Le transaminasi alte in gravidanza sono una realtà con la quale moltissime donne sono costrette a fare i conti durante la gestazione. Circa il 3-10% delle donne in gravidanza si interfacciano con questo problema che è risolvibile se vengono celermente diagnosticate le cause scatenanti.
Ci riferiamo a valori particolarmente alti di una specifica classe di enzimi, che può trovarsi in quantità elevate nel sangue quando in realtà dovrebbero essere impiegate dal fegato e dai muscoli per volgere le loro funzioni fondamentali. Il motivo per cui spesso i medici consigliano alle donne di sottoporsi ad esami di routine sta nel fatto che alcune alterazioni, come le stesse transaminasi alte, non hanno sempre sintomi specifici e la donna potrebbe accorgersi che qualcosa non va solo quando la situazione sta degenerando.
Valori alti o bassi in gravidanza possono sicuramente destare non poche preoccupazioni, soprattutto se si sta affrontando la gestazione la prima volta. Quali sono le cause delle transaminasi alte in gravidanza? C’è qualcosa che possiamo fare per far rientrare il problema? Sono indice di qualcosa che non va?
Cercheremo di rispondere a queste e ad altre domande nella guida che segue.
In questo articolo parliamo di:
- Cosa sono le transaminasi?
- A cosa sono dovute le transaminasi alte? Le cause
- Valori leggermente più alti sono normali
- La dieta può aiutare a riportare i valori di transaminasi entro un range normale
- Una moderata attività può essere d’aiuto
- Sarà il medico a dire l’ultima
- Attenzione: non sempre ci sono sintomi
Cosa sono le transaminasi?
Le transaminasi sono una classe di enzimi che si trovano principalmente nel fegato ma anche in altri organi muscolari, come ad esempio il cuore.
La loro misurazione avviene principalmente per rilevare la presenza di una rottura delle cellule di questi tessuti, segnale che indica un potenziale grave danno all’organo in questione. Infatti, vi è la potenziale presenza di epatiti, che siano acute o croniche, calcolosi, di colecisti e di mononucleosi infettiva.
Le transaminasi che hanno valore medico, cioè quelle che vengono dosate nella maggior parte dei casi sono due: AST (aspartato aminotransferasi) e ALT (alanina aminotransferasi).
In altri casi, seppur marginali, livelli troppo alti di transaminasi possono essere indice di un problema cardiaco.
A cosa sono dovute le transaminasi alte? Le cause
Livelli di transaminasi troppo alti possono essere, come detto poco sopra, indice della presenza di alcuni danni a livello epatico.
Si tratta dell’evenienza statisticamente più rilevante, e quindi nel caso in cui le transaminasi siano alte in gravidanza, ci sono buone probabilità che si abbiano problemi al fegato ma questo accade anche per le persone che non sono in stato interessante.
Sarà il medico, una volta fatte eseguire delle semplici analisi del sangue, ad individuare quelle che sono le cause che hanno portato ad avere i valori di transaminasi troppo alti, e a consigliarvi la migliore terapia per risolvere il problema.
Tra le cause più comuni troviamo:
- epatiti acute;
- epatiti croniche;
- epatiti tossiche;
- problemi alla colecisti;
- problemi al miocardio, anche se in questo caso è in genere necessario un precedente infarto;
- problemi temporanei a livello di dieta: in questo caso le transaminasi si alzano quando la nostra dieta è troppo ricca di grassi oppure in generale ipercalorica;
- attività fisica intensa;
- squilibri ormonali causati dalla gestazione.
Proprio in virtù di questo ultimo punto, avere le transaminasi alte in gravidanza potrebbe essere un fatto assolutamente normale che se opportunamente diagnosticato si risolve senza problemi per madre e figlio.
In particolare, esistono due condizioni che contribuiscono all’instaurazione di una malattia a carico del fegato che sono indotte dalla stessa gravidanza: l’infiammazione acuta del fegato e la colestasi intraepatica.
