Che cos’è la proteina C-reattiva? Come si misura questo parametro? Quando viene richiesto e quali sono i suoi valori normali?
Quali sono i valori di cui bisognerebbe preoccuparsi e perché? In che modo possiamo prevenire delle anomalie nei livelli della proteina C-reattiva?
Oggi parleremo di uno dei tanti parametri che possono essere misurati attraverso prelievo ematico: la proteina C-reattiva. Ci soffermeremo particolarmente sulle cause di un aumento/abbassamento di questo valore, soffermandoci anche sui sintomi che si manifestano quando si ha l’alterazione di questo valore.
Prima di passare all’approfondimento della questione cerchiamo di capire prima in cosa consiste la proteina C-reattiva (PCR), perché e quando è utile dosarla.
In questo articolo parliamo di:
- Che cos’è la proteina C-reattiva?
- Come si misurano i valori della proteina C-reattiva?
- Quando viene richiesto un esame di questo tipo e quali sono i suoi valori normali?
- Cosa succede quando i livelli sono troppo alti?
- Proteina C-reattiva bassa: cosa vuol dire?
- Quali sono i fattori che possono influenzare l’esito dell’esame?
- Altri esami da svolgere con la proteina C-reattiva
Che cos’è la proteina C-reattiva?
La proteina C-reattiva è una proteina che viene normalmente prodotta dal nostro organismo. Essa è anche conosciuta con le sigle PCR o CRP, in base al laboratorio a cui ci si rivolge.
Di solito il nostro fegato e le cellule adipose sintetizzano questa proteina, aumentandone la concentrazione nel sangue soprattutto durante particolari processi infiammatori.
Inoltre, la proteina C-reattiva è una proteina della fase acuta, in quanto, oltre ad aumentare nei processi infiammatori, aumenta anche nelle fasi acute di determinate malattie, ma approfondiremo questo argomento in seguito.
In pratica, alti livelli di PCR si verificano in seguito ad alcune condizioni stressanti a cui è stato sottoposto l’organismo, ad esempio dopo un intervento chirurgico.
Tuttavia, questi valori non ci informano in modo dettagliato sulla condizione patologica da cui si sono generati ma rappresentano piuttosto una spia di una condizione infiammatoria che l’organismo sta affrontando.
Come si misurano i valori della proteina C-reattiva?
E’ possibile andare a valutare questo parametro con un semplice prelievo sanguigno, attraverso un’analisi ematochimica con la quale sarà possibile misurarne la concentrazione nel sangue.
Quando viene richiesto un esame di questo tipo e quali sono i suoi valori normali?
Come abbiamo già accennato in precedenza, andare a valutare i livelli di proteina C-reattiva, è molto utile per indagare sulla presenza di alcuni processi infiammatori, ma non ci fornirà informazioni utili per una diagnosi certa o per capire la zona esatta in cui si sta verificando l’infiammazione.
Tra i motivi principali che conducono il medico a prescriverci delle analisi per valutare la concentrazione di proteina C-reattiva, abbiamo soprattutto i seguenti:
- Per il monitoraggio di un’infezione dopo un intervento chirurgico;
- Per tenere sotto controllo particolari forme di artrite;
- Per valutare la presenza di malattie infiammatorie;
- Per tenere sotto controllo lo stato di salute di chi rischia in modo particolare di avere degli attacchi di cuore, insieme alla valutazione di altri parametri (approfondiremo questo argomento in seguito);
- Monitorare e individuare la presenza di un’infezione virale, batterica o fungina;
- Per monitorare o rilevare la presenza di malattie autoimmuni (come il lupus eritematoso sistemico);
- Per valutare il rischio di coronaropatie.
In pratica, si può dire che, come la VES, anche l’esame della PCR viene utilizzato come marker biologico nel caso di determinati processi infiammatori. Non ha valore diagnostico e sarà il medico ad affiancare altri esami che possano aiutarlo a formulare una diagnosi precisa.
Per quanto riguarda i valori normali di questo parametro, si può dire che sono considerati nella norma valori inferiori ai 5-6 mg/L. Ma non bisogna mai dimenticare che tali valori possono variare in base al laboratorio di riferimento.
I seguenti valori sono considerati più o meno critici:
- presenza di un processo infiammatorio non acuto: 6-10 mg/L;
- presenza di un lieve processo infiammatorio acuto: 10-100 mg/L;
- presenza di un processo infiammatorio acuto grave: valori al di sopra di 100 mg/L.
