Avere livelli di potassio basso nel sangue è un evento molto più comune che avere un eccesso di questo elettrolita nel circolo sanguigno (potassio alto).
Cosa succede se il livello del nostro potassio nel sangue risulta troppo basso rispetto alla norma? Qual è l’esame da eseguire per dosare i suoi valori? Come dobbiamo comportarci per ripristinare i normali valori di questo minerale qualora essi risultino alterati?
In questo articolo vedremo insieme che cos’è l’ipokaliemia, ossia la condizione in cui si ha una carenza di potassio nel sangue. E’ importante conoscere i rischi e le cure di questa condizione in quanto questo minerale è indispensabile per il corretto funzionamento del nostro organismo.
Nella guida di oggi vi forniremo tutte le informazioni necessarie per capire sia il ruolo svolto da questo elettrolita nel sangue sia per interpretare le vostre analisi alla luce dei risultati ottenuti.
In questo articolo parliamo di:
- Che cos’è il potassio? Quale funzione svolge?
- Quando viene prescritto l’esame per il dosaggio del potassio?
- Come funziona questo tipo di esame?
- Quali sono i valori di riferimento per il potassio?
- Cosa succede nel caso in cui il nostro esame riporta una carenza di potassio?
- Quali sono i sintomi dell’ipokaliemia?
- Quali sono le cause dell’ipokaliemia?
- Ci sono dei fattori che possono influenzare l’esito dell’esame?
- Come bisogna comportarsi per aumentare i livelli del potassio?
Che cos’è il potassio? Quale funzione svolge?
Il potassio è una delle sostanze chimiche più importanti che servono al nostro organismo per poter funzionare correttamente. Si tratta di un elettrolita che può essere assimilato attraverso l’alimentazione.
La sua importanza è dovuta principalmente al fatto che questo minerale regola il funzionamento delle cellule cardiache, di quelle nervose e di quelle muscolari.
Tra le funzioni principali del potassio ricordiamo soprattutto quelle citate in seguito:
- Regola la frequenza cardiaca, ossia il ritmo del cuore;
- Prende parte alla regolazione del pH del nostro organismo;
- Prende parte al controllo della digestione;
- Controlla la nostra pressione sanguigna;
- Si occupa di regolare la ritenzione idrica;
- Interviene nell’eccitabilità neuromuscolare;
- Si occupa della salute delle nostre ossa.
Come vedi il potassio è indispensabile per garantirci un certo stato di salute e, visto che lo si assimila solo con l’alimentazione e il corpo non è in grado di produrlo in modo autonomo, è di fondamentale importanza controllarne i livelli nel sangue.
Infatti, se i livelli del potassio nel sangue non rientrano entro i valori normali, possiamo andare incontro a determinati rischi e condizioni patologiche di cui parleremo meglio in seguito.
In questa guida troverai gli alimenti più ricchi di potassio da cui attingere questo minerale se hai il potassio basso.
Quando viene prescritto l’esame per il dosaggio del potassio?
Vista la sua importanza, spesso l’esame per il dosaggio del potassio viene prescritto come parte delle analisi di routine che ognuno di noi dovrebbe effettuare periodicamente.
Tuttavia, il medico potrebbe ritenere opportuno prescriverti questo esame anche nel momento in cui sospetta la presenza di alcune malattie o si manifestano i sintomi di una sua carenza o di un suo eccesso.
In linea di massima possiamo dire che i motivi per cui il medico in genere prescrive questo tipo di esame sono i seguenti:
- Pazienti che seguono un trattamento terapeutico a base di farmaci diuretici;
- Pazienti che sono in dialisi;
- Pazienti affetti da una condizione di ipertensione che hanno problemi renali;
- Per andare a verificare se eventuali farmaci a base di potassio stanno svolgendo la loro funzione;
- Pazienti con insufficienza cardiaca;
- Pazienti che vengono nutriti per via parenterale, per controllare se l’apporto di potassio è sufficiente;
- Pazienti affetti da insufficienza renale.
Infine, spesso questo esame viene associato a quello del sodio in quanto questi due parametri sono strettamente correlati tra loro, a tal punto che all’aumentare dei livelli di potassio diminuiscono quelli del sodio.
Come funziona questo tipo di esame?
Avrai sicuramente intuito che, visto che dobbiamo andare a valutare i livelli di una sostanza che si trova nel sangue, per fare l’esame del potassio dovrai sottoporti ad un prelievo ematico che viene generalmente praticato sulla vena del braccio.
Sarà poi il laboratorio di analisi ad analizzare la tua provetta di sangue e, dopo un periodo di tempo che ti verrà comunicato, puoi andare a ritirare il tuo referto. Solitamente non sono necessarie delle norme di preparazione prima di sottoporti a questo prelievo.
Ricordati, però, di comunicare al tuo medico, o al personale del laboratorio, se stai seguendo un qualsiasi trattamento farmacologico che potrebbe influenzare l’esito dell’esame, ma ci soffermeremo su questo argomento più avanti.
Quali sono i valori di riferimento per il potassio?
Non dimenticare che ogni laboratorio di analisi può avere dei valori normali leggermente diversi da quelli di un altro laboratorio, per cui è opportuno che fai riferimento solo a quelli che sono riportati sul tuo referto.
In genere si considerano normali i seguenti valori per il potassio nel sangue:
- Valori compresi tra i 3,5 mmol/L e i 5,3 mmol/L.
Cosa succede nel caso in cui il nostro esame riporta una carenza di potassio?
Se dal tuo esame emerge che soffri di una certa carenza di potassio, allora sei in una condizione di ipokaliemia, anche conosciuta con il termine ipopotassiemia.
Questa condizione è molto comune nel caso di alcolismo, diarrea e vomito, ma soprattutto se sei un individuo che soffre di pressione alta (ipertensione).
In linea di massima possiamo dire che l’ipokaliemia è comune nelle seguenti condizioni patologiche:
- Malnutrizione;
- Presenza di un tumore;
- Diarrea;
- Vomito;
- Stenosi ipertrofica del piloro;
- Acidosi renale;
- Febbre;
- Intossicazione da salicilati;
- Malassorbimento;
- Patologie del fegato;
- Sindrome di Cushing;
- Presenza di ustioni;
- Ipotermia;
- Fibrosi cistica;
- Stress.
Inoltre, il potassio basso è spesso determinata da un quadro sintomatologico ben preciso. Andiamo a vedere meglio di cosa si tratta nel paragrafo che segue.
Quali sono i sintomi dell’ipokaliemia?
Tra i sintomi principali che fungono da campanello di allarme per una condizione di ipokaliemia ricordiamo soprattutto i seguenti:
- Irritabilità;
- Debolezza muscolare che può condurre fino ad una paralisi;
- Riduzione dell’appetito;
- Crampi muscolari;
- Tachicardia;
- Ileo paralitico;
- Stipsi;
- Problemi di insufficienza renale;
- Aumento della minzione;
- Aumento della frequenza respiratoria.
Oltre ad essere fortemente associati con i livelli del sodio, i livelli del potassio si correlano anche con quelli del magnesio. Nel momento in cui si verifica una carenza di questi due minerali troveremo i seguenti sintomi:
- Insonnia;
- Depressione;
- Nervosismo;
- Dispnea;
- Stanchezza;
- Debolezza muscolare;
- Mal di testa;
- Stipsi;
- Irritabilità.
Inutile ricordarti che, se dovessi far caso alla compresenza di diversi sintomi di cui abbiamo parlato, è indispensabile che ti rivolgi al tuo medico in modo tale che possa trovare la causa del tuo problema.
Quali sono le cause dell’ipokaliemia?
Oltre alle condizioni patologiche di cui abbiamo parlato, che spesso costituiscono la causa di una carenza di potassio, possiamo trovare altri fattori che contribuiscono alla sua diminuzione nel flusso ematico.
Una delle cause principali di una carenza di questo minerale riguarda senza alcun dubbio le abitudini alimentari dell’individuo. Infatti, come abbiamo già detto, l’alimentazione è l’unico modo che abbiamo per introdurre il potassio nell’organismo, escludendo, ovviamente, i farmaci.
Nel caso in cui il potassio basso compare in concomitanza con una carenza di magnesio, la causa potrebbe essere ricercata anche in eventuali sforzi fisici che l’individuo ha sostenuto nell’ultimo periodo.
Ci sono dei fattori che possono influenzare l’esito dell’esame?
Come già saprai molti esami del sangue possono essere influenzati dalla presenza di alcuni fattori, ottenendo in tal modo dei falsi risultati. Nel caso delle analisi per il potassio, i fattori che possono influenzare l’esito dell’esame (aumentando o diminuendo i valori) sono i seguenti:
- Se si assumono farmaci con l’agente antimicotico amfotericina B i livelli di potassio diminuiscono;
- Se durante l’esame il paziente stringe e rilassa il pugno, i livelli del potassio aumentano;
- Se si assumono farmaci antibiotici, agonisti beta-adrenergici, cortisonici, antagonisti alfa-adrenergici, i livelli del potassio diminuiscono;
- Se la provetta viene agitata prima di essere analizzata lo ione si stacca dai globuli rossi e i livelli nel siero aumentano;
- Se la provetta non viene consegnata immediatamente al laboratorio, i livelli di potassio nel siero aumentano.
Quindi, se stai seguendo una terapia a base dei farmaci di cui abbiamo parlato, o se pensi che qualche altro fattore possa influenzare il tuo esame, ti consigliamo di avvisare il personale così da adottare le giuste precauzioni per evitare dei falsi risultati.
Come bisogna comportarsi per aumentare i livelli del potassio?
E’ assodato che l’alimentazione gioca un ruolo importantissimo per l’apporto di potassio. Di conseguenza ti consigliamo di apportare delle modifiche alla tua dieta per aumentare i livelli di questo minerale quando sono troppo bassi oppure di ricorrere ai tanti integratori di sali minerali presenti in commercio.
Tra gli alimenti più comuni, facili da reperire e che hanno un alto contenuto di potassio ti consigliamo soprattutto i seguenti:
- Piselli;
- Albicocche;
- Patate;
- Datteri;
- Arachidi;
- Spinaci;
- Cavoli;
- Banane;
- Mandorle;
- Castagne;
- Pomodori;
- Asparagi;
- Noci;
- Arance;
- Fagioli;
- Melone;
- Zucca;
- Pompelmo.
Inoltre, il medico potrebbe ritenere necessario prescriverti dei integratori alimentari di potassio se l’apporto con la dieta dovesse risultare insufficiente. Questi solitamente consistono in compresse o bustine da sciogliere in acqua senza particolari indicazioni.
Se invece hai a che fare con una carenza di potassio piuttosto grave, potrebbe essere necessario un ricovero ospedaliero in cui il minerale ti verrà somministrato per via endovenosa.
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