I polmoni sono organi simmetrici, di tipo spugnoso e sono posti nel torace. La funzione dei polmoni è quella di trasferire ossigeno al sangue e sono fondamentali anche per depurare il sangue dall’eccesso di anidride carbonica.
L’aria riesce ad entrare nell’organismo grazie al naso e alla bocca, passa nella trachea e finisce nei polmoni. Nei polmoni ci sono i bronchi che si dividono in bronchioli. Sui bronchioli si trovano gli alveoli che permettono lo scambio di ossigeno con il sangue e l’espulsione di anidride carbonica.
L’anidride carbonica che viene prodotta dalle cellule finisce negli alveoli e viene espulsa durante l’espirazione. I polmoni sono un meccanismo perfetto che talvolta può essere minacciato dalle malattie. La più pericolosa è il tumore.
In questo articolo parleremo di tumore al polmone facendo un focus approfondito sui marker tumorali. In caso di dubbi vi ricordiamo di consultare il medico o un oncologo.
In questo articolo parliamo di:
Tumore al polmone: di cosa si tratta?
Il tumore al polmone si può sviluppare in uno o nell’altro polmone e in genere compare nelle cellule di bronchi, bronchioli e alveoli e può arrivare a formare una massa che ostacola il flusso dell’aria e provocare delle emorragie polmonari o/o bronchiali. Esistono diverse tipologie di tumore al polmone e si identificano a seconda del tessuto polmonare colpito.
Il polmone può anche essere colpito da metastasi causate da altri tipi di tumore (spesso il cancro della mammella provoca metastasi polmonari). In genere si distinguono due tipi principali di tumore al polmone che rappresentano circa il 95% delle neoplasie polmonari diagnosticate.
Il tumore polmonare a piccole cellule, conosciuto anche come microcitoma, e il tumore polmonare non a piccole cellule. Il tumore a piccole cellule si riscontra circa nel 10-15% dei pazienti affetti, mentre il restante 85% circa dei tumori al polmone è di tipo non a piccole cellule.
Sono entrambi tumori che vengono originati dal tessuto epiteliale che racchiude le strutture polmonari. Il tumore a piccole cellule nasce nei bronchi, ha un diametro maggiore ed è costituito da cellule dalle piccole dimensioni. In genere si riscontra nei fumatori, ed è molto raro diagnosticarlo a persone che non hanno mai fumato. La prognosi per questo tumore è decisamente peggiore rispetto alla diagnosi del tumore non a piccole cellule. Il tumore a piccole cellule si diffonde molto velocemente e spesso attacca anche altri organi.
Il tumore non a piccole cellule si suddivide in tre principali tipologie:
- carcinoma spinocellulare, o squamocellulare, o a cellule squamose;
- adenocarcinoma.
Il carcinoma spinocellulare causa il 25-30% dei tumori al polmone e si genera nelle vie aeree di medio-grosso calibro. Inizia dalla trasformazione dell’epitelio che avvolge i bronchi ed è provocato dal fumo di sigarette. È il tumore polmonare che riceve una prognosi migliore.
L’adenocarcinoma compare nel 35-40% dei casi di tumore polmonare e si compare a livello dei bronchi. È frequente nei pazienti che non hanno mai fumato e spesso è causato da cicatrici polmonari (causate da infezioni tubercolari o da pleuriti).
Il carcinoma a grandi cellule non è molto frequente e colpisce solo il 10-15% dei pazienti con diagnosi di tumore al polmone. Può originarsi in diverse zone del polmone e cresce si diffonde velocemente. I tumori polmonari si classificano in quattro stadi di gravità con numeri progressivi che vanno da 1 a 4, dove 4 rappresenta lo stadio più grave.
Il tumore al polmone si diffonde facilmente agli organi vicini per contiguità e agli organi lontani per via linfatica o sanguigna. Per questo è fondamentale una diagnosi precoce.
Diagnosi con marker tumorali
In genere i medici oncologi utilizzano vari marcatori tumorali per individuare la presenza di un tumore. I marker tumorali per il polmone più utilizzati per le diagnosi sono ad esempio:
Il TPA (antigene polipeptidico tissutale) è spesso utilizzato nelle diagnosi di tumore, ma non è un vero e proprio marcatore specifico. Più che altro aiuta i medici ad avere un’idea dell’indice di proliferazione cellulare. Un aumento dei valori del TPA è associato alla velocità di crescita del tumore.
