I carboidrati, che sono conosciuti come glucidi, rivestono un ruolo cruciale nell’alimentazione umana.
Queste sostanze chimiche, formate da carbonio e acqua, sono presenti in maniera principale in alimenti vegetali, con i cereali che rappresentano la loro fonte principale.
La loro importanza si estende ben oltre il semplice apporto energetico.
In questo articolo parliamo di:
- Qual è il ruolo energetico dei carboidrati?
- Come si classificano i carboidrati?
- Quali sono le principali fonti di carboidrati?
- Quali sono le raccomandazioni nutrizionali?
- Come avviene il metabolismo dei carboidrati?
- Qual è la connessione tra carboidrati ed evoluzione?
- Come veniamo influenzati oggi dal consumo di carboidrati?
- Fonti
Qual è il ruolo energetico dei carboidrati?
I carboidrati rappresentano la fonte fondamentale di energia per l’organismo umano.
In media, forniscono circa 4 kcal per grammo, con un valore che può cambiare in base alla loro struttura chimica.
Infatti, ad esempio, il glucosio offre circa 3,74 kcal, mentre l’amido arriva fino a 4,2 kcal. Questa capacità di fornire energia rapida e facilmente utilizzabile è ciò che rende i carboidrati così vitali per il nostro metabolismo.
Come si classificano i carboidrati?
I carboidrati possono essere suddivisi in due categorie principali: semplici e complessi, a secondo del tipo di struttura chimica.
I carboidrati semplici, che possono anche essere chiamati semplicemente “zuccheri”, comprendono monosaccaridi, disaccaridi e oligosaccaridi.
I monosaccaridi, come il glucosio e il fruttosio, sono le unità fondamentali mentre i disaccaridi sono formati dall’unione di due monosaccaridi, come il saccarosio e il lattosio.
Gli oligosaccaridi, al contrario, comprendono catene brevi di monosaccaridi, come le maltodestrine, spesso utilizzate come integratori energetici.
I carboidrati complessi, chiamati anche polisaccaridi, sono formati da lunghe catene di monosaccaridi; questi si possono dividere in polisaccaridi vegetali, come amidi e fibre, e polisaccaridi animali, come il glicogeno, una riserva di carboidrati presente nei muscoli.
Quali sono le principali fonti di carboidrati?
Negli alimenti, i carboidrati possono essere raggruppati in tre categorie principali. Gli zuccheri, che si trovano principalmente in frutta, verdura e latticini, che sono assimilabili con una discreta facilità.
L’amido, invece, è un carboidrato complesso che si può trovare in cereali, patate e legumi ed è composto da catene di zuccheri legati insieme da legami chimici.
Le molecole che vengono identificate sotto il nome di “fibre”, pur essendo carboidrati complessi, non vengono usate come fonte energetica, in quanto non disponiamo di enzimi in grado di attaccare i legami chimici che tengono unite le loro molecole di base.
Tuttavia, la loro fermentazione nell’intestino è fondamentale per il benessere dell’apparato digerente.
Quali sono le raccomandazioni nutrizionali?
Le linee guida per un’alimentazione corretta consigliano che tra il 45% e il 60% delle calorie giornaliere sia composto da carboidrati.
Un aspetto fondamentale è che almeno il 75% di questi sia formato da zuccheri complessi, limitando quelli semplici a meno del 10%.
%. Questo approccio aiuta a garantire un apporto energetico stabile e a prevenire picchi glicemici.
In particolare, il consumo di cereali integrali e legumi è raccomandato per il loro alto contenuto di carboidrati complessi. Per mantenere un equilibrio nutrizionale e gestire il peso corporeo, è importante non eliminare i carboidrati dalla dieta, ma piuttosto scegliere porzioni adeguate in base alle esigenze individuali e al livello di attività fisica.
Come avviene il metabolismo dei carboidrati?
Il metabolismo dei carboidrati inizia durante la digestione, quando gli zuccheri e gli amidi vengono scomposti in glucosio che a sua volta viene assorbito dall’intestino e immesso nel flusso sanguigno.
L’attore principale di questa fase è l’insulina, prodotta dal pancreas, che permette al glucosio di entrare nelle cellule al fine di essere usato come energia.
In un secondo momento il glucosio in eccesso viene immagazzinato come glicogeno nel fegato e nei muscoli, per un successivo uso.
Quando l’eccesso è significativo, questo può essere convertito in molecole di grasso.
È interessante notare che la quantità di zucchero presente nel sangue, nota come glicemia, varia in base al tipo di carboidrato consumato. Alcuni carboidrati influenzano l’aumento della glicemia in modo diverso, una caratteristica misurata attraverso l’indice glicemico.
Qual è la connessione tra carboidrati ed evoluzione?
L’interesse del genere umano per i carboidrati ha origini particolarmente antiche.
Ricerche molto recenti hanno ottenuto evidenze relativamente alle dinamiche evolutive di un gene responsabile della produzione dell’amilasi, l’enzima che digerisce l’amido: sembra che questo risalga a circa 800.000 anni fa.
Questo gene ha avuto un impatto notevole sull’adattamento degli esseri umani a una dieta ricca di amido, che ha preso piede con l’emergere dell’agricoltura.
Lo studio è stato condotto su antichi Homo sapiens, e ha dimostrato che l’espansione della regione del gene Amy1 è avvenuta molto prima di quanto si pensasse, suggerendo che ci potesse essere un vantaggio evolutivo in tutto questo.
L’ottimizzazione della produzione di amilasi ha permesso agli esseri umani di degradare e digerire in maniera più efficiente l’amido facilitando l’adattamento alle diete più disparate, mentre si spostavano in nuove regioni.
Oltre a questo, è emerso che le duplicazioni del gene codificante per questo enzima erano presenti anche nei Neanderthal e nei Denisoviani, due specie umani che ci hanno preceduto nella colonizzazione del globo.
Questo può suggerire un legame genetico che predata la nostra separazione da questi antenati.
Come veniamo influenzati oggi dal consumo di carboidrati?
Il legame tra genere umano e carboidrati non è solo una questione relativa alla nutrizione, ma si estende anche ad aspetti che riguardano la cultura e la società.
I carboidrati hanno storicamente fornito una fonte energetica fondamentale.
Nel periodo contemporaneo nonostante l’aumento dell’attenzione verso diete a basso contenuto di carboidrati è molto importante che venga riconosciuto il loro valore nutrizionale e il ruolo essenziale che rivestono nel benessere dell’organismo.
L’adozione di abitudini alimentari sane deve includere una consapevolezza della qualità dei carboidrati. Scegliere alimenti integrali, ricchi di nutrienti, rispetto a quelli processati e zuccherati, può migliorare la salute a lungo termine e sostenere il corpo in modo più efficace.
In sintesi, i carboidrati non sono solo una fonte di energia, ma sono anche parte della nostra storia evolutiva. La loro importanza si riflette nelle raccomandazioni nutrizionali, nei meccanismi di metabolismo e nel legame culturale che abbiamo sviluppato nel corso dei millenni. Comprendere il loro ruolo può aiutarci a fare scelte alimentari più consapevoli e a riconoscere quanto sia ricca e complessa la nostra relazione con il cibo.
Fonti
https://www.tgcom24.mediaset.it/salute/carboidrati-studio-amido-antico_89008941-202402k.shtml
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