La diplopia consiste nella visione doppia di un singolo oggetto. Questo sintomo visivo può presentarsi secondariamente a svariate cause: neurologiche, infiammatorie, vascolari, degenerative, neoplastiche o infettive.
Spesso si presenta anche nei bambini con successiva ambliopia meglio conosciuto come “occhio pigro”.
La diplopia può associarsi ad altri sintomi come:
- dolore oculare;
- mal di testa;
- vertigini;
- nausea;
- ptosi palpebrale (palpebra superiore che tende a cadere coprendo l’occhio).
In caso di diplopia è opportuno rivolgersi prontamente ad un medico specialista (oftalmologo o neurologo) che ipotizzerà quale possa essere la causa alla base della diplopia e da lì opterà per un trattamento specifico ed efficace. Nella guida di oggi vi parleremo in maniera approfondita di questa particolare manifestazione che può colpire gli occhi focalizzando l’attenzione sui sintomi, sulle cause e sulle possibili terapie.
In questo articolo parliamo di:
Come si classifica la diplopia?
La diplopia può essere classificata come:
- Costante: quando persiste nel tempo;
- Transitoria: si presenta solo in talune circostanze e persiste per poco tempo;
- Monoculare: la visione doppia persiste se si copre uno dei due occhi;
- Binoculare: la visione doppia diminuisce fino a scomparire se si copre uno dei due occhi.
A seconda dei muscoli oculari estrinseci coinvolti nel disturbo, potremo avere una diplopia:
- Orizzontale: le immagini sdoppiate sono affiancate lateralmente;
- Verticale: le immagini vengono percepite una sull’altra;
- Obliqua: le immagini sono affiancate in diagonale dall’alto verso il basso.
Infine esiste la diplopia fisiologica, cioè il fenomeno della visione doppia che si manifesta in tutti i soggetti con una visione normale. Questo fenomeno è facilmente spiegabile: ipotizziamo di portare due oggetti davanti ai nostri occhi ad una distanza diversa: se con lo sguardo fissiamo l’oggetto più vicino, quello più lontano ci apparirà sdoppiato (si parla in tal caso di diplopia omonima). Se, invece, fissiamo l’oggetto più lontano allora ad apparire sdoppiato sarà l’oggetto più vicino (in tal caso si parla di diplopia crociata).
Quali sono le cause?
Le cause della diplopia possono essere molte, alcune di entità minore, altre di maggiore gravità che richiedono un intervento medico tempestivo.
Diplopia transitoria
È una diplopia che si manifesta solo in talune circostanze come in seguito a traumi cranici, intossicazione da droghe, alcool o farmaci e in caso di stanchezza fisica importante. Essendo una diplopia temporanea, tende a durare per un periodo limitato, appena viene rimossa la causa sottostante. Nel caso la visione doppia persista, a quel punto è opportuno rivolgersi comunque ad un medico.
Diplopia monoculare
In questa forma di diplopia la visione doppia è dovuta ad un solo occhio. Coprendo l’occhio responsabile la sintomatologia scompare.
Le cause sono soprattutto di tipo strutturale. Vediamone le principali:
- Cataratta: opacizzazione del cristallino, in genere dovuta a fisiologico invecchiamento;
- Astigmatismo: errore refrattivo dovuto ad una curvatura irregolare della cornea;
- Cheratocono: deformazione della cornea che si assottiglia e prolassa al centro e in basso;
- Cicatrici, distrofie o altre patologie a carico della cornea;
- Patologie della retina;
- Lussazione del cristallino: di solito secondaria trauma o a patologie congenite come la sindrome di Marfan.
Diplopia Binoculare
Più frequente della forma monoculare, essa è dovuta ad un disallineamento dei due occhi con l’oggetto che viene proiettato in punti diversi sulle due retine. A livello cerebrale l’alterazione sensitiva è tale che non si riesce a fondere le due immagini dando una visione unica di un singolo oggetto.
In questo caso se si copre uno dei due occhi, la visione doppia tende a scomparire, visto che essa è dovuta alla mancata coordinazione di entrambi gli occhi.
Vediamo le cause più frequenti:
- Strabismo: è un difetto di convergenza in cui manca la coordinazione nei movimenti dei muscoli oculari dei due occhi. Questo impedisce di convergere i due occhi sullo stesso oggetto alla stessa maniera, portando così ad una visione doppia di un singolo oggetto;
- Neurologiche: sono molte le cause neurologiche che possono portare a diplopia, e quasi tutte piuttosto gravi come sclerosi multipla, Ictus cerebrale, TIA (attacco ischemico transitorio), tumori cerebrali od oculari, paralisi dei nervi cranici III, IV, VI (che controllano la muscolatura oculare estrinseca);
- Pseudotumor cerebri: consiste nell’ipertensione endocranica benigna, cioè senza una causa organica apparente.
