Quando parliamo di proteinuria ci riferiamo ad una particolare condizione che vede la concentrazione di proteine nelle urine aumentare e superare la soglia dei 150 mg/die e che possono essere rivelate semplicemente sottoponendosi ad un esame delle urine.
Si tratta di un problema che può essere segnale di patologie o di particolari condizioni transitorie o croniche e che dunque deve essere sia conosciuto sia approfondito con l’aiuto del medico.
Nella guida di oggi andremo ad analizzare quelli che sono le possibili cause della presenza di proteine in eccesso nelle urine e quali siano anche i percorsi terapeutici che è ragionevole aspettarsi nel caso in cui le patologie di cui sopra siamo presenti. Cercheremo inoltre di capire quali sono i valori normali di questo parametro e quando si può parlare di proteinuria alta alla luce de risultati delle nostre analisi.
In questo articolo parliamo di:
Quando si può parlare di proteinuria?
In una certa misura la presenza di proteine nelle urine deve essere ritenuta normale e frutto del funzionamento del nostro organismo. Nelle urine si possono trovare piccolissime tracce di albumina, condizione che prende il nome di microalbuminuria e che entro certi intervalli non deve preoccuparci troppo.
Possiamo parlare però di proteinuria alta quando i valori che si fanno registrare superano i 150 mg/die, valore che si può misurare eseguendo l’esame durante le 24 ore. Al di sopra di questi livelli possiamo ritenerci in presenza dunque di problemi o comunque al di fuori dell’alveo di normalità. Sarà compito del medico cercare di stilare una diagnosi precisa delle cause di questo disturbo raccogliendo informazioni sulla vostra storia medica, l’eventuale assunzione di farmaci e sulla vostra alimentazione.
I diversi tipi di proteinuria
In medicina si distinguono vari tipi di proteinuria in base alle cause che hanno scatenato questa situazione. Di seguito elencheremo le più comuni, analizzandone sia le possibili cause, sia i possibili percorsi terapeutici.
La proteinuria funzionale
Si tratta di un aumento della presenza di proteine nelle urine che può essere considerato come temporaneo, e che è causato nella grande maggioranza dei casi dall’incremento del flusso ematico che interessa il rene. Vengono così riversati nel nefrone maggiori quantità di proteine.
Si tratta di una condizione che, come abbiamo detto poco sopra, si presenta in genere in maniera transitoria e che è collegata a problemi di carattere temporaneo:
- la febbre, a prescindere da quale sia la sua origine, può essere causa molto frequente della comparsa di proteinuria funzionale;
- lo stesso vale per l’attività fisica intensa;
- allo stesso tempo anche episodi di stress fisico o emotivo, anche se acuti, possono essere causa di questo tipo di problema;
- la disidratazione, in ultima istanza, chiude il quadro delle possibili cause di questo specifico tipo di proteinuria.
In questo caso il percorso terapeutico è spesso non necessario, in quando si tratta di un fenomeno che è strettamente legato a quelli che sono eventi episodici e che, a meno di clamorosi stravolgimenti, non dovrebbero assolutamente ripetersi. La proteinuria funzionale è difficilmente legata a patologie di lungo termine e tendenzialmente superato il problema, tende a rientrare senza che vi sia la necessità di intervenire in alcun modo.
Fonte foto: azcentral.com
La proteinuria ortostatica
Si tratta in realtà di quello che è un sottogruppo della proteinuria funzionale, in quanto si presenta quando il paziente è in posizione eretta, mentre tende a sparire completamente nel caso in cui il paziente sia in posizione orizzontale. Si tratta di una patologia però del tutto benigna, che in genere si risolve in modo completamente spontaneo e che non deve essere mai, o quasi mai, motivo di preoccupazione per chi ne viene colpito.
L’urina del soggetto che è colpito da proteinuria ortostatica finisce per avere maggiori quantità di proteine quando prodotta durante il giorno, mentre l’urina prodotta ad esempio durante la notte tende a presentarsi come completamente regolare.
