Cosmeticoressia: cos’è l’ossessione per una pelle perfetta

Adolescenti che applicano skincare routine anti-età per paura della comparsa delle rughe.  Adulti che si sottopongono a trattamenti di ogni genere per mantenere la pelle “fresca”. Alcune persone, poi, ricorrono a tutti i tipi di cosmetici contenenti retinoidi, peeling con acidi e prodotti vari, oltre a trattamenti invasivi, che facciano apparire la pelle lucente. È la cosmeticoressia, l’ossessione alla bellezza della pelle e al conseguente utilizzo spasmodico di prodotti per la beauty routine. Anche se inizia fin da giovanissimi, la cosmeticoressia colpisce a livello intergenerazionale.

Vediamo meglio cos’è e quali sono le motivazioni che sottendono a questa cura insistente della cute.

Cosmeticoressia, ecco cos’è

La parola “cosmeticoressia”, detta anche “dermoressia” (o in inglese “dermorexia”), fa rifermento alla cura ossessiva della pelle. Origina da “ortoressia”, termine conosciuto già negli anni ’90 che descriveva l’ossessione per la salute, il benessere e l’esercizio fisico.
Il termine dermorexia è stato coniato dall’editorialista del The Guardian, Jessica DeFino, che, più in dettaglio, la definisce come:

“una serie di comportamenti ossessivi verso la skincare abilitati e incoraggiati dall’industria della cura della pelle”.

I giovanissimi alle prese con la cosmeticoressia

La pervasività di internet e dei social network, utili a metterci in contatto e ad accedere alle informazioni, ha anche dei lati oscuri. Infatti, non solo si rischia di imbattersi in fake-news sulla salute, in questo caso sull’argomento “pelle”, ma anche di seguire influencer o trend che possono impattare il benessere e l’autostima dei più giovani.
Gli adolescenti, infatti, si ritrovano molto presto a confrontarsi con i modelli irreali. Non solo grazie all’uso, spesso sapiente, del make-up, ma anche per l’applicazione di filtri che migliorano l’immagine in post e reel.
In parallelo, c’è stato negli anni un aumento dell’attenzione anche delle case cosmetiche nei confronti degli adolescenti, se non addirittura dei pre- adolescenti, con la messa in commercio di prodotti studiati su di loro.

“A preoccupare noi esperti, non è solo l’ossessione per l’uso smodato di prodotti di cosmesi, ma soprattutto la richiesta di filler e di tossina botulinica tra i ragazzini che li porterà negli anni a chiedere sempre di più”.

Sono le parole di Giuseppe Argenziano, Ordinario e Direttore Clinica Dermatologica della Università della Campania Luigi Vanvitelli e presidente Sidemast, la Società Italiana di Dermatologia e delle Malattie Sessualmente Trasmesse.

Il lato oscuro dell’eccessiva skincare

In generale, prendersi cura della propria pelle dovrebbe essere una attività semplice che si divide in lavaggio e idratazione. In base poi, a specifiche necessità possono essere necessari l’uso di solari o altri prodotti anche medicali per gestire specifiche problematiche (ad esempio l’acne). Questo perché lo scopo principale è supportare la salute e la funzione della pelle, un organo che fa da barriera, ci mette in contatto con il mondo esterno ed è parte del nostro sistema immunitario.

Soprattutto negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione al microbioma cutaneo e al suo ruolo per il buon funzionamento della pelle. Tuttavia, l’uso eccessivo di prodotti per la cura del viso e del corpo può erodere la capacità intrinseca della cute di proteggerci provocando dermatiti e allergie da contatto. Anche i trattamenti invasivi come gli scrub o i peeling che a lungo andare provocano l’assottigliamento dello strato corneo rendendo la pelle più fragile e soggetta a infezioni, sono prodotti a cui fare attenzione.

Secondo Argenziano, questa è una forma di tossicodipendenza da prodotti di bellezza. E in riferimento all’utilizzo di antiage da parte degli adolescenti, l’esperto ricorda che dopo i 30 anni, si possono usare prodotti per cercare di contrastare gli effetti dell’invecchiamento cutaneo, ma senza esserne ossessionati. Infatti, prima di quest’età non sono necessari anzi, ci sono più  rischi che benefici. Come abbiamo appena potuto constatare.

Un aspetto sano accettando i propri difetti

A supporto di chi vuole migliorare il proprio aspetto in modo sano, si può chiedere l’aiuto di figure specifiche come nutrizionisti, preparatori atletici eccetera. Ma se la richiesta nasconde un rapporto difficoltoso con lo specchio e la propria immagine, allora è bene valutare un servizio di counselling o aiuto di tipo psicologico. È fondamentale, attraverso un percorso, riuscire ad accettarsi e riconoscere i propri bisogni. Capire quale sia la fonte del disagio, è la prima cura verso sé stessi.

Secondo alcuni esperti all’origine della tendenza di cosmetoressia ci sarebbe la forte pressione della società a essere attraenti, ma anche alcune fragilità personali. In particolare, la cura eccessiva della propria immagine non sarebbe un tentativo di mettersi in mostra ma, al contrario, di mascherare le proprie insicurezze.

Altre patologie collegate all’ossessione della bellezza

L’ossessione per la bellezza può esprimersi in vari modi, non solo tramite la cosmetoressia. In alcuni casi possono insorgere disturbi anche a livello alimentare. Ad esempio, ricordiamo:

  • Anoressia nervosa: drastica riduzione dell’apporto calorico, con conseguente diminuzione del peso, unita a forte paura di ingrassare e alla percezione di sé come mai abbastanza magri. Spesso derivato da difficoltà familiari o traumi infantili, presenta anche una forte componente di perfezionismo.
  • Bulimia nervosa: caratterizzata dallo spiccato timore di ingrassare, ma si esplica nell’abbuffarsi regolarmente per poi assumere condotte compensatorie quali il digiuno prolungato, l’eccesso di attività motoria o il consumo di lassativi e diuretici. Anche in questo caso, il perfezionismo svolge un ruolo centrale.
  • Vigoressia: patologia alimentare prevalente nei maschi, che consiste nel vedersi sempre troppo magri e nella ricerca esagerata di un fisico muscoloso, facendo eccessiva palestra e, a volte utilizzando integratori fino anche sostanze anabolizzanti.
  • Dismorfismo corporeo: eccessiva preoccupazione di difetti fisici lievi o non notati da altri. Chi ne soffre mette in atto comportamenti esagerati per migliorare il proprio aspetto fisico e confronta la propria immagine con quella degli altri.

Fonti:

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