In questo articolo parliamo di:
- Come viene analizzato il sedimento urinario?
- È sempre preoccupante la presenza di sedimento urinario?
- La presenza di emazie
- Quando il sedimento è in concentrazioni troppo elevate
- Si tratta sempre di patologie gravi?
- Come eliminare il sedimento? Quali sono le cure?
- Le patologie a carico dell’apparato genitale
Il sedimento urinario è una parte di residuo solido, che può essere presente nelle urine (e in concentrazioni e quantità direttamente correlate con lo stato di salute del paziente) e che è composto, come vedremo più avanti, da cellule di diverso tipo, residui di tipo solido, minerali e microorganismi.
Non è detto che in presenza di sedimento urinario ci sia necessariamente da preoccuparsi, dato che ad essere rilevante per la diagnosi non sarà soltanto la presenza o meno del suddetto sedimento, ma piuttosto l’analisi della sua composizione.
Allo stesso tempo, la presenza di quantità importanti di sedimento urinario in determinate composizioni, può essere segnale importantissimo della presenza di alcune patologie, a volte del tratto urinario, talvolta dei reni e in casi più rari a livello sistemico, che sono di sicuro interesse sia per il medico, sia per lo stato di salute generale del paziente.
Come viene analizzato il sedimento urinario?
Il sedimento urinario viene analizzato a partire da una provetta di urine, che viene sottoposta a centrifuga per consentire la separazione della parte solida da quella liquida. Una volta ottenuto il sedimento, si procederà alla sua analisi al microscopio oppure alle tecniche moderne che fanno ricorso a macchinari che eseguono l’esame in automatico.
Tramite l’analisi del sedimento urinario si prova a stabilire la composizione dello stesso, rilevando la presenza di leucociti alti nelle urine e globuli rossi, di residui cellulari del tratto intestinali e, nel caso fossero presenti, altri tipi di sostanze e di elementi.
È sempre preoccupante la presenza di sedimento urinario?
Non sempre, e in una certa misura (benché minima) è normale avere residui, di qualunque tipo essi siano. A preoccupare può essere invece sia la concentrazione sia la tipologia di residuo, che può segnalare la presenza di talune importanti patologie, che andremo ad analizzare più avanti.
Il caso più preoccupante: i cilindri urinari
La presenza di cilindri urinari non è mai da considerarsi normale ed è sempre indice della presenza di una patologia o comunque di una complicazione.
Nello specifico parliamo di aggregati che hanno forma cilindrica e che si trovano nelle urine in genere in presenza di complicazioni o danni ai reni.
I diversi tipi di cilindri
Senza entrare nello specifico di una materia per forza di cose troppo specialistica e soprattutto estremamente vasta, possiamo dividere i cilindri per diametro:
- quelli di piccolo diametro stanno a significare la presenza di patologie che sono individuabili in genere in seguito all’analisi del loro contenuto;
- quelli invece di medio e grande diametro significano in genere la presenza di lesioni renali anche gravi: la loro presenza si ha in genere in presenza di un transito urinario molto rallentato a livello dei tubuli collettori del rene.
Esistono diversi tipi di cilindri e ognuno di questi può essere indice della presenza di diverse patologie:
- I cilindri cerei: non sono mai presenti nelle urine di un soggetto sano e la loro sono associati in genere a glomerulonefrite cronica. amiloidosi renale oppure di origine diabetica;
- I cilindri epiteliali: anche questi non sono mai presenti nelle urine dei soggetti in buono stato di salute. Possono essere determinati da glomerulofrite cronica, da insufficienza renale di carattere acuto, da ipotermia, uremia e anche da terapie a base di farmaci salicilati;
- I cilindri eritrocitari: anche in questo caso la presenza è segnale della potenziale presenza di diverse patologie: carcinomi che attaccano il rene, glomerulonefriti di diversa origine, patologie policistiche a carico dei reni, papillomi;
- I cilindri ialini: si tratta di cilindri che sono costituiti esclusivamente da proteine e possono segnalare la presenza di condizioni relative al diabete, ipertermia, ittero, nefropatia di origine ipertensiva;
- I cilindri leucocitari: la loro presenza è in genere segnale di nefrite in corso oppure di pielonefrite.
La presenza di emazie
Può esserci presenza di globuli rossi nel sedimento urinario anche nei soggetti che sono in buono stato di salute, anche se in misura estremamente ridotta. La presenza di globuli rossi nel sedimento può essere segnale di problemi ai reni, infezioni del tratto urinario oppure tumori che possono interessare a qualunque livello il tratto urinario. In alcuni casi la presenza di globuli rossi può anche essere segnale di traumi che si sono subiti in seguito alla sostituzione del catetere oppure in caso di presenza di calcoli renali.
Quando il sedimento è in concentrazioni troppo elevate
Nel caso in cui quantitativamente parlando il sedimento sia al di sopra dei valori ritenuti normali, è sicuramente necessario andare a seguire quelli che sono i successivi passi diagnostici, per individuare la composizione dello stesso sedimento, al fine di individuare quali potrebbero esserne le componenti.
Successivamente, una volta individuate le possibili componenti, sarà il medico a valutare quelli che sono i successivi percorsi diagnostici in grado di individuare univocamente la patologia che ha causato la presenza di sedimento.
Si tratta sempre di patologie gravi?
Non necessariamente, anche se sicuramente si tratta di una condizione che merita l’approfondimento da parte del medico, al fine di individuare, con il massimo tempismo possibile, la presenza di patologie che potrebbero rivelarsi anche importanti.
Molte delle condizioni, anche gravi, che possono essere segnalate dalla presenza di sedimento nelle urine possono essere efficacemente curate con le giuste terapie.
Come eliminare il sedimento? Quali sono le cure?
Non esistono cure in grado di attaccare direttamente la presenza di sedimento urinario nelle nostre urine. Trattandosi invece di una conseguenza il più delle volte di una condizione patologica, sarà necessario in via primaria individuare quale sia la patologia che ha causato la comparsa dello stesso, per poi attaccarla con le giuste terapie.
Trattandosi di patologie spesso serie e comunque che necessitano percorsi terapeutici specifici, il fai da te è ovviamente sconsigliato.
Con ogni probabilità sarà stato il vostro medico a richiedere un’analisi del sedimento e sarà egli stesso a preoccuparsi di analizzarne i risultati per individuare la patologia e cominciare, in tempo utile, le terapie.
Le patologie a carico dell’apparato genitale
Moltissime infezioni di carattere venereo o comunque sessualmente trasmissibili possono essere responsabili della presenza di sedimento. Tipicamente si tratta di candidosi e di infezioni batteriche a carico del pene.
Talvolta, anche se si tratta di casi quasi irrilevanti sotto il profilo statistico, potrebbe essere il caso di patologie a carico della prostata.
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