La prima si manifesta con sintomi specifici come ittero, nausea, vomito e forte dolore addominale che inducono il medico ad indagare a fondo.
Questa situazione, se non opportunamente trattata, può mettere a repentaglio la salute e la vita della madre e del feto con conseguenze che possono essere anche molto gravi.
Altre manifestazioni tipiche dell’infiammazione acuta del fegato è la comparsa di angiomi ed eritemi caratteristici che si associano anche all’alterazione di altri parametri biologici come riduzione della produzione di albumina (una proteina prodotta proprio dal fegato), aumento della fosfatasi alcalina e della bilirubina e drastica caduta della protrombina.
La colestasi intraepatica in gravidanza ha un’incidenza maggiore nella seconda metà del periodo gestazionale ed è una condizione che colpisce meno dell’1% delle donne e qualora si manifesti tende a risolversi subito dopo il parto.
Questa condizione si manifestata con due sintomi specifici: il prurito e l’ittero. In questi casi, i livelli di bilirubina si mantengono al di sotto dei 6 mg/dL mentre aumentano notevolmente sia le transaminasi che gli acidi biliari.
Valori leggermente più alti sono normali
Valori di transaminasi leggermente più alti della norma sono comunque da ritenersi normali durante la gravidanza anche se come abbiamo detto è molto più frequente che le transaminasi siano basse in gravidanza.
I valori normali sono gli stessi di una donna non gravida ovvero i valori di ALT sono compresi tra 7-45 U/L mente quelli di AST 8-43 U/L.
Tuttavia, come spesso ricordiamo, anche in questi casi bisogna fare riferimento agli intervalli riportati sul referto del laboratorio ed al parere del medico.
La dieta può aiutare a riportare i valori di transaminasi entro un range normale
I valori di transaminasi possono essere abbassati, a patto ovviamente che non ci siano problemi seri al fegato o ad altri organi, grazie ad una dieta corretta.
Bisognerebbe cercare di ridurre per quanto possibile le porzioni di:
- fritture;
- dolci;
- grassi di origine animale;
- carni eccessivamente grasse;
- formaggi, sia freschi che stagionati;
- uova;
- carne e pesce inscatolati;
- cibi estremamente raffinati.
Parliamo di alimenti che mettono sotto sforzo il fegato per essere digeriti e assimilati, lavoro che l’organo non può svolgere se è già debilitato.
Possono essere consumati con tranquillità, invece:
- carne magra;
- frutta fresca;
- pasta integrare;
- riso e cerali integrali;
- verdura di stagione;
- frutta secca.
Una moderata attività può essere d’aiuto
A patto che ci siano le condizioni, si può fare anche una moderata attività fisica per far abbassare le transaminasi durante la gravidanza.
Una breve camminata quotidiana, un po’ di aquagym, ma anche un po’ di yoga possono tutti contribuire ad una sana attività fisica in grado di ridurre i valori di questi enzimi.
Sarà il medico a dire l’ultima
Dato che purtroppo le transaminasi possono essere spesso indice di problemi al fegato o al cuore (anche se in misura minore), sarà il medico a dover decidere per le vostre condizioni di salute.
Le analisi che riportano livelli di transaminasi troppo alte devono essere poste immediatamente all’attenzione del medico, che con ogni probabilità prescriverà altre analisi per individuare la causa primaria dei valori fuori misura.
Non è assolutamente consigliato muoversi da sole, dato che nonostante non ci si debba preoccupare in modo eccessivo prima di avere una diagnosi certa, si tratta comunque di una condizione che può nascondere la presenza di problematiche da affrontare nel più breve tempo possibile per non arrecare problemi al bambino.
Attenzione: non sempre ci sono sintomi
Chiudiamo la rassegna sulle transaminasi alte in gravidanza sottolineando quello che è un problema di carattere diagnostico.
Le cause che possono portare ad avere le transaminasi alte in gravidanza possono essere spesso asintomatiche.
Non ignorate il problema soltanto perché vi sentite bene.
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