Le analisi del sangue sono uno strumento di grande importanza per valutare lo stato di salute dei nostri bambini. Dalle analisi possono emergere valori per quanto riguarda i neutrofili non in linea con quelli che vengono considerati normali per questo parametro del sangue.
Nella guida di oggi ci occuperemo proprio di questo, ovvero di comprendere quali possono essere le cause dei neutrofili bassi nei bambini. Da cosa può dipendere? Quali sono le possibili conseguenze? C’è da preoccuparsi? Ci sono terapie valide per riportare i neutrofili su valori normali?
Vediamolo insieme.
In questo articolo parliamo di:
- Quando i neutrofili sono bassi si parla di neutropenia
- Quali sono le cause che possono portare alla neutropenia del bambino?
- Quali sono i sintomi di una possibile neutropenia?
- Quali sono i valori normali?
- Cosa fare in caso di valori fuori dalla norma?
- Neutrofili e allergie del bambino
- Ci sono terapie adeguate per ristabilire un numero adeguato di neutrofili nel bambino?
Quando i neutrofili sono bassi si parla di neutropenia
La patologia di riferimento per i pazienti, bambini e adulti, che presentino valori troppo bassi di neutrofili è detta neutropenia, una parola composta che indica appunto livelli non adeguati di neutrofili nel sangue.
Si può trattare, specialmente nel caso dei bambini, di una condizione fisiologica che è legata al sesso e alla fase dello sviluppo. È relativamente normale che i valori dei neutrofili siano al di sotto della media per i bambini durante la più tenera età.
In altri casi, invece, possono segnalare la presenza di patologie che il pediatra deve affrontare con tempestività.
In primo luogo una carenza di globuli bianchi in generale e più nello specifico di neutrofili può dipendere da stati patologici che possiamo considerare lievi, come avremo modo di vedere più avanti nel corso della nostra trattazione.
Quali sono le cause che possono portare alla neutropenia del bambino?
Ci sono diverse cause, come abbiamo detto, che possono portare ad un numero non adeguato di neutrofili.
- Il caso più comune sono le infezioni di natura virale, infezioni che più volte nella vita di un bambino lo colpiscono e che possono essere superate, previa visita e diagnosi da parte del pediatra, con una terapia specifica;
- Può essere anche il caso delle reazioni allergiche, questione della quale ci occuperemo più in dettaglio tra pochissimo;
- Può essere il caso di patologie che colpiscono il midollo osseo, che è direttamente coinvolto nella produzione dei globuli bianchi;
- Può essere il caso, anche se parliamo di eventi statisticamente molto rari soprattutto durante la tenera età, di patologie ben più gravi, come Lupus, infezione da HIV, malattie autoimmuni e di tipo congenito;
- In ultimo luogo un numero non adeguato di neutrofili nel bambino può essere imputato a particolari terapie a base di farmaci che ne ostacolano o la produzione o la sopravvivenza, oppure anche radioterapie.
Anche l’alimentazione, se particolarmente poco equilibrata, può attaccare la capacità dell’organismo del bambino di produrre neutrofili a sufficienza.
Quali sono i sintomi di una possibile neutropenia?
I sintomi di una possibile neutropenia sono tendenzialmente tutti riconducibili ad una maggiore facilità per il bambino di contrarre infezioni. La presenza di una patina bianca sulla lingua, che può portare anche alla formazione di piaghe, oppure la presenza di dolore durante la minzione, stati febbrili frequenti e sintomi tipici dell’influenza, nel caso in cui dovessero presentarsi con una certa frequenza possono essere segnale della presenza di una possibile neutropenia.
Ad avere comunque l’ultima parola per quanto riguarda la presenza o meno della neutropenia sono le analisi del sangue, che devono indicare il valore in percentuale dei neutrofili sul totale dei globuli bianchi.
Quali sono i valori normali?
I valori normali secondo la scienza medica per quanto riguarda la presenza di neutrofili nel sangue del bambino cambiano sostanzialmente a seconda dell’età del bambino. Sono calcolati in percentuale sul totale dei globuli bianchi.
- per i neonati: la percentuale normale è da ritenersi intorno al 50%-60%, con un innalzamento della percentuale nei primissimi giorni e un calo a partire dal decimo giorno di età;
- per i bambini di 3 mesi il valore normale è ritenuto intorno al 35%;
- per i bambini di un anno i valori normali sono ritenuti essere intorno al 40%;
- per i bambini fino ai 10 anni, successivamente al primo anno di vita, i valori dovrebbero assestarsi intorno al 60%.
I valori ritenuti normali possono cambiare da laboratorio in laboratorio e devono essere comunque valutati dal pediatra prima di procedere con una diagnosi di neutropenia.
Anche al fine di evitare inutili allarmismi, sarebbe il caso di non interpretare i valori restituiti dalle analisi per conto proprio, ma rivolgersi esclusivamente al pediatra in quanto è l’unica figura professionale a possedere le giusta formazione per interpretarli.
Cosa fare in caso di valori fuori dalla norma?
Eventuali terapie per il recupero di valori normali di neutrofili nel bambino devono essere necessariamente organizzate dal medico pediatra che segue il bambino, unico ad avere contezza delle condizioni di salute generale del piccolo.
A prescindere dal fatto che le analisi del sangue vengono in genere prescritte da uno specialista, i valori restituiti devono comunque essere valutati da un medico pediatra.
Neutrofili e allergie del bambino
Vale la pena di ricordare inoltre che eventuali allergie patite dal bambino possono avere effetti che si ripercuotono anche sul conto dei neutrofili. Anche in questo caso però la diagnosi non può arrivare prima di ulteriori accertamenti, sempre guidati dal pediatra, alla ricerca di presunte allergie presenti nel bambino.
Ci sono terapie adeguate per ristabilire un numero adeguato di neutrofili nel bambino?
I valori normali di neutrofili sono sicuramente desiderabili, soprattutto nel caso in cui i valori rilevati si discostino in modo rilevante da quelli ritenuti normali.
Una terapia unica che possa portare al ristabilimento di una quantità adeguata di neutrofili nel bambino non esiste: bisogna che il medico pediatra individui le cause che hanno portato ad un abbassamento dei neutrofili e, nel caso in cui dovesse ritenerlo necessario, dovrà procedere con una terapia tesa all’eliminazione della causa.
Una volta eliminata la causa dell’abbassamento dei neutrofili, il numero degli stessi nel sangue del bambino dovrebbe tornare, con tempi variabili, ai valori di normalità.
Sono da evitarsi metodi naturali di rinforzamento del sistema immunitario. A prescindere dal fatto che non è assolutamente stabilito scientificamente cosa possa voler dire detto rinforzamento, si tratta di metodi che comunque non possono aiutare in alcun modo i neutrofili a tornare su livelli normali.
Va indagata la causa ed eliminata prontamente per permettere al nostro bambino di recuperare un buono stato di salute.
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