Misurare i livelli sierici di TPA è fondamentale nello studio di alcuni tumori per cui la scienza medica non ha ancora a scoperto marcatori specifici. I valori del TPA vengono utilizzati maggiormente durante il follow up post terapeutico dei quei pazienti ai quali è stato ufficialmente diagnosticato un tumore.
Un aumento dei livelli di TPA si potrebbe riscontrare anche in caso di malattie non neoplastiche per questo non sempre rappresenta un alleato unico per la diagnosi di tumore.
I valori del TPA possono innalzarsi anche in caso di malattie dei polmoni come:
- infezioni del tratto respiratorio;
- bronchite cronica;
- tubercolosi.
Il valore del TPA in un test clinico potrebbe essere influenzato anchedal fumo di sigarette. È quindi necessario ai fini della diagnosi, sospendere il fumo per almeno 72 ore prima di effettuare un esame.
Il TPA si trova nel sangue e viene utilizzata soprattutto per il controllo e il monitoraggio dei tipi di tumore che si hanno origine nel tessuto epiteliale, per questo, in associazione con altri marker, è utile anche nella diagnosi del tumore al polmone.
Il TPA è un marker tumorale di tipo aspecifico, ma alti valori di questa proteina si possono riscontrano nei tumori solidi. La proteina TPA viene sintetizzata dal cancro al polmone e se associata agli altri marker, può essere un valido aiuto per la diagnosi.
In associazione ai valori del TPA vengono associati anche i valori del CTA. Un altro marker tumorale fondamentale per le diagnosi di tumore. Dalle loro variazioni è possibile capire lo come il tumore si sta sviluppando. I valori di TPA e CEA vanno letti assieme.
Se il valore del CEA è molto alto e il valore del TPA è basso la massa tumorale è grande, ma si che cresce lentamente. Se il CEA è basso mentre il valoire del TPA è alto, vuol dire che la massa del tumore è piccola, ma si sviluppa con velocità. Quando il tumore presenta già delle metastasi i livelli di TPA nel sangue saranno particolarmente alti.
Livelli molto alti di antigene carcino embrionario o CEA si riscontrano in patologie maligne, ma anche in alcune patologie benigne. Per questo da solo non può aiutare nella diagnosi del tumore al polmone. Le patologie benigne che potrebbero causare un aumento del CEA sono:
- bronchite
- polmonite
- enfisema polmonare
Il CEA è fondamentale come marker per eventuali recidive e per controllare il funzionamento della terapia nel periodo post-operatorio. Monitorare i livelli di CEA potrebbe essere un aiuto precoce per individuare una formazione di metastasi.
Il CA125 è un marcatore tumorale utile soprattutto nella giagnosi di tumore all’ovaio, e non è utile per la diagnosi precoce. In genere viene utilizzato per controllare l’andamento delle cure contro il cancro. Anche il CA19-9 è utile per sincerarsi dell’andamento delle cure, livelli alti potrebbero essere spia di una grave patologia polmonare conosciuta come fibrosi cistica.
I marker tumorali sono utili per la diagnosi, ma non danno mai una vera certezza. L’unico modo per essere sicuri di una diagnosi di tumore è la biopsia. La biopsia permette di prelevare una piccola porzione di tessuto malato che viene in seguito analizza al microscopio. Grazie a questo esame si può individuare la presenza di anomalie alle cellule.
Oltre ai marker tumorali polmonari, questa patologia si può diagnosticare servendosi di altri esami diagnostici. Voltiamo pagina per scoprire quali.
Diagnosi con esami clinici
La biopsia polmonare permette di prelevare una piccola porzione di tessuto malato che viene in seguito analizza al microscopio. Grazie a questo esame si può individuare la presenza di anomalie alle cellule.
L’esame di biopsia va fatto in ospedale e può in genere avviene per via percutanea, TAC o ecografica, tramite l’aiuto di un ago (agoscopia), per via endoscopica (come durante una broncoscopia), o nel momento in cui si effettua un intervento chirurgico.
Altri esami utili alla diagnosi di tumore al polmone sono:
- la radiografia del torace;
- la Tac all’addome o del torace;
- Esame citologico dell’escreato;
- Broncoscopia.
La radiografia del torace è effettuata tramite un fascio di energia che riesce ad attraversare il corpo e a fissare l’immagine su pellicola fotografica. In questo modo le strutture interne diventano visibili.
