La troponina è un particolare complesso proteico molto importante per la struttura dei nostri muscoli. Oggi ti parleremo proprio di questo argomento che spesso viene associato con il rischio di infarto.
Vediamo insieme che cos’è la troponina, a cosa serve l’esame per valutarne i suoi livelli nel sangue, quali sono i valori di riferimento, ma soprattutto cosa succede quando la sua concentrazione risulta troppo alta o troppo bassa.
In questo articolo parliamo di:
- Cos’è la troponina? A che cosa serve?
- Perché la troponina è collegata al rischio di infarto?
- A che cosa serve l’esame della troponina? Quando viene richiesto?
- Come funziona l’esame per la troponina?
- Quali sono i suoi valori di riferimento?
- Cosa succede quando i valori dell’esame risultano troppo alti?
- Cosa succede quando i valori dell’esame risultano troppo bassi?
Cos’è la troponina? A che cosa serve?
La troponina è un complesso proteico che si trova nei nostri muscoli volontari, ma soprattutto nel muscolo cardiaco. Essa è responsabile della contrazione muscolare ed è composta tra tre diverse tipologie:
- La troponina I;
- La troponina C;
- La troponina T.
Essa si trova proprio sui moduli filamentosi dei muscoli striati, nelle strutture cellulari contrattili e nel citoplasma. Viene liberata solo in seguito a determinati danni cardiaci, per questo è un ottimo indice sullo stato di salute del cuore.
Infatti, nei pazienti che godono di ottima salute e che, quindi, sono perfettamente sani, di solito non viene trovata nella circolazione ematica, cosa che accade ad esempio nel caso di un infarto cardiaco.
Perché la troponina è collegata al rischio di infarto?
Come ti abbiamo già detto nel paragrafo precedente: la troponina si trova sui muscoli striati e sul muscolo cardiaco, più precisamente sulle miofibrille, e viene liberata nel caso in cui ci sono dei danni cardiaci, come un infarto.
Fonte foto: healthtap.com
Per questo motivo, l’esame della troponina è spesso utilizzato come indice di valutazione per la presenza o il rischio di un infarto cardiaco. Soprattutto se, insieme al suo aumento, si manifesta il classico dolore al petto e al braccio sinistro.
Inoltre, se il medico volesse indagare sulla presenza di un danno cardiaco o di una ischemia, potrebbe ritenere necessario fare altri esami di controllo e dosare, oltre alla troponina, anche la mioglobina e la CK-MB.
Non solo la troponina è un parametro indispensabile per evidenziare eventuali infarti, ma anche per danni ischemici e altre malattie che possono colpire il cuore, e non solo, ma ci soffermeremo su questo nel paragrafo successivo.
A che cosa serve l’esame della troponina? Quando viene richiesto?
L’esame della troponina, di solito viene prescritto quando il medico sospetta la presenza o il rischio di un infarto cardiaco. Di solito questo sospetto deriva dalla manifestazione dei sintomi di un infarto, che sono soprattutto i seguenti:
- Forte dolore al petto;
- Sensazione di vertigini;
- Dolore al braccio sinistro;
- Frequenza cardiaca irregolare;
- Sudorazione fredda.
Nel caso in cui il medico voglia accertarsi e togliere ogni dubbio per quanto riguarda l’infarto, l’esame della troponina verrà ripetuto anche in seguito, almeno fin quando i livelli non rientrano nei limiti della normalità.
Inoltre, i medici prescrivono questo genere di esame nei seguenti casi:
- Quando bisogna quantificare l’entità del danno cardiaco;
- Quando il paziente è affetto da angina che peggiora progressivamente;
- Per fare una buona valutazione della prognosi.
Come funziona l’esame per la troponina?
Per valutare la quantità di troponina che circola nel sistema sanguigno, ovviamente, dovrai sottoporti ad un prelievo del sangue che ti verrà fatto sul braccio, come nel caso di una normale analisi del sangue.
Di solito non sono necessarie delle norme di preparazione prima di sottoporsi a questo test. Tuttavia è sempre buon uso chiedere e fornire qualsiasi informazione utile al medico o al laboratorio che andrà ad esaminare le nostre provette come ad esempio riferire eventuali farmaci che si assumono.
Quali sono i suoi valori di riferimento?
Sicuramente sarai già a conoscenza del fatto che i valori di riferimento per qualsiasi tipo di parametro ematico, possono essere soggetti a variazioni in base al laboratorio a cui ci si rivolge.
Tuttavia si tratta di variazioni minime e ti consigliamo di guardare sempre i valori che sono riportati sul tuo referto. Come abbiamo già detto, nell’organismo di un individuo sano, i valori della troponina sono quasi nulli.
Quelli riportati in seguito vengono generalmente considerati come valori di riferimento per questo esame:
- La troponina I: 0,1 mg/L;
- La troponina T: 0,2 mg/L.
Cosa succede quando i valori dell’esame risultano troppo alti?
Prima di parlare in modo dettagliato delle possibili condizioni collegate alla presenza di troponina nel sangue, vogliamo spiegarti bene come funzionano gli aumenti e i picchi di questa sostanza nel nostro flusso ematico.
Nel momento in cui si è verificato un danno sul muscolo cardiaco, la troponina viene quindi liberata nella circolazione e dopo un periodo che va dalle 4 alle 8 ore, questo valore continua ad aumentare, raggiungendo il picco massimo nelle successive 24 ore.
Questo picco si mantiene elevato nei giorni che seguono l’evento cardiaco (fino a 14 giorni). Perciò è necessario che i valori della troponina vengano tenuti sotto stretto controllo in questo periodo.
In linea di massima, le condizioni che spesso vengono associate all’aumento dei livelli di troponina nel sangue sono le seguenti:
- La presenza di una embolia polmonare e altre malattie polmonari come COPD;
- Una insufficienza renale cronica;
- L’abuso di bevande alcoliche;
- La presenza di un infarto cardiaco;
- Una miocardite;
- Una pericardite;
- L’insufficienza cardiaca congestizia;
- La dermatomiosite;
- La presenza di ictus;
- Una infiammazione del muscolo cardiaco;
- Recente angioplastica;
- Una recente operazione a cuore aperto.
Come puoi vedere, non tutte le cause dell’aumento della troponina nel sangue riguardano necessariamente lo stato di salute del cuore. Infatti l’aumento di questa proteina può verificarsi anche nel caso in cui aumenta la frequenza cardiaca o la pressione del sangue nelle arterie polmonari.
Addirittura, la quantità della troponina nel sangue, tende ad aumentare anche nel caso di un’intensa attività fisica oppure nel caso di un trauma all’altezza del petto, ad esempio un incidente in auto e altre cose simili.
Cosa succede quando i valori dell’esame risultano troppo bassi?
Come avrai già intuito, se i valori della troponina risultano eccessivamente bassi, non avrai nulla di cui preoccuparti in quanto significherebbe che il tuo muscolo cardiaco gode di ottima salute e non sono presenti quelle condizioni di cui abbiamo parlato sopra.
Infatti, come abbiamo detto, questa proteina viene liberata solo in casi ben precisi; ossia quando si verificano dei danni nei muscoli in cui essa si trova. Di conseguenza, l’assenza di troponina nel sangue indica semplicemente l’assenza di eventuali danni.
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