La proteinuria tubulare
Si tratta di una particolare forma di proteinuria che è in genere derivata da problemi di carattere funzionale che colpiscono i tubuli renali. Viene impedito così il riassorbimento delle urine da parte del tubulo prossimale e quindi le proteine vengono espulse attraverso le urine, quando invece dovrebbero essere re-immesse in circolo. A determinare questo tipo di condizioni ci sono in genere patologie che colpiscono i glomeruli renali. Si tratta in genere di una forma di proteinuria che deve interessare immediatamente il medico in quanto molto frequentemente è collegata con quelli che sono problemi importanti a carico dei reni.
Quando il problema è l’iperaflusso
In altri casi invece ad essere fonte del problema sono le piccole proteine plastiche, che sono in genere prodotte nel mieloma multiplo, che vengono riversate nei reni in quantità tali da superare quelle che sono le possibilità di riassorbimento da parte dei tubuli prossimali. Ad essere spesso causa di questa condizione c’è la leucemia monocitica di tipo acuto, nonché talune sindromi di carattere mielodisplastico.
La proteinuria di tipo glomerulare
In questo caso ad essere fonte della presenza di proteine nelle urine ci sono patologie a carico del glomerulo renale, che in genere comportano una maggiore permeabilità dello stesso. In questo modo dunque, attraversando quello che dovrebbe essere il filtro, le proteine finiscono per riversarsi nelle urine anche quando non dovrebbero, facendo aumentare il conto totale delle proteine nelle urine. A determinare questa condizione possono esserci diverse patologie e problematiche, tra i quali spiccano diabete mellito, infezioni gravi e, importantissimo per chi sta affrontando una gravidanza, la pre-eclampsia (leggi: Proteine nelle urine in gravidanza). Si tratta di una condizione che deve essere oggetto di attenzione medica non appena possibile.
Proteinuria di Bence-Jones: di cosa si tratta?
La proteinuria di Bence-Jones è una particolare condizione clinica che consiste nel riversamento all’interno delle urine di quantità più o meno variabili di catene leggere di immunoglobuline monoclonali (anticorpi). Queste catene proteiche vengono fisiologicamente eliminate dai reni ma, quando prodotte in quantità eccessive, possono causare lesioni funzionali a livello dei tubuli renali e dei glomeruli tali da comprometterne la loro funzionalità.
Questa particolare condizione causa un’alterazione dei valori di proteine nelle urine che nel 25% dei casi di persone affette da mieloma multiplo sono concomitanti ad una insufficienza renale grave mentre il 50% presenta addirittura danni renali molto seri. L’accumulo di queste catene leggere è tale che i valori di proteine nelle urine dei pazienti affetti dalla malattia di Bence-Jones possono raggiungere anche 1 g/24 ore.
C’è da preoccuparsi in caso di presenza di proteine nelle urine?
Non sempre dietro la presenza di proteine nelle urine si nascondono dei problemi di gravi entità. In tutti i casi, ad esempio, che abbiamo avuto modo di elencare all’interno della categoria delle proteinurie funzionali, non c’è granché di cui preoccuparsi.
Sicuramente diversa è la condizione di chi invece presenta proteinuria che sono di origine diversa e che dunque hanno bisogno di ulteriori indagini e approfondimenti.
Ad ogni modo la presenza di proteine nelle urine sarà subito analizzata dal medico che sarà incaricato di controllare i risultati delle nostre analisi delle urine e, dove necessario, saranno intrapresi percorsi sia diagnostici che terapeutici atti ad individuare il problema e, ove possibile, risolverlo.
Ad ogni modo la presenza delle proteinuria alta è in buona parte dei casi riconducibile a cause transitorie, motivo per il quale non è sicuramente indicato preoccuparsi o farsi prendere dal panico, almeno fino a quando non sentiremo il parere del nostro medico.
Essendo collegate alla proteinuria potenziali patologie gravi o che comunque necessitano dell’immediata attenzione del medico, è sicuramente non indicato procedere con terapie fai da te o terapie alternative, senza aver prima consultato il proprio medico e aver portato a termine una diagnosi appropriata.
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