Le analisi del sangue ci permettono di andare a valutare diversi parametri del nostro organismo e tra questi troviamo anche i linfociti. Oggi dedichiamo un’intera guida a questo valore, concentrandoci soprattutto su livelli troppo alti dello stesso.
Che cosa sono i linfociti? Come se ne misurano i valori? Quali sono i valori di riferimento? Quando viene richiesto un esame di questo tipo? Ci sono dei fattori che possono influenzare l’esito dell’esame? Come si fa a ripristinare i valori normali dei linfociti?
Vediamolo insieme!
In questo articolo parliamo di:
- Che cosa sono i linfociti?
- Come si misurano i valori dei linfociti?
- Quali sono i valori di riferimento?
- Quando viene richiesto questo tipo di esame?
- Che significa avere i linfociti alti? Quali sono le cause?
- Ci sono dei fattori che possono influenzare l’esito dell’esame?
- Come bisogna comportarsi se il livello dei linfociti è troppo alto?
Che cosa sono i linfociti?
I linfociti sono delle cellule che fanno parte della grande famiglia dei globuli bianchi, ossia dell’esercito di cellule che il nostro corpo mette a disposizione del sistema immunitario per difendersi da qualsiasi processo infettivo e non solo.
I linfociti sono indispensabili per la nostra sopravvivenza, vengono prodotti dal midollo osseo e servono per andare a contrastare selettivamente tutti gli antigeni esterni che vengono a contatto con le strutture del nostro organismo.
Le zone del nostro organismo in cui sono presenti i linfociti sono soprattutto quelle che riguardano i tessuti linfatici, ossia:
- Milza;
- Linfonodi;
- Timo.
In queste zone i linfociti possono insediarsi e maturare fino a quando non viene richiamata la loro attenzione e si attivano per contrastare la presenza di eventuali antigeni esterni.
E’ molto importante monitorarne i valori dei linfociti in quanto un loro aumento desterebbe preoccupazioni sulla presenza di qualche processo infettivo, quindi starebbe ad indicare che qualcosa non sta funzionando correttamente all’interno del nostro corpo.
Nell’ambito dei linfociti, distinguiamo tre principali categorie:
- Linfociti T: la T sta ad indicare l’organo in cui i linfociti in questione effettuano la parte più importante della loro maturazione, ossia il timo. Essi giocano un ruolo molto importante nell’immunità cellulo-mediata e si differenziano dagli altri perché sulla loro superficie è possibile trovare un determinato recettore chiamato recettore delle cellule T;
- Linfociti B: influenzati dai linfociti T, alla fine del loro processo di maturazione i linfociti B si trasformeranno in plasmacellule e sono indispensabili per la tipizzazione e la produzione delle immunoglobuline, ossia gli anticorpi del nostro sistema immunitario;
- Cellule NK: la sigla sta per Natural Killer e sono particolarmente importanti perché sono in grado di individuare e distruggere cellule infette da alcuni virus e cellule tumorali.
Come si misurano i valori dei linfociti?
Per misurare i livelli dei linfociti nel nostro organismo bisogna ricorrere alle analisi del sangue. Per molti individui questo esame costituisce un vero e proprio trauma in quanto sono facilmente impressionabili dall’ago e dal sangue. In realtà abbiamo a che fare con un esame veloce e poco (quasi affatto) doloroso.
Sarebbe preferibile sottoporsi a questo tipo di esame dopo le 8 ore di digiuno notturno in modo tale da avere dei risultati veritieri che non siano stati influenzati da altri fattori, ad esempio le sostanze che potrebbero essere state ingerite.
Il prelievo del sangue consiste nell’andare a riempire delle apposite provette dotate di un’etichetta per facilitarne il riconoscimento dagli specialisti. Successivamente queste provette saranno spedite in laboratorio, dove verranno accuratamente analizzate.
Quali sono i valori di riferimento?
I valori di riferimento per questo parametro così importante per la nostra salute, di solito rientrano nel 50% della totalità dei leucociti (o globuli bianchi) che si misura eseguendo un test della formula leucocitaria.