La TAC de torace e/o dell’addome è una procedura che permette di avere una serie di immagini da angolature diverse delle strutture interne. Un computer e una macchina a raggi X realizzano le immagini. Grazie ad un colorante che viene somministrato al paziente, gli organi e i tessuti diventano visibili.
L’esame citologico dell’escreato va fatto tramite un prelievo di muco espettorato dai polmoni che viene analizzato tramite un microscopio. La broncoscopia, infine, è una procedura che permette di indagare l’interno della trachea e delle vie polmonari per individuare eventuali aree anomale.
Il broncoscopio viene inserito dal medico attraverso il naso o attraverso la bocca e arriva alla trachea e ai polmoni. Il broncoscopio è un tipo di strumento sottile, a forma di tubo con una lente e una luce. In genere allo strumento viene associato un attrezzo per prelevare dei campioni di tessuto per effettuare una biopsia. I tessuti prelevati vengono in seguito analizzati al microscopio per individuare la presenza di cellule anomale che possano essere generate da un cancro.
Quali sono i sintomi del tumore al polmone?
Spesso il tumore al polmone è asintomatico nelle fasi iniziali, ma i sintomi più comuni di un tumore polmonare sono:
- tosse che non passa;
- sangue nel catarro;
- respiro corto e affannoso;
- raucedine;
- dolore al petto;
- perdita di peso;
- perdita dell’appetito;
- stanchezza;
- comparsa di infezioni respiratorie.
Se avvertite sintomi riconducibili a quelli elencati avvisate subito il vostro medico e richiedete gli esami necessari per una corretta diagnosi. Evitate di trascurare il problema e di sottovalutare i sintomi, una diagnosi precoce è essenziale per individuare e combattere efficacemente il tumore al polmone. Individuare subito il tumore potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte.
Cura, terapia e prevenzione
Per la cura del cancro al polmone sono a disposizione dei medici e dei pazienti diversi approcci più o meno aggressivi. In genere si ricorre a:
- Chirurgia;
- Chemioterapia;
- Radioterapia;
- Terapia mirata.
Questi trattamenti si possono utilizzare da soli, combinati o in sequenza a seconda della zona in cui si è annidato il tumore e a seconda dello stadio dello stesso. Se la diagnosi è precoce la prognosi migliora. Se si ottiene velocemente una diagnosi le probabilità di guarigione aumentano.
Se il tumore è del tipo a piccole cellule, anche se in stadio avanzato, si ricorre alla chemioterapia. Se il tumore al polmone è di tipo non a piccole cellule in genere si ricorre all’intervento chirurgico e in seguito anche alla chemioterapia e alla radioterapia o anche ad una terapia combinata.
Per alcuni pazienti, che sono affetti da un tumore in stadio avanzato, bisogna necessariamente optare per una terapia mirata. La chemioterapia e anche la terapia mirata sono tipi di terapie sistemiche. La terapia mirata, conosciuta anche con il nome di targeted therapy, è un tipo di terapia farmacologica fondamentale per la cura dei tumori, soprattutto quelli polmonari. I farmaci utilizzati sono selettivi e sono addirittura dotati di effetti collaterali minori rispetto ai farmaci utilizzati nella terapia chemioterapica.
Purtroppo, al giorno d’oggi, il tumore al polmone è uno dei più difficili da curare e non sempre la prognosi è ottimistica. Per questo bisogna sempre fare attenzione ai sintomi e risulta anche necessario avere una diagnosi precoce.
Vi ricordiamo che la migliore terapia è sempre la prevenzione. Smettere di fumare e fare attività fisica aiuta e depurare l’aria e ad abbassare il rischio di formazione di un tumore. Se siete a conoscenza di casi di tumore al polmone nella vostra famiglia, cercate di tenervi sempre sotto controllo medico.
Anche lavorare in ambienti non salubri potrebbe causare tumori al polmone. Fate attenzione alle sostanze rilasciate dai macchinari sul posto di lavoro. Purtroppo sono moltissimi i casi di decesso di lavoratori esposti per periodi prolungati a sostanze dannose per i polmoni.
Anche la presenza di eternit (che contiene amianto) potrebbe aumentare il rischio di tumore al polmone, se nella vostra zona è presente questo materiale chiedete la bonifica.
La prevenzione e la conoscenza dei tumori può fare davvero la differenza. Non sottovalutate mai i sintomi e gli allarmi del vostro corpo e avvisate immediatamente il vostro medico se notate sintomi riconducibili ad un tumore al polmone. Una diagnosi precoce potrebbe letteralmente salvare delle vite.
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