Attraverso un semplice prelievo del sangue è possibile avere un quadro piuttosto preciso delle nostre condizioni di salute e dosare valori molto importanti come la sodiemia di cui ti parleremo nella guida di oggi.
Alcuni esami sono di routine e servono per controllare se tutto procede regolarmente, altri invece vengono prescritti in casi specifici.
In questo articolo ti parleremo della sodiemia che consiste nell’andare a valutare i livelli del sodio nel nostro flusso ematico. Vedremo insieme quando viene prescritto questo esame, quali sono i valori di riferimento e quali, invece, i valori di cui dobbiamo preoccuparci.
In questo articolo parliamo di:
- Che cos’è la sodiemia?
- Quando viene prescritto questo tipo di esame?
- Come funziona l’esame della sodiemia?
- Quali sono i valori normali?
- Cosa succede se i livelli del sodio sono troppo alti?
- Cosa succede se i livelli del sodio sono troppo bassi?
- Ci sono dei fattori che possono influenzare l’esito dell’esame?
- Come possiamo contribuire a normalizzare i livelli del sodio?
Che cos’è la sodiemia?
Il termine sodiemia indica la valutazione dei livelli di sodio nel sangue. Come probabilmente già saprai, il sodio è uno dei tanti elettroliti che si trovano nel nostro organismo e che ne determinano il corretto funzionamento.
Solitamente il dosaggio della sodiemia nel sangue viene effettuato insieme al dosaggio di altre sostanze che fanno parte sempre della classe di elettroliti, come il potassio, il cloro e via dicendo.
Il compito principale del sodio è quello di mantenere costante l’equilibrio idrico nel flusso ematico, ma anche in tutto il corpo. Tuttavia il sodio prende parte anche al funzionamento dell’apparato nervoso e di quello muscolare.
Una volta che il sodio ha svolto il suo lavoro, sarà poi il turno dei reni che procederanno con l’eliminazione di tanti prodotti di scarto ma anche degli eccessi di sodio.
Infatti, soprattutto nei paesi occidentali come il nostro, si tende ad assumere delle quantità di sodio superiori a quelle di cui abbiamo normalmente bisogno.
Visto che un consumo eccessivo di questo minerale può portare ad una disfunzione renale e, allo stesso modo, una sua carenza può portare altri problemi al nostro organismo, andiamo a vedere in modo dettagliato in cosa consiste questo esame così importante.
Quando viene prescritto questo tipo di esame?
Come abbiamo già accennato nel paragrafo precedente, l’esame del sangue per il dosaggio del sodio viene generalmente associato ad altri esami per avere un quadro elettrolitico chiaro. Tra questi esami troveremo soprattutto i seguenti:
- Il dosaggio del bicarbonato;
- Il dosaggio del cloro;
- Il dosaggio del potassio.
Di solito l’esame degli elettroliti viene prescritto quando il paziente lamenta specifici sintomi ed il medico non riesce subito a fare una diagnosi o un’ipotesi diagnostica, in questo modo, unendo tali esami ad altri, potrà anche determinare il quadro metabolico dell’individuo.
Inoltre, come puoi intuire, l’esame per la valutazione dei livelli di sodio nel sangue, viene effettuato quando c’è il sospetto di una condizione di ipernatriemia (quantità eccessive di sodio) oppure di iponatriemia (mancanza di sodio).
In linea di massima, però, i sintomi che indurranno il tuo medico a prescriverti l’esame della sodiemia sono i seguenti:
- Frequenti crampi (o spasmi) muscolari;
- Insufficienza renale;
- Sensazione di malessere generale;
- Fiato corto;
- Nausea;
- Sensazione di stanchezza e affaticamento;
- Disturbi della funzione cognitiva;
- Arti inferiori gonfi;
- Mal di testa;
- Perdita di grandi quantità di liquidi corporei;
- Accumulo di liquido negli arti inferiori;
- Confusione;
- Convulsioni;
- Incapacità di rispondere agli stimoli.
Infine, il medico riterrà opportuno sottoporti a questo esame quando avrà il sospetto di una condizione di ipotensione, malattie del fegato o dei reni, ipertensione e di uno scompenso cardiaco.
Come funziona l’esame della sodiemia?
Visto che si stanno valutando i livelli del sodio nel sangue, per fare questo esame, bisogna sottoporsi ad un semplice prelievo ematico che generalmente viene effettuato da una vena del braccio.
Le provette di sangue prelevato verranno poi mandate in uno specifico laboratorio di analisi in cui il personale le studierà e trarrà le sue conclusioni. Di solito non sono necessarie delle norme di preparazione particolari.
Quali sono i valori normali?
Prima di andare a parlare dei valori di riferimento di questo esame, ricorda che gli unici valori a cui dovresti fare affidamento sono quelli riportati sul tuo referto in quanto ogni laboratorio può avere dei valori che si discostano (anche se di poco) da quelli di un altro laboratorio.
