà maggiore difficoltà a formare il coagulo e difficile sarà arrestare la perdita di sangue.
Anche avere un valore di fibrinogeno alto nel sangue espone a rischi potenzialmente pericolosi per il nostro organismo in quanto l’aumento dell’attività coagulativa favorisce la formazione di trombi che possono causare infarto ed ictus per ostruzione vascolare.
Quali sono le funzioni svolte dal fibrinogeno? Bisogna preoccuparsi di un valore troppo alto o troppo basso? Quali sono i valori normali, e come facciamo a mantenerli tali?
In questo articolo cercheremo di approfondire le cause e i sintomi dei valori alterati del fibrinogeno, cercando di fornirvi dei possibili rimedi per mantenere costanti i livelli normali, tenendo sempre conto del fatto che solo il nostro medico curante saprà indicarci la soluzione migliore.
In questo articolo parliamo di:
- Quali sono i valori normali di fibrinogeno?
- Come misuriamo i livelli di fibrinogeno?
- Fibrinogeno Alto: Le Cause
- Fibrinogeno Basso: le cause
- Livelli di fibrinogeno durante la gravidanza
- Quando è necessario il consulto del medico?
- Quali sono i sintomi di un valore alterato di fibrinogeno?
- Quali sono i rimedi?
Quali sono i valori normali di fibrinogeno?
Il fibrinogeno è una proteina molto importante che si trova nel plasma sanguigno, e viene prodotta principalmente dal fegato, ma anche dai tessuti interni di gran parte delle strutture del nostro sistema cardiocircolatorio, tra cui:
- vasi linfatici;
- vasi sanguigni;
- cuore (ventricoli, atri, vasi sanguigni cardiaci).
La funzione più importante del fibrinogeno è quella di prendere parte alla coagulazione sanguigna trasformandosi in fibrina, una sostanza proteica che aiuta ad arrestare eventuali emorragie, insieme ad altri fattori addetti alla coagulazione del sangue.
Infatti, il fibrinogeno agisce insieme alle piastrine, fondamentali per la formazione del coagulo, aiutandole ad aderire alle pareti dei vasi sanguigni, e permettendo una stabile coagulazione sanguigna trasformandosi in una rete solida e non solubile di maglie di fibrina.
I valori del fibrinogeno sono rilevabili attraverso delle normali analisi del sangue e i parametri normali che indicano un corretto funzionamento del meccanismo di coagulazione e sono i seguenti:
- Donne: 200-430 mg/dl;
- Uomini: 200-375 mg/dl.
Come misuriamo i livelli di fibrinogeno?
Per quanto riguarda la misurazione quantitativa, come per ogni altra proteina presente nel sangue, anche i livelli del fibrinogeno sono individuabili attraverso un prelievo ematico. Tuttavia, in questo caso, non è necessario essere in uno stato di digiuno durante l’analisi.
E’ anche possibile misurare la funzionalità del fibrinogeno attraverso dei test qualitativi che prevedono di verificare la sua capacità nella formazione del coagulo. Anche in questo caso viene effettuato un prelievo ematico, ma è un test molto più complesso rispetto a quello quantitativo.
Nel caso della misurazione qualitativa bisogna vedere quanto tempo impiega il fibrinogeno a trasformarsi in fibrina, ossia quanto impiega a coagulare, al contrario della misurazione quantitativa in cui si va a “contare” lo stesso livello della proteina.
Fibrinogeno Alto: Le Cause
Qualora dalle nostre analisi del sangue dovesse risultare una concentrazione di fibrinogeno elevata rispetto alla norma, dobbiamo sapere che le possibili cause di questo squilibrio sono:
- infarto;
- tumori;
- artrite reumatoide e tutte le altre patologie infiammatorie;
- ictus;
- l’uso di contraccettivi orali (pillola anticoncezionale);
- epatite;
- abuso di tabacco;
- gravi ustioni e/o ferite;
- alto peso corporeo;
- malattie dei reni;
- mestruazioni;
- recente operazione chirurgica;
- gravidanza.