In pratica i valori normali per i linfociti vanno dalle 1500 alle 3000 unità per mm³ di sangue. Ma bisogna sempre tener conto del fatto che ogni laboratorio di analisi potrebbe avere dei valori leggermente differenti da quelli citati in questo articolo.
Quando viene richiesto questo tipo di esame?
Così come per ogni tipo di esame in ambito medico, anche in questo caso il medico andrà ad esaminare il livello dei vostri linfociti per eliminare o confermare qualche dubbio riguardante il vostro stato di salute.
In linea di massima l’esame per i linfociti viene prescritto nei seguenti casi:
- Quando si sono manifestati i sintomi tipici di un’infiammazione o di un’infezione;
- Quando si sospetta la presenza di una malattia autoimmune come l’artrite reumatoide o il Lupus Eritematoso Sistemico;
- Come semplice esame di routine;
- Quando si sospetta la presenza di una malattia tumorale del sangue o del midollo osseo;
- Quando se ne vogliono monitorare i valori nel corso di una specifica condizione patologica.
Entriamo ora nel cuore della trattazione analizzando le cause e le situazioni in cui si ha la presenza di linfociti alti ed altissimi: due condizioni che possono destare non poca preoccupazione.
Che significa avere i linfociti alti? Quali sono le cause?
Come abbiamo già accennato in precedenza, un aumento dei linfociti nel sangue potrebbe indicare la presenza di alcune condizioni patologiche. Quando i valori dei linfociti sono altissimi rispetto alla media si parla di una condizione detta linfocitosi e le cause principali sono le seguenti:
- Presenza di un’infezione di natura virale (come la mononucleosi, il morbillo, l’epatite A), di natura batterica, di natura micobatterica (come la tubercolosi), di natura parassitaria (come la toxoplasmosi);
- Presenza di un tumore, in particolar modo dei tumori del sangue, come il linfoma o la leucemia;
- Condizione di disidratazione dell’organismo;
- Presenza di una malattia infiammatoria intestinale, come la colite ulcerosa o il morbo di Crohn;
- Pertosse;
- Una condizione di stress particolare per l’individuo;
- La presenza di una malattia autoimmune come il lupus eritematoso sistemico o l’artrite reumatoide.
Prima di fare le analisi del sangue è possibile individuare una condizione di linfocitosi se sussistono i seguenti sintomi principali, tra cui:
- Sensazione di stanchezza, debolezza e spossatezza;
- Dolore anomalo alle articolazioni;
- Bruciore durante la minzione;
- Dimagrimento;
- Dolore addominale;
- Febbre;
- Pallore;
- Mal di testa;
- Insufficienza renale.
Per questo motivo è indispensabile rivolgersi ad un medico se i sintomi che abbiamo citato sopra si presentano in modo insistente. Prima ci rivolgiamo allo specialista, prima troveremo la soluzione adeguata al nostro caso.
Ci sono dei fattori che possono influenzare l’esito dell’esame?
Qualsiasi tipo di esame del sangue può essere influenzato dalla presenza di alcuni particolari fattori. In questo caso ricordiamo i seguenti come fattori che possono influenzare l’esito dell’esame:
- Assunzione di farmaci cortisonici;
- Assunzione di farmaci immunosoppressivi;
- Chemioterapia;
- Radioterapia;
- Stress;
- Recente operazione chirurgica.
Per cui è sempre consigliabile riferire al medico qualsiasi informazione che a vostro parere potrebbe risultargli utile per ottenere dei risultati più veritieri possibile.
Come bisogna comportarsi se il livello dei linfociti è troppo alto?
Se i livelli dei linfociti sono altissimi in seguito ad una condizione patologica, sia essa di natura infiammatoria oppure no, bisogna seguire tutte le indicazioni del nostro medico che, probabilmente, ci prescriverà dei farmaci per debellare la malattia.
Una volta che la condizione patologica è stata affrontata e il paziente è guarito, il livello dei linfociti sarà sicuramente tornato alla normalità, se questo non accade sarà necessario consultate immediatamente il vostro medico.
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