Formula Leucocitaria: Valori. Cosa vuol dire invertita?

Quando parliamo di formula leucocitaria ci riferiamo ad uno specifico test in grado di andare a individuare la composizione dei leucociti all’interno del nostro sangue.

In alternativa viene anche chiamato conteggio differenziale dei leucociti (WBC) ed è un esame di fondamentale importanza in quanto è in grado di darci una prospettiva estremamente precisa di quella che è la composizione in numero e qualità di queste cellule all’interno del nostro organismo.

È uno dei test più utilizzati nella moderna diagnostica (basta sottoporsi ad un emocromo completo) ed è in grado di offrire un’osservazione di importanza fondamentale per la diagnosi di talune forme patologiche.

Questo esame inoltre consente di capire il numero di leucociti presenti nel nostro sangue e sapere con precisione se abbiamo globuli bianchi alti o globuli bianchi bassi nel sangue, due condizioni che possono sottendere patologie molto serie ed importanti.

Di che tipo di test si tratta? Sono analisi del sangue?

Il test della formula leucocitaria viene portato a termine lavorando su un campione di sangue prelevato dal paziente, in genere al mattino e a digiuno. Si cercherà al tempo stesso di andare ad effettuare un test sia il più possibile libero da altri tipi di influenze, che possono essere stress sia mentali che fisici che si siano prolungati anche per periodi medio-brevi.

Non si tratta in genere di esami che vengono effettuati in soluzione singola, ma vengono inseriti in genere all’interno di un quadro decisamente più ampio di valori: l’esame emocromocitometrico completo (emocromo) dove si procederà anche all’analisi della conta dei globuli rossi e delle piastrine, al calcolo dell’ematocrito e degli indici corpuscolari.

Quali sono i valori di riferimento e cosa va a contare la formula leucocitaria?

La formula leucocitaria, come abbiamo detto poco sopra, individua non solo il numero di globuli bianchi, ma anche i rapporti, all’interno della categoria, dei diversi tipi di globuli bianchi che come sappiamo si distinguono in granulociti e agranulociti:

  • Neutrofili: sono la classe più numerosa di leucociti e il loro numero cresce in presenza di infezioni batteriche, che sono poi le infezioni nei confronti delle quali applicano le loro funzioni.Essi, in condizioni di normalità, dovrebbero essere tra il 45 e il 70% del totale dei globuli bianchi;
  • Basofili: si tratta di globuli bianchi il cui numero in genere aumenta nel caso di presenza di reazioni di carattere allergico. Il loro numero dovrebbe essere tra lo 0% ed il 1% del totale;
  • Eosinofili: si tratta di leucociti che hanno come compito particolare e specializzato nel combattere alcuni tipi di parassiti come vermi e microbi di vario tipo. Il loro numero cresce in genere anche in corrispondenza di episodi allergici. I valori ritenuti normali sono tra lo 1% e il 5%;
  • Monociti: si tratta di globuli bianchi che si occupano di combattere taluni elementi batterici ed al tempo stesso di metabolizzare sia gli elementi estranei sia le cellule che sono danneggiate. Nel sangue dovrebbero essere tra il 4 e il 12%, con delle minime variazioni tra laboratorio e laboratorio;
  • Linfociti: sono altamente specializzati nel combattere gli antigeni esterni. In condizioni di normalità il loro numero è compreso tra il 25 e il 55% del totale.

Globuli bianchi Fonte foto: healthtap.com

Parliamo, tuttavia, di valori che non sono assoluti ma possono cambiare a seconda del laboratorio in cui vi sottoponete all’esame. Per questo motivo faranno fede gli intervalli riportati sul referto che vi è stato dato.

Cosa fare quando i valori sono al di sopra o al di sotto di quelli ritenuti normale?

Si tratta in realtà di un numero di situazioni piuttosto complesse, dato che l’interazione tra le diverse percentuali può sicuramente dipendere sia dalla diminuzione di talune tipologie, sia dall’aumento di altre.

A grandi linee comunque si possono riassumere quelli che sono, tipologia per tipologia, le problematiche che possono comportare l’aumento o la diminuzione della concentrazione dei neutrofili, basofili, eosinofili, monociti e linfociti.

Quando sono i neutrofili ad essere al di fuori dei valori normali

Valori di neutrofili alti si presentano in caso di:

  • infezioni di carattere batterico;
  • situazioni di stress fisico o psicologico particolarmente prolungati;
  • malattie di carattere infiammatorio;
  • attività fisica particolarmente intensa.

Quando invece i neutrofili sono bassi ovvero i valori sono inferiori al 40% del totale ci troviamo in presenza di neutropenia e le cause possono essere diverse:

  • patologie a carico del midollo osseo, l’organo deputato alla produzione delle cellule del sangue
  • anemie di diverso tipo, su tutta quella aplastica;
  • infezioni di carattere virale;
  • radioterapia;
  • chemioterapia.

Si tratta dunque di situazioni patologiche o potenzialmente patologiche piuttosto complesse, che sicuramente richiedono l’intervento da parte del medico sia al fine di individuare con la corretta diagnosi la patologia sia per intraprendere quelli che sono i corretti percorsi terapeutici.

