Attraverso delle semplici analisi del sangue è possibile valutare diversi parametri che ci forniscono informazioni importantissime sullo stato di salute del nostro organismo. Tra i tanti valori che è possibile dosare, oggi ci occuperemo di approfondire quello della sideremia.
Abbiamo già trattato tutte le cause, i sintomi e le conseguenze di valori della sideremia alta in un articolo specifico. Oggi, invece, ci occuperemo della sideremia bassa, una condizione molto diffusa nella popolazione.
Quando parliamo di sideremia ci riferiamo ad un esame che viene fatto tramite un prelievo venoso e che serve per valutare la quantità di ferro che viene trasportato dal nostro flusso sanguigno.
Vediamo insieme di cosa si tratta!
In questo articolo parliamo di:
- Che cos’è la sideremia?
- Come si valutano i valori della sideremia?
- Quando viene prescritto questo genere di esame?
- Quali sono i valori di riferimento per la sideremia?
- Cosa succede quando l’esame riporta valori troppo bassi?
- Ci sono dei fattori che possono influenzare l’esito del test?
- Come possiamo intervenire per ristabilire i livelli normali della sideremia?
Che cos’è la sideremia?
Il ferro è uno dei minerali più importanti per l’organismo di un essere umano. Infatti è grazie ad esso che vengono resi possibili determinati processi interni. Per questo motivo è indispensabile monitorare i suoi livelli, soprattutto nel flusso sanguigno.
Tra gli esami più comuni che vengono utilizzati con questo scopo abbiamo, appunto, la sideremia. Più precisamente, questo test ci consente di valutare i livelli di ferro che vengono trasportati nel sistema sanguigno.
Come saprai il ferro viene introdotto nel nostro organismo attraverso l’alimentazione, per poi essere immagazzinato dalla ferritina. Nel momento in cui il corpo lo richiede, la transferrina si lega con il ferro per trasportarlo dove serve.
La sideremia, quindi, permette ai medici di andare a valutare proprio quella quantità di ferro che si trova nel sangue, legato alla transferrina. Per questo si parla anche di ferro di trasporto.
E’ intuibile, quindi, che l’esame della sideremia è indispensabile quando si sospetta una carenza o un eccesso di ferro. Tuttavia, per indagare bene sulle cause e sulle condizioni dell’individuo, spesso viene associato ad altri esami, ma parleremo di questo in un altro momento.
Come si valutano i valori della sideremia?
Visto che la sideremia ha lo scopo di valutare i livelli del ferro trasportati nel sangue, è intuibile che abbiamo a che fare con uno dei tantissimi esami che prevedono un prelievo del sangue.
Come accade per la maggior parte delle analisi ematiche, gli specialisti andranno a prelevare le provette necessarie da analizzare in laboratorio e poi, il medico, interpreterà i risultati ottenuti.
Di solito non vengono richieste particolari procedure di preparazione prima di fare questo test ma in ogni caso è consigliabile presentarsi alle analisi a digiuno.
Quando viene prescritto questo genere di esame?
Di solito, questo tipo di esame del sangue, non rientra tra i tanti esami di routine a cui spesso veniamo sottoposti. Fatta eccezione per le donne in dolce attesa.
Infatti, quando si ha a che fare con una donna in gravidanza, il medico prescriverà questo esame per accertarsi che il bambino abbia il giusto apporto di ferro, senza che la madre vada incontro ad una carenza del minerale.
Come abbiamo già accennato in precedenza, di solito questo esame viene prescritto quando il medico sospetta che l’individuo sia affetto da una carenza o da un sovraccarico di ferro.
Tuttavia, di seguito ti elenchiamo i motivi principali per cui il medico può richiedere l’esecuzione di questo esame, sperando di essere abbastanza esaustivi:
- Quando sei affetto da una condizione di anemia ma il medico deve capire se la causa è la carenza del ferro oppure se si sta verificando un’emorragia interna all’organismo;
- Nel caso in cui pensa che sia presente una condizione di emocromatosi, ossia quando l’organismo accumula quantità eccessive di ferro;
- Se sospetta una emosiderosi o una emocromatosi secondaria (sempre dovuta al sovraccarico di ferro);
- Quando sei affetto da una condizione di anemia ma il medico deve valutare se la terapia che stai seguendo sta facendo effetto oppure no;
- Quando sospetta che il tuo organismo sia in preda ad una intossicazione da ferro;
- Nel momento in cui è certo che sia presente una carenza di ferro, ma deve valutare proprio questa carenza.
In ogni caso, per arrivare a questi sospetti o a queste conclusioni, il medico dovrà prima di tutto valutare eventuali sintomi che si stanno manifestando nel tuo organismo e che probabilmente ti hanno condotto a fare quella visita di controllo.
Tra i sintomi più comuni di sideremia bassa e quindi della presenza di una carenza di ferro ricordiamo soprattutto i seguenti:
- Ti senti particolarmente debole e affaticato;
- Hai la sensazione che ti manca il fiato;
- Spesso avverti dei dolori alla testa;
- La tua frequenza cardiaca appare piuttosto irregolare;
- Hai il volto pallido;
- La lingua si gonfia;
- Hai la sensazione di avere sempre mani e piedi freddi;
- Hai le vertigini.