Cosa succede quando i livelli sono troppo alti?
Vediamo adesso cosa succede quando i valori della PCR sono eccessivamente alti, provando ad analizzare i sintomi con i quali si manifesta questa anomalia e le condizioni patologiche che scatenano tale aumento.
Tra i principali sintomi di un’alta PCR, dovuta soprattutto dalla presenza di un’infiammazione acuta o cronica, abbiamo:
- Arrossamento della pelle;
- Dissenteria;
- Gonfiore cutaneo;
- Febbre;
- Dolori alle articolazioni anche in assenza di sforzi;
- Affaticamento;
- Difficoltà nella respirazione;
- Perdita della fame;
- Brividi e sudorazione;
- Nausea;
- Disturbi nella minzione (dolore e bruciore);
- Dolore addominale;
- Perdita di peso;
- Dolore pelvico;
- Ittero.
Bisogna sempre rivolgersi ad un medico nel momento in cui si manifestano uno o più di questi sintomi in modo persistente, in quanto, come vedremo in seguito, la causa potrebbe essere anche molto grave.
Tali sintomi di un aumento della PCR spesso sottendono delle determinate condizioni patologiche, tra le più frequenti abbiamo soprattutto:
- Infiammazione dell’appendice, ossia appendicite (che si manifesta con nausea, vomito e forti dolori addominali);
- Recente intervento chirurgico;
- Linfoma;
- Artrite reumatoide ed altri reumatismi articolari;
- Infezioni di natura batterica;
- Infezioni di natura virale;
- Infiammazione a carico del pancreas;
- Lupus eritematoso sistemico ed altre malattie autoimmuni;
- Rischio di coronaropatie;
- Infezioni causate dalla presenza di funghi;
- Tubercolosi;
- Setticemia;
- Ustioni o traumi;
- Polimialgia reumatica (soprattutto nel caso di pazienti over 60);
- Malattia infiammatoria pelvica;
- Morbo di Crohn ed altre malattie infiammatorie che colpiscono l’intestino;
- Attacco di cuore;
- Gotta;
- Colecistite;
- Rettocolite ulcerosa;
- Sindrome del colon irritabile;
- Morbillo;
- Colangite;
- Sinusite;
- Bronchite;
- Raffreddore;
- Infiammazione dei reni.
Cosa fare in caso di proteina C-reattiva bassa? quali sono i fattori che possono influenzare l’esame? esistono altri parametri con i quali si consiglia di dosare la PCR?
Proteina C-reattiva bassa: cosa vuol dire?
Nel caso in cui dalle analisi del sangue risultano dei valori di PCR eccessivamente bassi, significa semplicemente che il paziente dovrebbe sottoporsi ad altri esami perché i sintomi che lo hanno condotto a questo test non dipendono dai valori della PCR che, se bassi, non devono destare preoccupazioni.
Tuttavia, si consiglia sempre di rivolgersi a un medico in quanto solo un professionista sarà in grado di indicarci la giusta direzione da seguire per avere una diagnosi precisa, in modo da seguire la terapia migliore per il nostro caso.
Quali sono i fattori che possono influenzare l’esito dell’esame?
Come per la maggior parte delle analisi in sede di laboratorio, anche in questo caso possono intervenire certi fattori che influenzano l’esito finale dell’esame.
Tra i fattori più comuni che possono influenzare la PCR abbiamo soprattutto i seguenti:
- Presenza di una gravidanza;
- Assunzione di alcuni farmaci (anticoncezionali per via orale, ibuprofene, paracetamolo, statine);
- Condizione di obesità del paziente.
Altri esami da svolgere con la proteina C-reattiva
L’esame della PCR non solo è fondamentale per indagare sulla presenza di processi infiammatori, ma è molto importante anche nel caso di soggetti sani, in quanto, se accoppiato ad altri esami, si può stabilire il rischio del soggetto di avere degli attacchi cardiaci.
Tra gli esami di controllo connessi alla PCR per fare questo genere di calcolo statistico abbiamo soprattutto:
- Colesterolo totale;
- Rapporto ApoB/ApoA1
- Rapporto LDL/HDL;
- Omocisteina;
- Trigliceridi.
Infine, la PCR spesso è stata considerata come marker di alcuni tumori, soprattutto il tumore al colon, in quanto, in diversi casi, alti valori di proteina c-reattiva sono stati ricollegati a questo genere di tumore.
Condividi su: