In questo articolo parliamo di:
- Che cos’è la glicemia?
- Come si misura la glicemia?
- Quando viene prescritto questo esame e quali sono i valori di riferimento?
- Cosa succede quando i risultati del test riportano valori troppo alti di glicemia?
- Cosa mangiare in caso di glicemia alta?
- Quali sono i fattori che influenzano l’esito dell’esame?
A cosa serve misurare la glicemia? Quali sono i valori normali di questo parametro? Cosa succede quando l’esame riporta valori eccessivamente alti? Come possiamo porre rimedio a questo aumento? Quali sono i rischi se si è diabetici?
In questo articolo parleremo di un parametro del sangue molto comune e molto importante, soprattutto per i pazienti che soffrono di diabete: la glicemia. Ci soffermeremo soprattutto sulle cause e sulle conseguenze di un aumento dei valori di glicemia, cercando di mostrarvi anche le possibili soluzioni.
Inoltre, cercheremo di rispondere ad una delle domande più frequenti quando si scopre di avere la glicemia alta: cosa mangiare?
Che cos’è la glicemia?
Con il termine “glicemia”, in gergo medico, ci si riferisce alla quantità di glucosio, o più semplicemente allo zucchero, che si trova nel nostro flusso sanguigno.
Questo parametro è molto importante perché il glucosio è la fonte di energia per eccellenza per la maggior parte delle cellule che si trovano nel nostro organismo. Esistono delle condizioni patologiche in cui monitorare i livelli di glicemia è estremamente importante come ad esempio il diabete. In questo specifico caso, la misurazione della glicemia consente sia di stabilire la reale efficacia delle terapie ipoglicemizzanti sia di venire a conoscenza delle variazioni di questo valore nell’arco della giornata.
Come si misura la glicemia?
L’esame della glicemia fa parte dei tanti parametri che si valutano grazie ad un semplice prelievo ematico. Questo esame può essere praticato in due diverse situazioni:
- In un qualsiasi momento nell’arco della giornata;
- A digiuno, come per la maggior parte degli altri esami del sangue, ci si sottopone al prelievo ematico successivamente alle 8 ore di digiuno notturno.
Infine, un paziente a cui è stato già diagnosticato il diabete, potrebbe sottoporsi a questo esame in modo del tutto autonomo grazie all’ausilio di un glucometro, uno strumento appositamente creato per questo scopo, reperibile in farmacia.
Ma quali sono i valori di riferimento per questo esame? Vista l’importanza della tematica abbiamo dedicato un intero paragrafo alla prescrizione e alla soglia di normalità che in genere si prende in considerazione per l’esame della glicemia.
Quando viene prescritto questo esame e quali sono i valori di riferimento?
Di solito il medico ritiene opportuno prescrivere questo esame quando si presentano alcuni dei sintomi principali del diabete. Esistono diversi esami, più specifici di questo, per fare una diagnosi di diabete, ma, in genere, questo è il primo passo che si fa per la diagnosi di tale condizione patologica.
L’esame della glicemia viene richiesto quando si manifestano, più in generale, i sintomi di uno stato di “iperglicemia” (glicemia alta cioè alti valori di glucosio), anche se a volte sono gli stessi sintomi del diabete.
Essi sono principalmente i seguenti:
- Sensazione di affaticamento;
- Secchezza delle fauci con conseguente aumento della sete;
- Infezioni difficili da guarire;
- Aumento di frequenza della minzione.
Inoltre, è possibile ricorrere a questo particolare test anche nel caso in cui si sospetti, in realtà, il contrario, ovvero una bassa glicemia, che può essere introdotta da sintomi quali:
- Stato di ansia;
- Confusione;
- Tremori;
- Sudorazione intensa;
- Vista offuscata;
- Fame continua.
Oltre ad essere molto utile per avvicinarci alla diagnosi del diabete, le analisi della glicemia risultano indispensabili anche per il monitoraggio di questa malattia, più che altro per verificare se la terapia sta procedendo nel migliore dei modi.
Per quanto riguarda i valori di riferimento per la glicemia, visto che abbiamo due modi diversi per effettuare la pratica, avremo due condizioni diverse per i valori normali, ossia:
- Circa due ore dopo l’assunzione di un pasto:
Soggetti sani: valori <140 mg/dL;
Condizione di pre-diabete (intolleranza glucidica): valori compresi tra 140 e 200 mg/dL;
Condizione di diabete: valori che superano i 200 mg/dL; - Paziente a digiuno:
Soggetti sani: valori tra 71 e 98 mg/dL;
Condizione di pre-diabete (intolleranza glucidica): valori tra 100 e 125 mg/dL;
Condizione di diabete: valore pari a 126 mg/dl o superiore.