In linea di massima, però, possiamo dire che l’intervallo di riferimento del sodio nel sangue è compreso tra 135 e 145 mmol/L.
Cosa succede se i livelli del sodio sono troppo alti?
Quando si ha la sodiemia alta che supera il limite di normalità, si parla di una condizione chiamata ipernatriemia. Di solito questa condizione è collegata ad un’insufficienza di acqua ingerita e, quindi, ad uno stato di disidratazione.
Allo stesso tempo, però, tale condizione potrebbe essere determinata dall’ingestione di una quantità di sodio troppo elevata che viene assunta soprattutto attraverso l’alimentazione.
E’ possibile individuare (o comunque sospettare)una condizione di ipernatriemia attraverso i suoi sintomi caratteristici che sono principalmente i seguenti:
- Irrequietezza;
- Secchezza delle fauci;
- Convulsioni;
- Comportamenti irrazionali;
- Agitazione;
- Coma.
Se il tuo esame riporta dei livelli troppo alti del sodio nel sangue, probabilmente il medico ti prescriverà ulteriori esami di controllo in quanto questo aumento potrebbe essere connesso anche a delle condizioni patologiche ben precise, ad esempio:
- Il diabete insipido;
- La tracheobronchite;
- La malattia di Cushing;
- Una condizione di disidratazione anche grave;
- Una disfunzione renale;
- Iperaldosteronismo;
- La trasfusione autologa;
- Una condizione di ipotiroidismo.
Cosa succede se i livelli del sodio sono troppo bassi?
Al contrario, una carenza di sodio del sangue potrebbe essere determinata dal fatto che ne perdi troppo, oppure bevi eccessive quantità di acqua (soprattutto durante l’attività fisica) oppure che soffri di ritenzione idrica.
Una carenza di sodio viene chiamata con il nome di iponatriemia e, al contrario della ipernatriemia, non si manifesta con sintomi ben precisi, soprattutto se la diminuzione di questa sostanza avviene in modo graduale.
Una condizione di iponatriemia potrebbe essere collegata ad altrettante condizioni patologiche, tra cui:
- Condizione di chetoacidosi diabetica;
- Diarrea e vomito protratti;
- Una insufficienza cardiaca congestizia;
- Condizione di malassorbimento;
- Sindrome nefrosica;
- Presenza di ustioni;
- Morbo di Addison;
- Acidosi renale;
- La chetonuria;
- Un edema;
- Intossicazione da acqua;
- La cirrosi epatica;
- L’enfisema;
- La diaforesi;
- Condizione di ipotiroidismo;
- La stenosi pilorica;
- Una condizione di iperglicemia;
- Una sudorazione intensa;
- Malattie dei polmoni che potrebbero causare una ritenzione idrica;
- Una condizione di iperproteinemia.
Ci sono dei fattori che possono influenzare l’esito dell’esame?
Ovviamente, come accade per la maggior parte degli esami del sangue, anche in questo caso possono subentrare dei fattori che influenzano l’esito del test.
Infatti, la concentrazione di sodio nel sangue tende ad aumentare se si assumono i farmaci citati in seguito:
- Farmaci cortisonici;
- Litio;
- Antinfiammatori, tra cui il naprossene o l’ibuprofene;
- Farmaci lassativi;
- Alcuni tipi di contraccettivi ad uso orale;
- Gli steroidi anabolizzanti.
D’altro canto ci sono altri tipi di farmaci che possono invece far abbassare i livelli del sodio nel sangue. Tra questi ricordiamo soprattutto i seguenti:
- Gli antidepressivi triciclici;
- Farmaci diuretici;
- L’eparina;
- La morfina;
- Gli SSRI (una classe di antidepressivi);
- Gli ACE inibitori;
- La carbamazepina.
Quindi, ti consigliamo di informare il tuo medico prima di sottoporti a questo tipo di esame nel caso in cui stai seguendo una terapia a base di uno qualsiasi dei farmaci sopra citati, così che lo specialista possa dirti come devi comportarti per avere dei risultati più veritieri possibile.
Come possiamo contribuire a normalizzare i livelli del sodio?
Uno dei metodi più efficaci per tenere sotto controllo i livelli del sodio nel sangue riguarda sicuramente le nostre abitudini alimentari. Infatti, nel caso di un adulto si consiglia di non superare una dose di 5 g di sale al giorno che corrispondono a circa 2 g di sodio totali.
Ti consigliamo pertanto di limitare l’assunzione del sale anche se al momento non hai problemi di pressione alta o scompensi del sodio. In questo modo potrai diminuire notevolmente anche il rischio di problemi legati al cuore.
In ogni caso, se ti affidi alle mani esperte di un bravo medico (o di un nutrizionista), non avrai nulla da temere in quanto sarà lo specialista a dirti in modo preciso e dettagliato come dovrai comportarti per regolarizzare i livelli del sodio nel sangue.
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