La presenza di proteine nelle urine, nota anche come proteinuria, è una condizione medica che viene rilevata quando appunto vi è un eccesso di queste sostanze nelle urine che superano quelli che vengono considerati dalla medicina i valori di normalità.
Per intenderci, una presenza minima di proteine può essere considerata, entro certi limiti, normale così come possono essere ritenuti livelli alti di proteine nelle urine in particolari condizioni, come dopo uno sforzo fisico intenso e prolungato o dopo una malattia.
Fonte foto: healthtap.com
Quando però la presenza di proteine nelle urine è troppo alta senza collegamento con queste ipotesi e soprattuto in modo continuativo, è necessario indagare quelle che possono essere le cause della proteinuria e soprattutto cercare di risolvere le potenziali patologie che avrebbero potuto portarci ad avere, appunto, un’eccessiva concentrazione nelle nostre urine.
Prima di passare ad analizzare il problema è necessario fare un piccolo passo indietro per approfondire il funzionamento dei reni.
In questo articolo parliamo di:
Il funzionamento dei reni
Prima di indagare lo specifico del problema in questione, è bene riassumere brevemente come funzionano i reni e quali sono le loro funzioni, dato che sono direttamente coinvolti nel problema di cui parliamo oggi.
In condizioni di normalità i reni si occupano di filtrare le scorie del nostro corpo e di far invece continuare a circolare quelle che sono le sostanze necessarie per il funzionamento del nostro corpo, come appunto le proteine.
Questo corretto funzionamento può essere impedito, in modo temporaneo e non permanente, dalle seguenti condizioni:
- Esposizione a temperature fredde per tempi prolungati;
- Esposizione a temperature calde per tempi prolungati;
- Particolari condizioni di stress emotivo;
- Febbre;
- Esercizio fisico intenso e prolungato.
Si tratta almeno in questo ristretto numero di casi di problemi di carattere transitorio che non devono in alcun modo preoccuparci e che non richiedono alcun tipo di intervento (fatta eccezione per la febbre) da parte del medico.
Ci sono però anche diverse condizioni patologiche che possono portare a livelli persistentemente alti di proteine nelle urine. Spesso, ma non sempre, si tratta di condizioni patologiche a carico dei reni:
- Amiloidosi: si tratta di una patologia che è caratterizzata dal deposito, al di fuori delle cellule, di materiale di tipo proteico a basso peso molecolare e insolubile. Parliamo di una patologia che si presenta in varie forme, ognuna delle quali ha bisogno di particolari percorsi terapeutici;
- Patologie croniche a carico dei reni, come diversi tipi di nefropatia;
- Diabete mellito;
- Glomerulonefrite: si tratta di una condizione patologica di tipo infiammatorio post-infettivo che va a colpire i glomeruli, una porzione vascolare che insieme al tubulo renale è parte attiva dei reni. Si può trattare di una patologia a se stante oppure della conseguenza di insufficienze renali di diverso tipo, ipertensione arteriosa o anche sangue nelle urine;
- Patologie a carico del cuore;
- Insufficienza cardiaca;
- Ipertensione;
- Linfoma di Hodgkin;
- Infezioni a carico dei reni;
- Leucemia;
- Mieloma multiplo;
- Pericardite: si tratta dell’infiammazione della sacca che circonda il cuore;
- Proteinuria ortottica: si tratta di una particolare forma di proteinuria che colpisce quando si rimane in posizione eretta;
- Sarcoidosi;
- Artrite reumatoide.
Il quadro, come è possibile comprendere dalla lunghezza della lista di cui sopra, è particolarmente complesso e necessita dunque di quelli che sono specifici percorsi diagnostici, da seguire con il proprio medico, al fine di individuare quale possa essere la causa che ha portato, per tempi prolungati, ad una concentrazione eccessiva di proteine nelle urine.
Quali sono i valori che si possono ritenere normali per le proteine nelle urine?
Quando parliamo di proteine nelle urine sono da ritenersi normali i seguenti valori:
- tra 0 e 20 mg/dl di urina.
Di conseguenza urine che non presentino affatto proteine sono da considerarsi assolutamente normali. Superata la soglia indicata, il medico in genere prescrive una raccolta nell’arco di 24 ore delle urine, per ravvisare la presenza o meno di un problema di carattere cronico. Potrebbe anche essere il caso di un temporaneo innalzamento dei valori di proteine, da imputarsi ad una qualunque delle cause di cui abbiamo parlato in principio di articolo. La proteina che sovente si ritrova nelle urine è l’albumina e questa situazione prende il nome di albuminuria o microalbuminuria se le concentrazioni di questa proteina sono molto piccole.
I valori normali possono variare da laboratorio a laboratorio e da medico a medico, con oscillazioni che possono anche superare il 20%. Sarà comunque il medico a dire l’ultima parola sulla vostra situazione
Quando è il caso di comunicarlo al medico?
Nel caso in cui avessimo svolto analisi delle urine per conto nostro, il medico dovrebbe essere sempre e comunque messo a conoscenza dei risultati che si sono fatti registrare. Non possiamo infatti avere gli strumenti adatti a comprendere se si tratti di un problema temporaneo oppure il segnale di una patologia ben più grave, come quelle elencate poco sopra.
Nel caso in cui invece le analisi delle urine fossero avvenute con impegnativa e su richiesta del medico, sarà lui in primo luogo ad interessarsi dei risultati ottenuti e ad indagare ulteriormente su quelle che potrebbero essere le cause che hanno portato a valori troppo alti di proteine nelle urine.
Quali sono i rimedi o le terapie adatte?
Non esistono terapie in grado di far abbassare, fermo restando le altre variabili, la concentrazione di proteine nelle urine. Per questo motivo sarà necessario in primis avere una diagnosi che indichi quali sono le patologie che hanno portato a manifestare la presenza di proteine nelle urine, e poi seguire il percorso terapeutico adeguato. Non c’è modo di curarsi con il fai da te, cosa comunque altamente sconsigliata dato che, molto di frequente, la presenza di proteine sta a significare possibili complicazioni a livello renale, che devono essere immediatamente trattate per evitare problemi di medio e lungo periodo, anche cronici e irreversibili.
La preeclampsia, ovvero la gestosi: proteine nelle urine in gravidanza
La gestosi (o preeclampsia) è una patologia tipica della gestazione, che colpisce nel nostro Paese fino al 5% delle donne e che si manifesta in una buona percentuale di casi con la presenza di proteine nelle urine durante le fasi terminali della gravidanza. Si tratta di una patologia che colpisce esclusivamente donne gravide e che può essere pericolosa tanto per la gestante quanto per il feto.
Questa condizione si presenta quasi sempre dopo la ventesima settimana di gravidanza ed è una patologia che può causare conseguenze piuttosto gravi:
- disturbi della coagulazione;
- danni generalizzati al tessuto degli organi;
- emorragie celebrali.
Ad oggi la preeclampsia è purtroppo una delle cause più frequenti di mortalità materna sia in gravidanza che durante il parto. Per quanto riguarda il feto, i rischio sono di ritardo o di arresto completo della crescita, nonché i rischi generalmente posti dal parto prematuro. Purtroppo ad oggi la preeclampsia non è curabile e spesso, nelle donne che la presentino, si cerca di andare ad anticipare per quanto possibile la gravidanza, al fine di interrompere il decorso della patologia e dunque abbassare i rischi sia per la madre che per il feto.
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