Che cos’è la fosfatasi alcalina? Come si misura la sua concentrazione nel sangue? Quali sono i valori normali di questo enzima? Quanto dobbiamo preoccuparci nel caso di valori troppo alti o troppo bassi?
La fosfatasi alcalina è uno dei tanti valori che si possono individuare attraverso un normale prelievo del sangue e il suo livello ematico è di particolare importanza soprattutto nel caso in cui abbiamo bisogno di constatare la presenza di una malattia delle ossa, o del fegato.
In questo articolo parliamo di:
- Che cos’è la fosfatasi alcalina?
- Come si misura la fosfatasi alcalina, e quali sono i suoi valori normali?
- Fosfatasi Alcalina Alta: le cause
- Cosa comporta un valore di fosfatasi alcalina basso?
- Quando è il caso di effettuare le analisi per i valori di ALP?
- Come distinguere una patologia ossea da una epatica?
- I farmaci possono alterare i valori della fosfatasi alcalina?
- Quali sono i fattori che più influenzano il risultato delle analisi?
- Necessario il consulto del medico
- Quali sono i possibili rimedi?
Che cos’è la fosfatasi alcalina?
La fosfatasi alcalina è un particolare enzima che aiuta il nostro organismo a velocizzare determinati processi biologici e chimici, in particolare è un enzima in grado di rimuovere il gruppo fosfato dalle proteine agendo a pH basico. L’ALP, sigla con la quale viene indicato questo enzima, ha diverse isoforme a seconda dell’organo da cui viene prodotto.
Gli organi in cui si trova la fosfatasi alcalina sono i seguenti:
- dotto biliare;
- reni;
- fegato;
- ossa;
- mucosa intestinale;
- placenta (durante una gravidanza).
La sua funzione non è ancora stata chiarita in modo esatto, anche se diversi studi recenti sembrano suggerire che l’ALP sia la maggiore responsabile della calcificazione delle nostre ossa che è mediata dalla fosfatasi alcalina ossea.
Come si misura la fosfatasi alcalina, e quali sono i suoi valori normali?
I livelli di fosfatasi alcalina si possono misurare attraverso un semplice prelievo del sangue, da realizzare preferibilmente a digiuno in quanto tali valori possono alzarsi lievemente nelle ore che seguono l’assunzione di un pasto.
I valori normali della fosfatasi alcalina dipendono da diversi fattori che incidono sull’individuo, tra cui l’età. Per avere un’idea generale è stata fatta una distinzione tra adulti e bambini:
- Adulti: valore compreso tra 50 e 220 UI/L;
- Bambini: valore compreso tra 110 e 550 UI/L.
Nelle donne adulte i valori normali sono leggermente inferiori (tra i 30 e i 110 UI/L) rispetto agli uomini. Negli anziani, invece, il valore è poco più alto. Si tratta di valori che possono modificarsi, anche se di poco, a seconda del sesso e dell’età del paziente.
Fosfatasi Alcalina Alta: le cause
Un valore che supera la soglia di normalità della fosfatasi alcalina è da ritenersi alto e può avere tra le cause un gruppo particolarmente variegato ed eterogeneo di patologie e condizioni comunque di sicuro interesse per il medico. Tra le patologie che si riscontrano con un’alta ALP abbiamo:
- epatite;
- Malattia di Paget;
- mieloma;
- mononucleosi infettiva;
- insufficienza renale;
- malattie ossee, specie se ad essere alterata è la fosfatasi alcalina ossea;
- rachitismo;
- carcinoma biliare;
- metastasi epatiche;
- metastasi ossee;
- artrite deformante;
- malattie della tiroide;
- menopausa;
- assunzione di alcuni farmaci.
Inoltre, i valori di fosfatasi alcalina risultano elevati negli ultimi quattro o cinque mesi della gravidanza e durante il periodo di crescita rapida dei bambini, ma di questo parleremo più avanti.
Le cause principali dell’eccesso di fosfatasi alcalina sono dovute principalmente alla presenza di patologie epatiche o che coinvolgono il sistema scheletrico. La fosfatasi alcalina epatica ed ossea sono le due tipologie di questo enzima che vengono dosate con maggior frequenza e che saranno oggetto di approfondimento nei successivi paragrafi.
Fosfatasi alcalina epatica
Il dosaggio di questa forma di fosfatasi alcalina (ALP) viene generalmente dosata per valutare la corretta funzionalità di fegato e colecisti.
Se si avvertono sintomi come ittero (colorazione gialla della pelle e delle sclere), dolori addominali, nausea e vomito, il medico vi consiglierà di dosare questi valori perché c’è il rischio che soffriate delle seguenti condizioni:
- infiammazioni o infezioni che hanno colpito le cellule del fegato;
- cirrosi epatica;
- infiammazione a carico della cistifellea;
- blocco alle vie biliari.