Tra le cause troviamo lo stile di vita dell’individuo. In questi casi, quindi, eliminando la cattiva abitudine, si può diminuire notevolmente il rischio di un alto valore di fibrinogeno, come nel caso del tabagismo o dell’elevato peso corporeo.
Un’elevata concentrazione di fibrinogeno ci espone al rischio di formazione di coaguli nel sangue, meglio conosciuti come trombi. Inoltre aumenterebbe il rischio di sviluppare ictus, infarti e malattie coronariche.
Fibrinogeno Basso: le cause
Nel caso in cui il valori di fibrinogeno dovessero risultare eccessivamente bassi, invece, le possibili cause sono:
- anemia;
- infezioni molto gravi;
- cattiva nutrizione;
- malattie del fegato;
- alcune forme tumorali (in particolare la leucemia);
- embolia;
- emofilia;
- fibrinolisi;
- deficit ereditari;
- coagulazione intravasale disseminata.
Livelli di fibrinogeno durante la gravidanza
Durante il periodo di gestazione non c’è da preoccuparsi se i valori di fibrinogeno risultano più alti della norma. Piuttosto, ci sarebbe da preoccuparsi se questi fossero troppo bassi o normali.
E’ sempre buon uso monitorare i valori di fibrinogeno in gravidanza, ma non c’è da allarmarsi fino a un valore di 700 mg/dl. L’aumento di questa glicoproteina dipende dal fatto che il corpo si sta preparando all’emorragia che subirà durante il parto.
Se il valore dovesse superare i 700 mg/dl è necessario consultare il nostro medico o il ginecologo, il quale ci prescriverà degli esami ulteriori, come ad esempio il D-dimero o l’antitrombina III che aiuteranno il nostro organismo a prevenire le trombosi.
Se invece il valore del fibrinogeno durante la gravidanza dovesse essere troppo basso, il nostro medico, o ginecologo, ci prescriverà una terapia ad alta concentrazione di fibrinogeno, così come farebbe anche per le donne che non aspettano un bambino.
Quando è necessario il consulto del medico?
Quando i valori del fibrinogeno si discostano notevolmente da quelli normali è necessario chiedere un consulto medico, il quale verificherà ulteriormente e dettagliatamente il nostro livello di fibrinogeno.
E’ molto importante monitorare la presenza e la buona attività di questa proteina, in quanto, come abbiamo visto, le possibili cause e conseguenze di un valore sballato possono condurci a patologie più o meno gravi.
Come abbiamo visto, oltre alle analisi quantitative, che hanno lo scopo di individuare il livello della proteina in questione, esistono appositi test qualitativi che il medico ci indicherà scrupolosamente qualora ce ne sarà bisogno.
Quali sono i sintomi di un valore alterato di fibrinogeno?
Spesso i valori di fibrinogeno che sono al di sopra o al di sotto della soglia stabilita, passano inosservati per la mancanza di sintomi specifici, per cui, per individuarne le anomalie, bisogna necessariamente sottoporsi alle analisi del sangue.
Solitamente questo valore viene tenuto sotto controllo durante una gravidanza o dopo un intervento chirurgico, per verificare l’assenza di trombosi, in quanto, essendo una proteina addetta alla coagulazione, aiuta le altre sostanze a ri-formare i tessuti che sono stati eventualmente lacerati.
Quali sono i rimedi?
Non esistono rimedi farmacologici specifici che vanno a modificare direttamente sul livello del fibrinogeno. E’ intuibile il fatto che, se il suo valore elevato dipende da una malattia, una volta curata la stessa, si ristabilirebbero anche i valori della glicoproteina.
Tuttavia possiamo seguire delle semplici regole che ci aiuteranno a mantenere un valore normale di fibrinogeno nel sangue, tra cui:
- cercare di mantenere il peso forma;
- non fumare;
- Assumere alimenti ricchi di omega-6, acidi grassi e omega-3;
- praticare in modo costante attività fisica (possibilmente di tipo aerobico).
Si tratta dunque di una problematica che può essere quantomeno contenuta, andando a migliorare il nostro stile di vita, cosa che avrà ripercussioni non solo sui livelli di fibrinogeno, ma più in generale sulla nostra salute.
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