Durante il decorso della giornata, invece, si considera già una manifestazione del diabete se i valori superano i 200 mg/dL. Invece, valori che vanno oltre i 400 mg/dl sono degni dell’attenzione immediata del proprio medico in quanto possono essere estremamente pericolosi.
Infine, bisogna sempre ricordare che i valori di riferimento possono essere soggetti a cambiamenti, seppur minimi, in base al laboratorio che si decide di frequentare.
Passiamo ora ad analizzare gli effetti di una glicemia alta.
Cosa succede quando i risultati del test riportano valori troppo alti di glicemia?
Come per ogni tipo di esame, qualsiasi discostamento dalla soglia di normalità potrebbe essere indice di una condizione patologica e non solo.
Di seguito citiamo alcune delle condizioni che sono connesse ad una glicemia alta:
- Malnutrizione;
- Tumore al pancreas;
- Presenza di ustioni e traumi;
- Sindrome di Cushing;
- Acromegalia;
- Eclampsia;
- Feocromocitoma;
- Insufficienza renale;
- Trauma cranico;
- Sedentarietà;
- Ipertiroidismo;
- Diabete;
- Epatite;
- Infarto;
- Shock;
- Tireotossicosi;
- Pancreatite;
- Condizione di obesità.
Quando aumentano i valori della glicemia sarà possibile identificare tale scompenso grazie ai sintomi citati nei paragrafi precedenti che fanno parte anche del quadro sintomatico del diabete.
Il diabete è una malattia molto grave connessa ad un deficit del metabolismo dei carboidrati. Questa condizione patologica colpisce un gran numero di persone e potrebbe complicarsi fino alla morte.
Nel paragrafo precedente, in riferimento ai valori normali, abbiamo accennato al concetto di “pre-diabete“. Si tratta di una condizione in cui non si può diagnosticare la patologia diabetica nonostante i valori superino la soglia.
Nel caso di pre-diabete i rischi a cui va incontro il paziente non sono gravi come quelli del diabete stesso. Inoltre, è possibile impedire l’aumento ulteriore dei valori perdendo una certa quantità di peso e praticando una costante attività fisica.
Quando il paziente riporta alti livelli di glicemia, si consiglia di ripetere l’esame per essere sicuri di non andare incontro a una diagnosi errata. E’ possibile che sarà necessario ripetere l’esame anche a intervalli di 3 o più mesi.
Cosa mangiare in caso di glicemia alta?
Il rimedio più comune e più efficace per alti livelli di glicemia, riguarda sicuramente l’alimentazione dell’individuo e la quantità di attività fisica praticata.
Per quanto riguarda il regime alimentare, consigliamo di consumare i seguenti alimenti che aiutano a normalizzare i valori della glicemia:
- legumi;
- utilizzare solo olio extravergine di oliva come condimento;
- pesce;
- carne bianca;
- cereali integrali a basso indice glicemico come l’avena;
- verdure a foglia verde;
- ortaggi di tutte le tipologie.
I cibi da evitare nel caso di glicemia alta sono i seguenti:
- prodotti realizzati con farine troppo raffinate;
- cibi troppo ricchi di zuccheri semplici (attenzione anche agli insospettabili);
- bevande zuccherate come cola o succhi di frutta industriali.
Inoltre, è consigliabile astenersi completamente dal fumo e limitare l’assunzione di bevande alcoliche e di caffè nell’arco della giornata. E’ indispensabile anche che l’individuo non conduca uno stile di vita eccessivamente sedentario ma si dedichi almeno 30 minuti al giorno ad un’attività sportiva: anche semplicemente una camminata a passo svelto.
Si consiglia di praticare una giusta attività fisica, soprattutto nel caso in cui il paziente soffra di obesità. Al di là del fatto che in questa condizione sarebbe opportuno perdere peso, non bisogna mai dimenticare che un’alimentazione sana affiancata da una giusta attività motoria garantiscono uno stato di salute migliore.
Quali sono i fattori che influenzano l’esito dell’esame?
Tutti gli esami e i test che vengono fatti in ambito medico possono essere influenzati da alcuni fattori, anche se in modo temporaneo. In questo caso abbiamo i seguenti:
- Condizione di ansia;
- Assunzione di certi farmaci (come gli antipsicotici atipici, i cortisonici, i beta-bloccanti, l’epinefrina e tanti altri);
- Presenza di un trauma;
- Recente operazione chirurgica;
- Ictus o infarto.