Cosa sono i monociti? Cosa vuol dire quando i valori che si fanno registrare dalle analisi sono troppo alti?
Ci sono motivi di preoccupazione? Oppure si tratta di un problema secondario, che può essere facilmente superato e che non deve essere assolutamente motivo di alcun tipo di preoccupazione?
C’è qualcosa che riguarda i valori di monociti nel sangue che dovremmo sapere? Quali sono le cause che possono portare a valori anomali? Cos’è la monocitosi?
Nella guida di oggi ci occuperemo di rispondere proprio alle domande che ci siamo posti poco sopra. Se le vostre analisi hanno fatto registrare dei valori troppo alti di monociti o semplicemente valori leggermente alti qui troverete tutto quello che necessariamente dovrete sapere.
In questo articolo parliamo di:
Cosa sono i monociti?
Prima di preoccuparci dei valori di riferimento e soprattutto della circostanza nella quale i valori di monociti sono altri rispetto al dovuto, sarà sicuramente necessario cercare di riassumere in breve cosa sono i monociti e quali siano le loro funzioni.
I monociti sono una delle tipologie di globuli bianchi o leucociti che si trovano naturalmente nel nostro corpo, una delle tipologie di cellule che contribuiscono al funzionamento del nostro sistema immunitario.
In condizioni di normalità dovrebbero costituire tra il 3% e l’8% del totale dei globuli bianchi presenti nel nostro sangue.
Quando i valori dovessero registrarsi superiori a quelli indicati, potremmo parlare di una condizione di monociti alti nel sangue.
I monociti svolgono a livello immunitario una funzione specifica e specializzata: sono infatti incaricati di eliminare alcune categorie di tossine e della distruzione di alcuni germi patogeni.
Nelle trattazioni del corpo umano per i più giovani, vengono spesso definiti spazzini, definizione che per quanto semplicistica, trova comunque nel suo nucleo della verità. I monociti agiscono infatti proprio come se fossero delle aspirapolveri, andando a inglobare l’agente patogeno una volta che viene incontrato nei tessuti, diventando necrofagi.
I monociti sono per unità in grado di fronteggiare circa 100 batteri e possono, inoltre, agire in combinazione con altri tipi di anticorpi.
La loro funzione è, dunque, specializzata ed è fondamentale per il corretto funzionamento del corpo umano. La loro presenza è altrettanto fondamentale nel sangue e dunque, a meno che i valori superino quelli di guardia, non dovremmo mai e poi mai preoccuparci della loro presenza.
Perché possiamo avere i monociti alti nel sangue?
La presenza di monociti in misura superiore a quanto stabilito come parametro corretto dalla medicina segnala in genere la presenza in corso, e dunque in fase attiva, di una patologia di natura infettiva. Sono moltissime le patologie che possono comportare un innalzamento dei valori di monociti all’interno del nostro sangue. Sarà necessario seguire i corretti percorsi terapeutici, indagare più a fondo per individuarne le cause primarie.
Si può trattare anche della presenza di alcune sostanze che il corpo deve necessariamente eliminare per il suo benessere, come ad esempio l’asbesto, oppure anche alcune categorie di carboni.
Ad ogni modo, un numero elevato di monociti nel sangue segnala la necessità del corpo di utilizzarli, ovvero di ricorrervi per combattere delle determinate infezioni o intossicazioni.
I monociti si trasformano in macrofagi
Una volta che i monociti si attivano e dunque inglobano tossine o germi, aumentano di volume e si trasformano in macrofagi.
Sono, inoltre, capaci di attraversare le pareti dei fasi sanguigni per andare ad agire al di fuori dei vasi direttamente sul tessuto infetto, grazie ad un’azione che in medicina viene definita extravasione leucocitaria.
I macrofagi appartengono alla categoria dei fagociti, ovvero di cellule che sono in grado di fagocitare appunto altre cellule e svolgono un’azione di fondamentale importanza per il corretto funzionamento del nostro sistema immunitario.
Sono in grado di rimuovere, infatti, non solo sostanze dannose e agenti patogeni, ma anche altri tipi di rifiuti e di scarti, come ad esempio le cellule vecchie e danneggiate e i prodotti di scarto derivanti dal degrado dei tessuti.
I macrofagi sono in grado inoltre di avere un altissimo grado di differenziazione a seconda del tessuto di destinazione, specificando la loro azione per migliorare l’attività di tipo immunitario.
Qualche cenno sull’extravasione leucocitaria
È, inoltre, sicuramente una buona cosa ricordare un minimo le generalità dell’extravasione leucocitaria: è una proprietà di talune cellule di attraversare le pareti dei vasi sanguigni e dunque uscire dalla circolazione sanguigna. Si tratta di una proprietà tipica e fondamentale dei leucociti e permette a questi di raggiungere la zona dove l’infezione viene segnalata.
L’extravasazione avviene tipicamente oltre i capillari più piccoli, fatta eccezione per le infezioni polmonari, dove i leucociti (inclusi i monociti) attraversano direttamente quella che è la membrana dei capillari polmonari.
C’è da preoccuparsi per livelli di monociti alti?
No, non c’è da preoccuparsi, ma piuttosto è fortemente consigliato individuare la natura dell’infezione e dell’agente patogeno che hanno causato un aumento dei valori, per poi dunque intervenire in modo pronto per evitare che la condizione peggiori e si faccia più pericolosa.
Analisi del sangue che restituiscano del valori alti di monociti del sangue devono essere motivo di immediato allarme per il medico, che deve prontamente organizzare i corretti percorsi terapeutici al fine di andare a individuare con la maggior precisione possibile il patogeno che ha causato l’infezione che il corpo del paziente sta combattendo.
Quali sono i valori normali di monociti nel sangue?
A seconda del laboratorio di riferimento e del medico i valori da ritenersi normali per quanto riguarda i monociti oscillano tra l’1% e 6% o tra il 3 e l’8% del conto dei globuli bianchi totali (formula leucocitaria).
Valori che si dovessero trovare al di fuori del range che abbiamo sopra comunicato devono essere considerati anomali ed indirizzare il medico verso indagini più approfondite, che devono necessariamente indagare sulla natura della patologia infettiva, cercando inoltre di intervenire a supporto del sistema immunitario il prima possibile.
Esistono rimedi per i monociti alti?
Non ci sono rimedi naturali per combattere i monociti un po’ alti in quanto non sono una patologia di per se, ma piuttosto la segnalazione di un problema in corso per il nostro corpo.
Non si possono modificare le concentrazioni di monociti nel sangue, se non andando appunto a curare la patologia/infezione che ha causato l’anomalia.
Bisogna allo scopo anche ricordare che un numero alto di monociti nel sangue segnala il buon funzionamento e la pronta risposta del nostro sistema immunitario. Avere un sistema immunitario non grado di rispondere aumentando la concentrazione di monociti sarebbe un problema molto più grande e difficile da affrontare.
La monocitosi, questo il nome della condizione che comporta la presenza di un alto numero di monociti del sangue, non è una patologia di per se e non ha cure o rimedi che possano essere considerati efficaci.
Inoltre, data la serietà delle patologie che potrebbero aver comportato un aumento dei monociti nel sangue, è indicato per il paziente evitare il fai da te con la somministrazione di antibiotici o antivirali: i farmaci da somministrarsi devono essere necessariamente indicati dal medico, pena il peggiorare la patologia e l’infezione, cosa piuttosto pericolosa sia per i pazienti più giovani che per quelli più anziani.
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