- Diabete: danneggia il distretto oculare sia a livello vascolare che nervoso, con danni anche alla retina (retinopatia diabetica, riscontrabile con l’esame del fundus oculi);
- Miastenia gravis: una malattia muscolare autoimmune che si presenta con autoanticorpi diretti contro il recettore dell’acetilcolina, che impediscono l’attivazione della contrazione muscolare. Essa si presenta nelle prime fasi proprio con diplopia binoculare e ptosi palpebrale;
- Trauma a livello cranico o a carico delle strutture oculari;
- Ipertensione arteriosa: ovvero avere una “pressione alta”;
- Endocrinopatie: ipertiroidismo soprattutto per malattia di Graves-Basedow, che a livello oculare può portare ad edema periorbitale, protrusione dei globi oculari (esoftalmo) e diplopia.
Quali sono i sintomi caratteristici?
La diplopia spesso può associarsi anche ad altri sintomi come:
- dolore oculare;
- mal di testa;
- vertigini;
- nausea;
- ptosi palpebrale: la palpebra superiore che tende a cadere coprendo l’occhio;
- nistagmo: movimenti oscillatori, ritmici e involontari dei bulbi oculari.
La diplopia nei bambini
Nei bambini la diplopia può presentarsi in maniera piuttosto frequente; inoltre nella prima infanzia questa condizione è anche più difficile da diagnosticare.
In caso di visione doppia le strutture cerebrali che controllano la visione grazie a fenomeni di “plasticità neuronale”, possono adattarsi a tale fenomeno e portare alla soppressione dell’immagine che proviene da uno dei due occhi: grazie a questo espediente la visione di un oggetto torna ad essere normale. Questo meccanismo determina l’ambliopia (o “occhio pigro”), il quale se non rapidamente riconosciuta e trattata può portare alla riduzione visiva permanente dell’occhio coinvolto.
Come si effettua la diagnosi?
La diagnosi di diplopia è piuttosto articolata e si basa su anamnesi ed esame obiettivo. A seconda della causa sottostante è opportuno poi eseguire alcuni esami strumentali (TC, risonanza magnetica) ed alcune indagini di laboratorio.
Con l’anamnesi il medico effettua una serie di domande per capire quali sono le caratteristiche più importanti della diplopia riferita dal paziente:
- Se la diplopia è monoculare o binoculare, se costante o transitoria, se orizzontale, verticale o obliqua;
- Se ha avuto un’insorgenza improvvisa o più graduale;
- Se ci sono sintomi associati;
- Se ci sono patologie sistemiche che possono coinvolgere la funzione visiva (diabete, ipertensione, ipertiroidismo, miastenia o altre malattie neurologiche);
- Se ci sono alterazioni di nervi cranici, o se c’è nistagmo;
- Se ci sono alterazioni a carico delle strutture oculari (cornea, cataratta, congiuntiva, palpebra, muscoli oculari,…).
Gli esami di laboratorio sono importanti nell’inquadrare un’eventuale patologia sistemica che ha coinvolto il sistema oculare con conseguente diplopia, come il diabete, un’endocrinopatia, la miastenia gravis, la sclerosi multipla, ecc.
Gli esami strumentali come TC e RM sono importanti per lo studio delle strutture oculari e cerebrali, nel sospetto di ictus, TIA, tumori, emorragia, ascesso, fratture craniche post-traumatiche, ecc.
In cosa consiste la cura?
La cura è di tipo eziologico, cioè mirata alla rimozione della causa sottostante.
Sono diversi i trattamenti che si possono intraprendere in caso di diplopia:
- Esercizi oculari specifici (si parla di terapia ortottica);
- Utilizzo di specifici occhiali (con lenti prismatiche);
- Nei casi più gravi sarà necessaria la chirurgia;
- Nei bambini che stanno sviluppando ambliopia si utilizzano delle bende monoculari o degli occhiali appositi. Andando a coprire l’occhio sano dominante, si stimola quello “pigro” che deve “recuperare il gap” nei confronti del controlaterale. Questo bendaggio va mantenuto per diverse ore al giorno e si consiglia ai genitori di stimolare i loro bambini con tanta lettura ed eventualmente giochi di coordinazione occhio-mano.
Fonti principali:
- NHS: https://www.nhs.uk/conditions/Double-vision/
- Medscape: https://emedicine.medscape.com/article/1214490-overview