Se, invece, il tuo organismo è in una condizione di sovraccarico del minerale in questione, avvertirai altri sintomi, ossia:
- Il tuo desiderio sessuale diminuisce progressivamente;
- Avverti un certo dolore all’addome;
- Hai la sensazione di debolezza, insieme a stanchezza e affaticamento;
- Potresti andare incontro a problemi del cuore;
- Avverti un frequente dolore alle articolazioni.
Perciò, è indispensabile che se avverti i sintomi che abbiamo appena citato (sia per una carenza, sia per un sovraccarico) è indispensabile che ti rivolgi al tuo medico curante, così che possa fare tutti gli esami necessari per risolvere il tuo problema.
Quali sono i valori di riferimento per la sideremia?
Prima di parlare dei valori di riferimento di questo esame in particolare, ricorda che essi potrebbero essere soggetti a piccole variazioni che dipendono soprattutto dal laboratorio in cui esegui il prelievo.
Pertanto, se hai bisogno di fare eventuali confronti tra i risultati passati (ma anche futuri) della sideremia, ti consigliamo di rivolgerti sempre allo stesso laboratorio di analisi così da basarti sempre e solo sui valori riportati in quei referti specifici.
Detto questo, possiamo affermare che, in genere, i seguenti valori vengono considerati come normali per la sideremia:
- Nelle donne: valori compresi tra 50 e 170 mcg/dL;
- Negli uomini: valori compresi tra 65 e 176 mcg/dL;
- Nei neonati: valori compresi tra 100 e 250 mcg/dL;
- Nei bambini: valori compresi tra 50 e 120 mcg/dL.
Cosa succede quando l’esame riporta valori troppo bassi?
Nel momento in cui il tuo esame della sideremia riporta dei valori troppo bassi, puoi andare incontro a diverse condizioni patologiche, dalla gravità variabile. Sarà il medico, poi, ad effettuare altri esami di controllo per arrivare alla causa definitiva di questa diminuzione del ferro.
In linea di massima le condizioni patologiche, e non, che possono nascondersi dietro la sideremia bassa sono le seguenti:
- Presenza di una emorragia interna;
- Presenza di una infiammazione;
- Presenza di un tumore;
- L’artrite reumatoide;
- Presenza di un’ustione;
- Stato di gravidanza della paziente;
- Condizione di uremia;
- Presenza di uno stato infettivo;
- Nefrosi.
Se il tuo organismo presenta una condizione di sideremia bassa la conseguenza che ne deriva riguarda sicuramente la mancanza di ossigenazione dei tessuti, in quanto, come saprai, il compito del ferro è quello di catturare l’ossigeno e rilasciarlo dove serve.
Per questo motivo, la sideremia bassa e, quindi, una mancanza di ferro, può comportare la manifestazione della sintomatologia specifica di cui abbiamo parlato qualche paragrafo sopra, per cui devi rivolgerti subito al tuo medico.
Tra le cause principali di una carenza di ferro, inoltre, ricordiamo quelle citate in seguito:
- Presenza di alcune intolleranze alimentari, come la celiachia;
- Alimentazione non equilibrata o comunque che non soddisfi il suo fabbisogno di ferro;
- Perdite consistenti di sangue, anche attraverso le mestruazioni nel caso di una donna;
- Presenza di alcune malattie croniche infiammatorie intestinali che causano un malassorbimento del ferro, ad esempio la colite ulcerosa.
Ci sono dei fattori che possono influenzare l’esito del test?
In sede di laboratorio di analisi, spesso, capita di assistere a dei risultati sballati. Questo dipende soprattutto dalla presenza di alcuni fattori che possono influenzare l’esito dell’esame.
Anche nel caso della sideremia possono subentrare dei fattori specifici, siano essi esterni o interni, i più frequenti sono:
- Le abitudini alimentari del paziente, ad esempio non assume abbastanza alimenti che contengono ferro;
- L’età del paziente, infatti con l’aumentare dell’età diminuisce il metabolismo del minerale;
- Il momento specifico che sta attraversando il paziente durante l’esame, ad esempio se si trova in una situazione emotivamente stressante;
- Se il paziente soffre di particolari disturbi del sonno, ad esempio l’insonnia;
- L’assunzione di alcuni farmaci, come gli anticoncezionali, siano essi orali oppure no;
- Il sesso del paziente, ad esempio nel caso di una donna i valori tendono ad essere più bassi;
- Se il paziente ha mangiato oppure no prima di sottoporsi al prelievo venoso;
- Il momento della giornata in cui il paziente si sottopone al prelievo.
Anche l’alcol, inoltre, influenza l’esito dell’esame della sideremia. Per tutti questi motivi, quindi, è molto importante che, prima di fare questo tipo di esame, riferisci al tuo medico qualsiasi informazione utile sulla tua condizione, così da ottenere dei risultati più neutri e veritieri.
Come possiamo intervenire per ristabilire i livelli normali della sideremia?
Per fare in modo che i livelli della sideremia aumentino e tornino ad un livello di normalità, prima di tutto devi apportare delle modifiche alla tua alimentazione, aumentando l’assunzione di alimenti ricchi di ferro, come la carne di fegato o gli spinaci. Qui puoi leggere la nostra guida sugli alimenti a più elevato contenuto di ferro.
Inoltre, il medico potrebbe ritenere necessario che tu assuma degli appositi integratori o, se la causa di tale diminuzione è dovuta alla presenza di una malattia, i farmaci per la cura di quella determinata condizione patologica.
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