Tuttavia, il dosaggio della fosfatasi alcalina si rende estremamente necessario per valutare l’eventualità di un danno renale causato dall’assunzione di farmaci epatotossici: il più famoso è senza dubbio il paracetamolo.
Fosfatasi alcalina ossea
Il test dell’ALP si rivela particolarmente utile per la diagnosi di problematiche che colpiscono tipicamente le ossa. Le condizioni associate ad un’alterazione dei suoi valori sono:
- rachitismo: una patologia che causa indebolimento delle ossa dovuta a carenza severa di calcio, vitamina D e fosfati;
- osteomalacia: una patologia che causa la formazione di ossa flessibili dovuta essenzialmente ad una carenza di vitamina D;
- Morbo di Paget: che provoca alterazioni nel rimodellamento osseo.
Cosa comporta un valore di fosfatasi alcalina basso?
Se invece i nostri livelli la fosfatasi alcalina è bassa possiamo collegare questo dato alle seguenti patologie:
- celiachia;
- malnutrizione;
- ipotiroidismo;
- anemia.
Anche una carenza di sali minerali può causare un abbassamento dei valori della fosfatasi alcalina.
Quando è il caso di effettuare le analisi per i valori di ALP?
Solitamente i valori della fosfatasi alcalina vengono analizzati nel momento in cui decidiamo di sottoporci a una serie di analisi per la valutazione del profilo epatico (nel caso in cui abbiamo il dubbio di avere una malattia del fegato o delle ossa).
Ci sono diversi sintomi che possono spingerci a svolgere analisi di questo tipo:
- presenza di nausea e vomito ricorrente;
- sensazione costante di stanchezza e di fatica, anche quando non ci si affatica;
- ittero;
- feci acoliche;
- gonfiore e dolore addominale;
- urine particolarmente scure;
- fratture frequenti;
- malformazioni alle ossa;
- dolore osseo;
- prurito;
- inappetenza.
Come distinguere una patologia ossea da una epatica?
Se abbiamo riscontrato dei valori alterati di ALP dalle nostre analisi, sarà necessario effettuare ulteriori test per capire se l’anomalia deriva da una patologia che riguarda il fegato oppure le ossa.
Per quanto riguarda la derivazione da malattie epatiche possiamo ricorrere al dosaggio di:
- bilirubina;
- alanina aminotransferasi (ALT);
- aspartato aminotransferasi (AST).
Se invece vogliamo verificare che l’anomalia derivi da una patologia ossea, il nostro medico ci consiglierà di fare delle analisi ulteriori per valutare il livello dei fosfati e del calcio nel sangue.
I farmaci possono alterare i valori della fosfatasi alcalina?
Diversi sono i farmaci che possono infierire sull’andamento dei valori di ALP, sia in eccesso che in difetto. Infatti tra le sostanze chimiche più comuni che aumentano il livello di fosfatasi alcalina abbiamo:
- le benzodiazepine;
- l’acido acetilsalicilico;
- l’acido nicotinico;
- gli inibitori delle MAO;
- gli estrogeni e quindi i contraccettivi orali;
- gli steroidi anabolizzanti;
- l’abuso di etanolo;
- l’ibuprofene;
- le penicilline.
Tanti sono anche i composti chimici che aiutano ad abbassare i livelli di ALP, tra i più diffusi abbiamo:
- calcitriolo;
- vitamina D.
Quali sono i fattori che più influenzano il risultato delle analisi?
Oltre ai farmaci, che possono alterare i valori di ALP, abbiamo anche altri fattori influenti, come la gravidanza. Durante la gestazione, infatti, i livelli di fosfatasi alcalina aumentano notevolmente per provvedere alla formazione ossea del bambino.
Anche durante la guarigione delle fratture ossee e nei picchi di crescita di bambini e adolescenti, assistiamo ad un aumento non indifferente del livello di questo enzima nel nostro flusso sanguigno.
Necessario il consulto del medico
Il consulto del medico diventa necessario sia nel caso di valori elevati di ALP, sia nel caso di valori eccessivamente bassi. Visto che le cause e le conseguenze di queste anomalie possono essere più o meno gravi, solo il nostro medico curante può indirizzarci verso una diagnosi e una cura.
Quali sono i possibili rimedi?
Una volta che il nostro medico ha fatto la sua diagnosi, e ci ha eventualmente assegnato una terapia farmacologica, possiamo seguire delle semplici regole quotidiane per cercare di normalizzare i valori di fosfatasi alcalina, ad esempio:
- limitare l’assunzione di bevande alcoliche;
- regolare l’assunzione di proteine;
- scegliere delle misure anticoncezionali alternative rispetto a quelle che si assumono per via orale;
- seguire una dieta sana e bilanciata con il giusto apporto di calcio e vitamina D.
Dovremo però seguire alla lettera i consigli del nostro medico curante il quale, conoscendo anche il nostro tenore di vita e la nostra storia clinica, saprà sicuramente aiutarci al meglio per riportare alla normalità i valori della fosfatasi alcalina.
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