La Pasta fa Ingrassare?

La pasta è una delle basi dell’alimentazione degli italiani e, negli ultimi tempi, uno degli imputati principali per l’epidemia di obesità che ha colpito anche il nostro Paese.

La pasta fa ingrassare? Stando a quanto leggiamo nelle ultime pubblicazioni para-scientifiche, si potrebbe tagliare la testa al toro e rispondere di sì: la pasta dopotutto è un alimento altamente calorico, con il quale è molto difficile controllarsi e che mangiamo troppo spesso.

In verità però, e avremo modo di vederlo più avanti nella nostra guida, l’accanimento contro la pasta e più in generale contro i carboidrati non ha alcuna ragione di essere.

Rispondiamo insieme alla domanda che assilla tutti gli italiani amanti della pasta: possiamo mangiarla a dieta oppure va completamente eliminata?

Tanti tipi di pasta: scegli quello giusto per la tua dieta

Ci sono tanti tipi di pasta attualmente in commercio, e alcuni di questi sono adatti alla dieta mentre altri lo sono un po’ meno.

La pasta tradizionale fatta di acqua e semola di grano duro è forse la meno interessante per chi sta cercando di seguire una dieta ipocalorica e dimagrante. Non ha buone qualità nutritive, ha un bassissimo contenuto in fibre e ha un alto indice glicemico.

Diverso il discorso per le paste integrali, che aumentando la quantità di fibre alimentari incluse sono assolutamente interessanti per chi è a dieta (anche se di pochissimo spostano il profilo calorico del prodotto).

Le paste speciali poi, quelle per i celiaci o che utilizzano grani speciali sono spesso caratterizzate da una nube di convinzioni para-scientifiche, che esaltano proprietà che questi prodotti, purtroppo, non possono avere.

Vediamo insieme, tipo di pasta per tipo di pasta, quali siano i prodotti che possono davvero fare il loro ingresso nel nostro piano alimentare dietetico.

Pasta tradizionale acqua e semola: fa ingrassare, ma..

La pasta tradizionale, quella che troviamo in tutti gli scaffali dei supermercati, non è un prodotto eccellente per quanto riguarda il profilo dietetico. Ha quasi 400 calorie per 100 grammi di prodotto (a secco), un profilo glicemico non buono e un contenuto di macronutrienti sbilanciato a favore dei carboidrati.

Un piatto di pasta da 80 grammi con un sugo molto leggero supera molto facilmente le 500 calorie, una quantità che molti non possono permettersi di dedicare ad un solo piatto, e spesso neanche ad un solo pasto.

Pasta integrale: sicuramente meglio della tradizionale

La pasta integrale ha circa il 5-8% di calorie in meno rispetto alla versione tradizionale, anche se non è questo l’aspetto che deve maggiormente interessare chi è a dieta.

La pasta integrale è infatti ricca di fibre, un non-nutriente che può contribuire a:

  • regolarizzare l’intestino: operazione particolarmente difficile mentre si è a dieta e si finisce per mangiare molto meno del normale;
  • normalizzare i livelli di colesterolo;
  • abbassare fortemente l’indice glicemico della pasta, che è uno dei problemi maggiori per chi segue una dieta e vorrebbe consumare questo alimento.

Perché l’indice glicemico deve interessare chi è a dieta?

L’indice glicemico della pasta (così come quello degli altri alimenti che contengono molti carboidrati) deve necessariamente interessare chi è a dieta. L’indice glicemico sta infatti ad indicare la rapidità con la quale si arriva al picco di zuccheri dopo aver mangiato un determinato alimento.

Più si raggiunge il picco velocemente, più rapidamente torneremo ad avere fame in seguito alla discesa della stessa.

La pasta finisce dunque per essere sia calorica, sia difficilmente in grado di farci rimanere sazi fino al pasto successivo.

La pasta integrale, che ha un indice glicemico più basso di quella tradizionale, è dunque preferibile anche per evitare di avere fame immediatamente dopo aver mangiato.

Lo ripetiamo: la pasta integrale è di molto superiore, per chi è a dieta, alla pasta tradizionale.

La pasta ripiena fa ingrassare: meglio evitare

La pasta ripiena, soprattutto se di origine industriale, è un alimento non adatto alla dieta. La pasta ripiena (tortellini, ravioli, agnolotti) fa ingrassare, perché alle calorie della pasta si aggiungono quelle di alimenti non esattamente dietetici.

All’interno dei ripieni finiscono ingredienti molto grassi, oltre a conservanti e correttori che, sebbene non dovrebbero interessarci relativamente quando si parla di dieta, hanno comunque un pessimo effetto sul nostro organismo.

No: la pasta senza glutine non fa dimagrire

La pasta senza glutine fa ingrassare? fa dimagrire? Negli ultimi mesi stiamo assistendo ad un’incredibile ascesa dei prodotti senza glutine, non però per chi soffre di celiachia, ma per chi invece sembrerebbe essere convinto del potere dimagrante di questi alimenti.

Le cose non stanno assolutamente così: la pasta senza glutine (così come gli altri prodotti per celiaci) non ha alcun tipo di potere dimagrante e non può essere considerata in alcun modo come un prodotto superiore rispetto alla pasta tradizionale.

La pasta a cena fa ingrassare?

Sfatiamo un altro mito. Non ci sono prove scientifiche che consumare la pasta soltanto a pranzo sia preferibile per dimagrire. Una fonte di carboidrati andrebbe consumata, magari in quantità ridotte, anche a cena, e poco cambia tra il consumare pane, riso, pasta o patate.

Certo, è sempre preferibile evitare di ingozzarsi a cena, ma questo vale per tutti gli alimenti e non soltanto per la pasta.

Sì, possiamo mangiare la pasta anche a dieta, con due piccoli “ma”…

La pasta si può sicuramente consumare anche a dieta, anche se dovremo necessariamente tenere conto di almeno due aspetti.

Il primo è quello delle quantità: la pasta non può essere mangiata impunemente nelle quantità che si preferiscono. Si deve tenere conto del fatto che è comunque un alimento molto calorico e quindi calibrare le porzioni di conseguenza.

Il secondo è quello dei condimenti: spesso a rendere un piatto di pasta poco dietetico è il sugo/condimento, e non la pasta in quanto tale. A prescindere dal regime che si sta seguendo, vanno assolutamente evitati sughi troppo unti, panna e altri condimenti troppo grassi o troppo calorici, magari preferendo la pastasciutta in bianco.

Il segreto, come sempre e quasi per ogni alimento, sta nella misura. Non bisogna esagerare, anche e soprattutto con la pasta, alimento border-line per chi sta cercando di perdere peso e vuole scegliere alimenti sazianti e con un basso profilo calorico.

Per concludere, ecco un testo dedicato alle abitudini alimentari da adottare durante la dieta: è bene, tuttavia, rivolgersi sempre ad un dietologo nutrizionista prima di adottare qualunque drastico intervento sulla propria alimentazione.

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