Le alterazioni dei basofili

Quando invece ad essere alterati sono i valori di basofili che si presentano alti, siamo in potenziale presenza di:

  • infezioni sempre di carattere cronico;
  • presenza di fenomeno allergico, per esposizione alla fonte dell’allergia;
  • presenza nell’organismo di parassiti.

Nel caso in cui invece i basofili siano particolarmente bassi, sarà il caso di investigare la potenziale presenza di:

  • ipertiroidismo, eccessiva produzione di ormoni tiroidei;
  • episodi di stress acuto, quindi concentrato in altissimi picchi anche per brevi periodi di tempo, senza che per intenderci la continuità sia richiesta;
  • eccessiva produzione di cortisolo;
  • anche in gravidanza in genere il numero di basofili tende a ridursi.

Le alterazioni nei valori degli eosinofili

Le alterazioni di eosinofili che vedono una concentrazione troppo bassa (eosinofili bassi) rispetto al totale di questi leucociti sono in genere dovute a:

  • infezioni di carattere acuto;
  • sindrome di Cushing: si tratta di una condizione clinica che è caratterizzata da un eccesso relativo agli ormoni glucocorticoidi. Si tratta di una patologia dalle cause multiple e che, tra i sintomi più evidenti, ha proprio una diminuzione del numero di eosinofili;
  • situazioni di particolare stress, sia psichico che fisico, soprattutto se prolungate.

Nel caso in cui invece ci si trovi davanti a concentrazioni di eosinofili particolarmente elevate, potremmo trovarci davanti ad un quadro clinico estremamente complesso. Tra le varie condizioni e patologie che infatti possono far aumentare il numero di eosinofili troviamo:

  • diverse reazioni ti tipo allergico;
  • artriti reumatoidi;
  • presenza di parassiti a livello intestinale;
  • diverse forme tumorali, come il tumore alle ovaie, i tumori gastrici anche il tumore al polmone;
  • leucemia;
  • Morbo di Addison;
  • Scarlattina.

Si tratta dunque, soprattutto nel caso degli eosinofili, di un quadro particolarmente complesso e sicuramente degno di ulteriori approfondimenti da parte del medico.

Le alterazioni della concentrazione dei linfociti

Accompagnati alle alterazioni dei valori dei linfociti nel sangue, in relazione agli altri globuli bianchi e anche sul totale, troviamo problemi e patologie di diverso tipo. Sono causa di linfociti alti le seguenti condizioni:

  • infezioni batteriche di carattere cronico;
  • patologie virali (è il caso tipico ad esempio della mononucleosi);
  • problemi reumatici;
  • infiammazioni di carattere cronico;
  • in via residuale la presenza di leucemia linfatica.

Nel caso in cui invece i valori registrati siano troppo bassi, potremmo essere in presenza di:

  • disturbi al corretto funzionamento del sistema immunitario;
  • insufficienze renali gravi, che hanno portato ad uremia;
  • terapie quali radioterapie e chemioterapia.

Anche in questo caso i valori dovrebbero essere analizzati con cura dal medico.

Quando sono i valori dei monociti ad essere alterati

Quando la percentuale dei monociti sul numero totale di globuli bianchi è troppo alta, possiamo essere in presenza di:

  • leucemie di diverso tipo;
  • mielomi;
  • cirrosi epatiche;
  • alcune malattie infiammatorie di carattere cronico.

Quando invece i valori di monociti sono bassi, potremmo essere in presenza di:

  • terapie come la chemioterapia o la radioterapia;
  • trattamenti che possano avere effetti immunosoppressivi, ovvero che hanno un’azione inibitoria sul corretto e normale funzionamento del sistema immunitario.

Come comportarsi in caso di valori alterati?

Nel caso in cui i valori registrati dalla formula leucocitaria fossero al di sopra o al di sotto di quelli sopra indicati, sarà il caso di discutere immediatamente con il medico della necessità di seguire dei percorsi diagnostici in grado di individuare la presenza o meno delle patologie potenzialmente collegate al valore sballato.

Quello che si deve evitare, dato anche il fatto che purtroppo sono collegate a questi fenomeni malattie anche gravi, è di formulare autodiagnosi o di seguire percorsi terapeutici alternativi o fai da te. C’è bisogno infatti di andare ad individuare le patologie che potrebbero essere la causa delle alterazioni dei valori e, soltanto dopo, decidere sull’eventuale terapia da seguire.

Formula leucocitaria invertita: quali sono le cause? 

Quando si parla di formula leucocitaria invertita si fa riferimento all’aumento dei valori dei linfociti rispetto alle altre popolazioni leucocitarie. Parliamo di una situazione che, in particolari condizioni, può essere considerata assolutamente normale. Questa situazione può verificarsi quando il nostro organismo si trova a fronteggiare un’infezione virale che ha come effetto quello di far aumentare i linfociti e ridurre il numero dei neutrofili. E’ una situazione pericolosa? Non spetta a noi fare una diagnosi, pertanto anche in queste situazioni la cosa più saggia da fare è quella di rivolgersi quanto prima al vostro medico.

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